Libri di Pupi Avati
L'orto americano
di Pupi Avati
editore: Solferino
pagine: 176
Subito dopo la Liberazione, in una mattina bolognese, una ragazza in divisa da ausiliaria americana si affaccia per chiedere i
L'alta fantasia
di Pupi Avati
editore: Solferino
pagine: 176
Ravenna, 1321: esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l'ultimo respiro
L'archivio del diavolo
di Pupi Avati
editore: Solferino
pagine: 272
Quando don Stefano Nascetti viene trasferito alla parrocchia di Lio Piccolo, abbandonando sul nascere una bella carriera nella
Il signor diavolo
di Pupi Avati
editore: Guanda
pagine: 202
Un delitto insolito e feroce, commesso da un adolescente armato di fionda
Il ragazzo in soffitta
di Pupi Avati
editore: Guanda
pagine: 248
Berardo Rossi detto Dedo è popolare e brillante, è negato per il latino e tifa Milan anche se vive a Bologna. Giulio Bigi è timido e sovrappeso, legge "l'Eneide" come fosse "Tuttosport" e indossa orrende cravatte. Due quindicenni che sembrano appartenere a pianeti diversi, se non fosse che ora abitano nello stesso palazzo e frequentano la stessa classe... E che nella famiglia di Giulio c'è un segreto che coinvolgerà, suo malgrado, anche Dedo. Giulio, infatti, non ha mai visto suo padre, chiuso in ospedale fin da prima che lui nascesse. Ora quello sconosciuto sta per tornare a casa. Ma non è la persona che lui si aspetta. Mentre dagli armadi del passato emerge una favola nera di ambizione musicale e passione non corrisposta, Dedo si rende conto che il "ciccione del piano di sopra" è diventato un amico, che quell'amico è in pericolo, e che è il momento di fare delle scelte: ora sono loro due contro tutti. Da una Trieste intrisa di nostalgia a una luminosa e cinica Bologna, Pupi Avati mette in scena nel suo primo romanzo un intenso intreccio psicologico e una vicenda ricca di suspense: la storia di un'amicizia adolescenziale, di un lungo amore, di una nera vendetta. E crea con Dedo e Giulio due protagonisti di estrema autenticità: due ragazzi costretti a diventare grandi affrontando le sconfitte dei loro padri.
La via degli angeli
editore: Diabasis
pagine: 160
Ambientato negli anni Venti tra Bologna e Sasso Marconi, il romanzo racconta la storia di Ines, innamorata del figlio del suo
La grande invenzione. Un'autobiografia
di Pupi Avati
editore: Rizzoli
pagine: 389
Un passato fastoso, un presente difficile, e una inesauribile riserva di sogni: è l'eredità che riceve alla nascita Pupi Avati, figlio di due mondi, la ricca borghesia urbana bolognese e l'arcaica tradizione contadina di Sasso Marconi. La galleria degli antenati è unica: la bisnonna Olimpia, asolaia emigrata in Brasile in cerca di fortuna con i tre figli piccoli, il nonno Carlo che trovò moglie grazie a venticinque bignè, gli zii materni che ogni anno portavano ai Savoia le ciliegie di Sasso Marconi, il nonno Giuseppe che chiese alla Madonnina del Paradiso una grazia "fatale", i genitori protagonisti di una incredibile storia d'amore... Con questi presupposti, come stupirsi se la tua vita diventa un'unica grande avventura, dalla via Emilia a Cinecittà? Nella Bologna del dopoguerra si svolge l'educazione sentimentale di Pupi, un ragazzo timido ma un po' mascalzone, un perdigiorno con una bruciante passione per il jazz, un rapporto complesso con le donne, un amore irreversibile per il cinema. Poi l'addio alla carriera da musicista, la parentesi come rappresentante di surgelati, i difficili esordi cinematografici, la Roma degli artisti, l'insolito lavoro con Pasolini, i pedinamenti per conoscere il maestro Fellini, i successi di pubblico e critica. "La grande invenzione" racconta tutto questo e molto altro ancora.
Sotto le stelle di un film
di Pupi Avati
editore: Il margine
pagine: 280
"La casa delle finestre che ridono" a "Una gita scolastica", da "Regalo di Natale" a "Il cuore altrove" Pupi Avati ha saputo raccontare come pochi altri i sogni, le paure e gli innamoramenti di generazioni di italiani, dal primo all'ultimo Novecento, fino al Duemila. Senza rinunciare a incursioni nella storia del Medioevo, nel favolistico, nel surreale. Ma chi è davvero Pupi Avati, tra horror e nostalgia, crudeltà e tenerezza, regista sempre sorprendente, spiazzante, politicamente scorretto? Questo libro è un'autobiografia raccontata senza pudori e senza ipocrisie, che parte dai ricordi di infanzia (il bisnonno americano, i bombardamenti su Bologna visti da Sasso Marconi, i primi soldi rubati alla mamma), attraversa gli amori e le passioni della giovinezza (le belle ragazze, la banda di jazz, la voglia di uccidere Lucio Dalla perché suonava troppo bene il clarinetto) fino all'avventura del cinema, dalle prime pellicole fallimentari alla fama e agli alterni successi. Attrici fascinose e attori alter ego risorti da carriere sfortunate, storie di amore e tradimento, in bilico fra dramma e commedia, la vita rispecchiata nello schermo: Avati mette a nudo fede e peccati, incubi e desideri della sua storia di provinciale curioso delle storie del mondo. Una "confessione" che è come un romanzo. Con la testimonianza del fratello produttore, Antonio Avati.