Libri di Peter Szendy
Tormentoni! La filosofia nel juke-box
di Peter Szendy
editore: I Libri di Isbn/Guidemoizzi
pagine: 96
Mina, Alberto Lupo e Walter Benjamin. Kierkegaard e i Daft Punk. Boris Vian. Nessuno può indovinare il segreto del successo di una canzone, la qualità che eleva musica e parole al titolo di "tormentone" (tube in francese) per accompagnare e persino infestare nei modi più diversi le nostre singole esistenze. Certamente è qualcosa che ha a che fare, paradossalmente, con la banalità, con la scambiabilità totale della musica popolare. Ma bisogna elevare le canzoni al rango di oggetti filosofici - sostiene il filosofo Peter Szendy rileggendo il Benjamin dei 'passages' - per capire che esse, proprio come il denaro per la merce e il desiderio, sono la moneta di scambio delle nostre emozioni. Per questo - come sosteneva Wittgenstein - le canzoni si incastrano nei nostri pensieri e sentimenti. E non ci lasciano più. "Tormentoni!" è la guida indispensabile per comprendere come alcune canzoni diventino parte della nostra cultura, delle nostre vite. Un saggio acuto e spiritoso sulla forma d'arte più popolare e universale: la musica. Peter Szendy (1966), filosofo e musicologo, è professore all'Università di Paris X Nanterre e consigliere della Cité de la Musique di Parigi. Ha pubblicato Musica pratica. Arrangements et phonographies de Monteverdi à James Brown (1997), Écoute. Une histoire de nos oreilles (2001). Recentemente ha curato una raccolta di scritti di Béla Bartok (2006).
Intercettare. Estetica dello spionaggio
di Peter Szendy
editore: Isbn Edizioni
pagine: 189
Essere ascoltati senza saperlo è una delle principali angosce dell'uomo contemporaneo. Talpe, spie travestite da confessori, delatori pronti a vendere segreti al miglior offerente sono i personaggi che popolano il saggio di Szendy. Come nasce quello che è uno dei mestieri più antichi del mondo? Com'è cambiato nell'epoca dei telefonini e di Internet? Szendy ricostruisce l'archeologia della sorveglianza uditiva e analizza la sua rappresentazione artistica: dalla Bibbia a Mozart, da Hitchcock a David Lynch. Filosofia dell'ascolto, dunque, e fenomenologia dello spione e della curiosità dispiegata. Una riflessione quanto mai attuale e necessaria. Soprattutto in Italia, dove tutti non fanno altro che origliare. Perché da Moggiopoli a Vallettopoli, dal Tiger Team di Telecom ai "furbetti del quartierino", la nostra storia recente sembra quella di un Paese in ascolto.