Libri di Raul Pantaleo
Il grande squilibrio. L'emergenza climatica raccontata a fumetti
editore: Becco giallo
pagine: 128
«Ci siamo sbagliati, la situazione è peggiore di quanto avevamo previsto in precedenza
Architettura della felicità. Futuro come sostanza di cose sperate
editore: Becco giallo
pagine: 167
Quando un'architettura è felice? Quando è abitata felicemente dai suoi abitanti
La sporca bellezza. Indizi di futuro tra guerra e povertà
di Raul Pantaleo
editore: Eleuthera
pagine: 127
Queste "cronache da un mondo altro" raccontano in presa diretta le sfide che l'architettura deve affrontare quando opera nei p
Un Pisolo in giardino. Segni, sogni, simboli alla periferia dell'abitare
di Pantaleo Raul
editore: Eleuthera
pagine: 128
La quotidianità abitativa delle nostre periferie è contrassegnata dalla presenza di nanetti, fate, mostri, rapaci e figure geo
Made in Africa. Tra modernizzazione e modernità
di Raul Pantaleo
editore: Eleuthera
pagine: 164
L'Africa cambia, corre, e pur restando in bilico tra modernità e catastrofe, non ci sta a giocare sempre alle regole imposte dagli altri. E questa voglia di costruirsi un proprio futuro ce la racconta bene Pantaleo, architetto di Emergency, che la percorre da un cantiere all'altro. Una transumanza africana dalla quale emerge una realtà tutt'altro che scontata, anche se segnata da quella modernizzazione senza modernità che in Africa (e non solo) ha spesso trasformato il paradigma occidentale di progresso in sradicamento, povertà, guerra. Per un'organizzazione come Emergency costruire un ospedale in quella parte del mondo diventa allora la scommessa per una "modernità a bassa risoluzione" capace di riportare la dimensione etica al centro dall'azione. Prefazione di Erri De Luca.
Attenti all'uomo bianco. Emergency in Sudan: diario di cantiere
di Raul Pantaleo
editore: Eleuthera
pagine: 135
Nel 2007 Emergency inaugura alla periferia di Karthoum il Centro Salam, l'unico ospedale africano di cardiochirurgia in grado di fornire assistenza gratuita a una popolazione di trecento milioni di persone. Questo "diario di cantiere" racconta in presa diretta cosa sia stato costruire in una natura particolarmente inospitale e in un paese segnato dalla fame e dalla guerra. Operare in condizioni simili ha infatti richiesto criteri progettuali innovativi tanto dal punto di vista teorico che pratico, imponendo una riflessione a tutto campo sui principi etici che stanno alla base della progettazione architettonica. Come testimonia il percorso fotografico che accompagna il racconto, la realizzazione di un centro sanitario d'eccellenza, capace di essere "scandalosamente bello", ha così assunto un significato emblematico: non solo un segno di speranza per l'oggi, ma un'utopia lanciata verso il futuro.
Destinazione Freetown
editore: Becco giallo
pagine: 144
Italia, Libia, Sudan, Darfur, Centrafrica, con destinazione finale Freetown, Sierra Leone. Una testimonianza di prima mano, profonda e sempre ironica, del vissuto degli autori in questi anni di lavoro con Emergency, che ha "prestato" i suoi ospedali alla storia di Khalid, uomo africano divenuto un po' italiano, che ha lasciato la sua terra d'origine con il miraggio di un mondo migliore (l'Italia) che lo ha invece ricacciato involontariamente nel mare che l'aveva portato. Il racconto di ciò che gli autori hanno visto della guerra, della miseria, della solidarietà, della tristezza e dell'immensa gioia del continente africano. Di un'Africa che è qui ora, immersa nel flusso della modernità, e ha fame di futuro. Non quel luogo lontano e "altro" che noi immaginiamo in Occidente.
Attenti all'uomo bianco. Emergency in Sudan: diario di cantiere
di Pantaleo Raul
editore: Eleuthera
pagine: 131
Un diario di cantiere scritto tra Sudan e Italia che ripercorre l'esperienza dell'autore come architetto di Emergency durante
Un Pisolo in giardino. Segni, sogni, simboli alla periferia dell'abitare
di Raul Pantaleo
editore: Eleuthera
pagine: 112
Possiamo ancora ritrovare nell'abitare quotidiano i segni di un universo simbolico? È ancora pensabile un linguaggio che riecheggi un universo simbolico? Avendo in mente queste domande, e in compagnia di nanetti, fate, mostri e castelli, il lettore viene condotto alla riscoperta della periferia dell'abitare, di quella periferia fatta di casupole e capannoni identici da Trieste a Palermo. Nella convinzione che questi manufatti rappresentino l'imperituro bisogno di significato e la stretta connessione con le strutture dell'inconscio collettivo, il libro cerca conferma, dalle osservazioni realizzate sul campo, dei bisogni che essi esprimono. "Pisolo" diventa così metafora del sonno della coscienza, di chi fa uso di questi manufatti senza averne consapevolezza simbolica. Ma distilla anche un bisogno: il bisogno dell'individuo di esorcizzare la parte più oscura della propria esistenza. La seconda parte del saggio esplora un'ipotesi di linguaggio che, attraverso la riscoperta della fisiognomica, riesca a ricomporre la frattura con quel mondo comunemente definito "altro". Una navigazione ai margini della realtà in costante contatto con la dimensione di quell'immaginario che tende costantemente a emergere là dove si creano spazi di libertà, spazi non condizionati da convenzioni sociali che lascino intravedere le enormi potenzialità immaginifiche dell'uomo "più qualunque".