Libri di Richard Holloway
La dolcezza dell'addio. Meditazioni felici sulla vita e la morte
di Richard Holloway
editore: Einaudi
pagine: 160
Richard Holloway, ex vescovo di Edimburgo, è stato accanto a decine di uomini e donne, amici e sconosciuti, fedeli e agnostici
Breve storia delle religioni
di Richard Holloway
editore: Ponte alle Grazie
pagine: 298
In un'epoca come quella attuale, in cui le religioni hanno ricominciato a essere campo di durissimi scontri, questo libro è un benvenuto antidoto. Richard Holloway, già vescovo di Edimburgo, racconta la storia delle religioni - dalle prime credenze fino al ventunesimo secolo - con rispetto profondo per le diversità culturali e di fede. Il discorso prende le mosse dalle due domande fondamentali che stanno all'origine del sentimento religioso: "Che cosa succede dopo la morte? E da dove vengono il mondo e l'universo?" Da qui inizia il percorso in cui ci guida Holloway, alla scoperta dei concetti fondamentali e delle grandi dottrine, dottrine che hanno inizialmente fornito le risposte che gli uomini cercavano, senza dubbio, ma hanno anche armato schiere di fedeli mettendoli gli uni contro gli altri. La religione ha causato e continua a causare alcune delle peggiori forme di violenza della storia. Ed è per questo che dovremmo accostarla con grande cautela, avvicinandola con umiltà, riconoscendo sia il male sia il bene che ha fatto. Un trattato di tolleranza, scritto per i credenti e i non credenti, e soprattutto per lettori giovani, perché non crescano con pregiudizi e possano mantenere la loro mente aperta verso tutti i misteri.
Una morale senza Dio per tenere fuori la religione dall'etica
di Richard Holloway
editore: Ponte alle Grazie
pagine: 192
In questo libro ci saranno frequenti riferimenti a Dio e alla religione, ma il fine è quello di unire i credenti e i non credenti nella scoperta di un'etica praticabile nel nostro tempo. Dobbiamo fare qualche distinzione tra le visioni religiose del comportamento umano e l'approccio puramente etico. I divieti e gli imperativi possono avere un fondamento razionale nascosto, ma il concetto di peccato funziona essenzialmente sulla base dell'obbedienza anziché sul consenso, sull'osservazione cieca dell'obbligo anziché sulla cooperazione in nome di uno scopo compreso e volontariamente accolto.