Libri di Rino Genovese
L'inesistenza di Dio e l'utopia
di Rino Genovese
editore: Quodlibet
pagine: 118
Un breve testo per argomentare la tesi che religioni e pensiero dell'utopia sono formazioni tra loro concorrenti, asintoticame
Il destino dell'intellettuale
di Rino Genovese
editore: Manifestolibri
pagine: 126
Che ne è di una figura sociale che ha fatto epoca nella modernità? È possibile sfuggire al destino di incertezza e di precarietà caratteristico del lavoro intellettuale nell'odierno "capitalismo cognitivo" riandando alle radici di una condizione che, fin dai tempi dell'affare Dreyfus, aveva assunto il carattere di una "militanza"? Ripercorrendo a grandi passi la storia degli intellettuali, e le teorie che intorno ad essi sono state sviluppate - da Benda a Sartre, da Foucault a Said, senza trascurare il dibattito italiano e la centralità novecentesca della concezione gramsciana -, l'autore propone una visione dell'intellettuale contemporaneo basata sull'idea di una sua essenziale disorganicità all'interno del caos della comunicazione sociale corrente. La figura di un intellettuale critico, che si muova da "libero cavaliere" nei meandri della comunicazione, è la proposta conclusiva di un nuovo dandy quasi eroico, una sintesi tra Bertolt Brecht e Oscar Wilde.
Che cos'è il berlusconismo. La democrazia deformata e il caso italiano
di Rino Genovese
editore: Manifestolibri
pagine: 146
Questo piccolo libro cerca di prendere le misure della catastrofe che si è abbattuta sulla già debole democrazia italiana con l'avvento del berlusconismo. E ritiene di rintracciarne le cause, vicine e lontane, nel lungo lavoro di scavo della vecchia talpa della rivoluzione passiva che ha condotto, infine, a un immobilismo agitato, distruttivo dell'idea stessa di politica. L'autore però non si limita a una riflessione storica, e fa del caso italiano il banco di prova di una teoria critica dell'ibridazione dei tempi storici e delle culture differenti, come pure del populismo in generale. La diagnosi è severa. Il berlusconismo non finisce, non può finire, perché è un congegno che non si riduce al personaggio da cui prende il nome. Nella sua alleanza con la Lega, soprattutto, esso esprime un groviglio di interessi e illusioni che sono l'indice del sostanziale fallimento dello Stato nazionale italiano. Solo la ricostruzione di lunga lena dì una sinistra polìtica, insieme con la ripresa "dei movimenti sociali, potrebbe un giorno spezzare il groviglio.
Convivenze difficili
L'Occidente tra declino e utopia
di Genovese Rino
editore: Feltrinelli
pagine: 186
Questo libro polemizza con quanti sostengono che le trasformazioni e i conflitti del mondo contemporaneo nascono da processi d
Gli attrezzi del filosofo. Elogio del relativismo e altre incursioni
di Rino Genovese
editore: Manifestolibri
pagine: 231
Gli attrezzi del filosofo si lasciano scoprire facendosi largo nella sua officina o nel suo laboratorio. Sono gli strumenti concettuali, messi in opera provando e riprovando, che servono a comporre un pensiero originale, ad aprire nuovi spazi di visibilità sul mondo contemporaneo. Al tempo stesso, sono i ferri del mestiere della critica nella incessante battaglia con le altre tendenze filosofiche (qui, in particolare, contro l'ermeneutica, la teoria di Habermas, alcune recenti proposte "comunitarie") e nell'attività quotidiana del prendere posizione. Il giudizio richiesto al lettore non riguarda soltanto la loro validità teorica, ma anche la capacità d'incursione nella più ampia comunicazione sociale e politica.
Ci sono le fate a Stoccolma. Dal diario dell'esilio mentale
di Rino Genovese
editore: Diabasis
pagine: 224
Un diario molto particolare, che narra di mese in mese una serie di viaggi e di amori di un intellettuale italiano a Stoccolma, Parigi, Parma, Firenze, Napoli. È la capitale scandinava a catturare il cuore dell'autore, e le altre città vengono di volta in volta paragonate ad essa, in un confronto davvero impietoso. Stoccolma è la "città delle fate": con questa espressione l'autore intende suggerire la perfetta, quasi magica libertà vissuta dalle sue donne, completamente autonome nella professione, nella gestione del proprio corpo e dei propri affetti, belle di una bellezza naturale, mai ricercata o costruita. Tutto il contrario rispetto alla condizione femminile nella società italiana, col suo familismo imperante, origine della connivenza fra potere economico e politico, fra mondo degli affari e gestione del bene pubblico, e in definitiva della crisi del Paese.
Cuba, falso diario
di Genovese Rino
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 160
Un italiano, quarantenne, comunista, in vacanza a Cuba: l'epoca non è precisata, ma lo sfacelo del comunismo è già avvenuto