Libri di Philippe Daverio
I segreti delle città italiane. La guida ai tesori della Penisola di Passepartout
di Philippe Daverio
editore: Solferino
pagine: 320
Il mondo, per chi lo sa guardare, rivela dimensioni del bello spesso impercettibili a occhio nudo
Ho finalmente capito l'Italia. Piccolo trattato ad uso degli stranieri (e degli italiani)
di Philippe Daverio
editore: Mondadori Electa
pagine: 338
Il viaggio di un curioso attraverso alcuni momenti della storia, dell'arte e del carattere del nostro paese
Ananke. Stefania Pennacchio
editore: Editoriale Giorgio Mondadori
Moc book. Passioni in movimento. Catalogo della mostra (Lodi, 15 ottobre-20 novembre 2011)
di Philippe Daverio
editore: Mondadori Electa
pagine: 160
Moc Book racconta un mondo permeato d'arte, passione, esperienza e ricerca in grado di riunire in maniera coraggiosa e originale, il meglio dell'arte europea del Novecento, della creatività attuale, del gusto per il bello e molti dei personaggi di spicco nel panorama artistico italiano tra cui: Giulio Gipponi, Giorgio Restelli, Roberto Ricci, Dino Romano, Angelo Travaglino e Renato Capelli. Moc è una galleria d'arte fuori dal comune, uno spazio espositivo, un luogo di incontri, dove l'arte si respira a 360 gradi. Sulle sue pareti nere si trovano affiancati alcuni tra i più illustri maestri del Novecento: da Vasarely a Mathieu, da Vedova a Matta, da Hartung a Ferroni. L'elenco è davvero lungo, e sarebbe doveroso citare ogni artista che ha lasciato il segno in questa Wunderkammer chiamata Mocarte Lodi. Sicuramente un'attenzione particolare va data alla ricerca che Giulio Gipponi, direttore artistico della galleria, ha intrapreso sin dall'inizio per far sì che questo luogo fosse l'unico in grado di accogliere le opere di mostri sacri della contemporaneità come Bacon, Burri, Chighine, Moreni e Francese senza mai un sentore di distonia. Franco Francese per l'appunto è il fiore all'occhiello di questa originale e moderna galleria d'arte.
Il museo immaginato
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 352
Guidato dalla sua curiosità e dal suo gusto personalissimo, in questo libro Daverio racconta alcuni capolavori dell'arte di tutti i tempi, che costituiscono la sua collezione ideale, guidandone la lettura con brevi testi folgoranti e dettagli messi in evidenza. Il primo vero libro illustrato del conduttore di "Passepartout".
Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storie dell'arte
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 447
"Questo non sarà mai un libro di Storia dell'Arte, con le due auliche maiuscole, non assomiglia a uno di quei tomi scolastici che hanno forse lasciato tedio e sonnolenza sui banchi di scuola, ma è piuttosto un viaggio esoterico nelle storie dell'arte." Forte della sua esperienza di autore e conduttore televisivo, Philippe Daverio non è mai banalmente divulgativo, non intende semplificare fenomeni complessi, ma affronta le vicende degli artisti, delle opere e dei committenti secondo un metodo d'indagine che è diventato la sua cifra personale: sa guardare da lontano o accostarsi per vedere da vicino. Ogni suo nuovo libro è un'avventura che apre nuove prospettive. Il "metodo Daverio" è applicato in questo caso al Rinascimento. Il periodo fondativo della cultura e dell'arte italiana acquista così nuova freschezza e vivacità, prende le mosse dalla pittura di Giotto, "un fulmine nella storia dell'arte", e si conclude con quel "talentaccio e caratteraccio" di Caravaggio, attraversando la curiosità anarchica di Leonardo, i cagnolini di Tiziano, l'eccentrica sensualità di Parmigianino e i sussulti religiosi di Michelangelo. L'allontanamento dalle categorie canoniche della storia dell'arte e la pratica dello spostamento del punto di vista si rivelano in particolare nelle Daveriologie, pagine nelle quali la curiosità impertinente dell'autore affronta nuove strade di lettura, attraverso accostamenti insoliti di capolavori e artisti lontani nel tempo e nello spazio.
Il secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 382
L'arte della prima metà del Novecento è un vorticoso susseguirsi di movimenti e "ismi". Difficile dunque definirla in un sistema chiuso e immutabile, meglio, e forse più giusto, cercare di catturarne lo spirito di molteplicità e di contaminazione continua attraverso un programma di mostre temporanee, percorsi visivi, tematici o storici che tengono conto di connessioni, rimandi e affinità tra artisti anche apparentemente lontani. Il secolo breve, racchiuso fra l'illuminazione elettrica del cielo di Parigi dall'alto della Tour Eiffel per l'expo del 1889 e il lampo devastante del fungo atomico a Hiroshima, ha forgiato il nostro immaginario di uomini contemporanei, frantumando le certezze del secolo lungo. Con queste esposizioni immaginate Philippe Daverio percorre strade poco battute, e si allontana dai consueti percorsi scolastici, cercando piuttosto assonanze e migrazioni, incontri reali o fantastici fra opere e artisti. Klimt, Balla, Kandinskij, Picasso e alcuni altri diventano così i cavalieri dell'arte, che hanno gettato i semi e inventato le "forme" del Novecento, e alcuni temi come la danza, l'ansia dell'uomo contemporaneo e la città, sono i luoghi, reali o ideali, che raccontano la "joie de vivre", la frenesia e la solitudine dell'esistenza nel XX secolo.
Il secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 382
L'arte della prima metà del Novecento è un vorticoso susseguirsi di movimenti e "ismi". Difficile dunque definirla in un sistema chiuso e immutabile, meglio, e forse più giusto, cercare di catturarne lo spirito di molteplicità e di contaminazione continua attraverso un programma di mostre temporanee, percorsi visivi, tematici o storici che tengono conto di connessioni, rimandi e affinità tra artisti anche apparentemente lontani. Il secolo breve, racchiuso fra l'illuminazione elettrica del cielo di Parigi dall'alto della Tour Eiffel per l'expo del 1889 e il lampo devastante del fungo atomico a Hiroshima, ha forgiato il nostro immaginario di uomini contemporanei, frantumando le certezze del secolo lungo. Con queste esposizioni immaginate Philippe Daverio percorre strade poco battute, e si allontana dai consueti percorsi scolastici, cercando piuttosto assonanze e migrazioni, incontri reali o fantastici fra opere e artisti. Klimt, Balla, Kandinskij, Picasso e alcuni altri diventano così i cavalieri dell'arte, che hanno gettato i semi e inventato le "forme" del Novecento, e alcuni temi come la danza, l'ansia dell'uomo contemporaneo e la città, sono i luoghi, reali o ideali, che raccontano la "joie de vivre", la frenesia e la solitudine dell'esistenza nel XX secolo.
La buona strada. 150 passeggiate d'autore a Milano, in Lombardia e dintorni
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 209
La penna curiosa e impertinente di Philippe Daverio ci conduce attraverso Milano e il suo territorio. Una caccia al tesoro in città, in provincia e nella campagna lombarda per scoprire oltre centocinquanta fra monumenti, luoghi e testimonianze d'arte, di storia e di cultura, noti e meno noti, che valgono una visita o una deviazione. Un piccolo bestseller d'autore in edizione ampliata con nuove interessanti destinazioni, dalla Fondazione Prada di Milano a San Gottardo in Corte, da Villa Arconati ai Musei di Sant'Angelo Lodigiano, dalla Riserva Naturale di Bosco Fontana all'Isolino Virginia sul lago di Varese, da Lecco a Chiari.
Il gioco della pittura. Storie, intrecci, invenzioni
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 447
"La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d'essere suonata e quindi interpretata. La pittura è. E alla percezione immanente l'infinita sua eredità serve in modo eccellente. Ha bisogno lei del percorso iniziatico ed esoterico che ogni persona che la guarda deve intraprendere da sola. Questi piccoli testi, ma soprattutto queste immagini, ambiscono solo a essere compagni di viaggio." Philippe Daverio non parla mai di "Storia dell'Arte" e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle "storie": eccentriche, trasversali, leggere o impegnate, note o mai sentite. Il suo sguardo laterale ci fa vedere molto di più, ci concentra sui dettagli e ci rivela uno scenario più complesso e variegato di quello che tutti abbiamo imparato a scuola. Dettagli biografici, microstorie sociali, temi iconografici, curiosità legate a un capolavoro diventano cinquanta itinerari nella pittura, esercizi di stile e di curiosità, una narrazione vivace e appassionata che apre la mente a nuovi giochi e conduce su strade inesplorate. Se nell'arte, come l'autore spiega nell'introduzione, si riflette un pezzo della nostra anima individuale, guardando queste opere, leggendo le sue parole, apprendiamo anche qualcosa di più su noi stessi e sulla nostra storia: l'arte del passato "diventa un armadio della memoria nel quale trovare i diversi istrumenti che servono a stimolare la sensibilità attuale".
Il museo di Philippe Daverio: Il museo immaginato-Il secolo lungo della modernità-Il secolo spezzato delle avanguardie
di Philippe Daverio
editore: Rizzoli
pagine: 1277
Guidato dalla sua curiosità e dal suo gusto personalissimo, in questo libro Daverio racconta alcuni capolavori dell'arte di tu