Libri di Roberto Esposito
Vitam instituere. Genealogia dell'istituzione
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 168
Dopo una lunga fase in cui si è immaginato che un pensiero radicale debba necessariamente percorrere una strada destituente, q
Immunità comune. Biopolitica all'epoca della pandemia
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 200
Che negli anni della pandemia l'immunizzazione sia diventata il baricentro dell'intera esperienza contemporanea è ormai sotto
Istituzione
di Roberto Esposito
editore: Il mulino
pagine: 168
Mai come oggi, nella crisi che ha colpito il mondo intero, le istituzioni nazionali e internazionali risultano necessarie a fr
Immunitas. Protezione e negazione della vita
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 184
Mai come in questo momento, connotato da una minaccia sempre più pressante e diffusa, la richiesta di immunizzazione sembra ca
Pensiero istituente. Tre paradigmi di ontologia politica
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 286
Oggetto di questo libro è la crisi profonda della politica contemporanea, ma anche delle filosofie che la interrogano senza ri
Termini della politica
di Roberto Esposito
editore: Mimesis
pagine: 190
Comunità, immunità e biopolitica sono le categorie fondamentali attraverso le quali Roberto Esposito ha elaborato un pensiero
Politica e negazione. Per una filosofia affermativa
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 200
Il libro ricostruisce la genealogia del reciproco avvitamento tra negazione e politica
Termini della politica
di Roberto Esposito
editore: Mimesis
pagine: 203
"Termini" sono le grandi parole che per secoli hanno definito il senso della politica, adesso investiti da una sempre più rapi
Da fuori. Una filosofia per l'Europa
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 243
Nel cuore di una devastante crisi economica due eventi tragici venuti dall'esterno, come l'ondata immigratoria e il terrorismo islamico, hanno mutato radicalmente il profilo e il significato dello spazio che chiamiamo Europa. In presenza di un simile salto di paradigma, la riflessione filosofica è in condizione di esercitare la propria potenza inventiva piú di altri saperi. Ma solo se è capace di oltrepassare i propri confini lessicali, volgendo lo sguardo fuori di sé. È quanto, rompendo con il linguaggio delle filosofie della crisi primonovecentesca, hanno fatto alcune traiettorie di pensiero, tedesche, francesi e italiane, capaci di imporsi all'attenzione internazionale. Analizzati da questa prospettiva inedita, i grandi testi di Adorno e Derrida, di Foucault e Deleuze, ma anche quelli dei pensatori italiani piú recenti, ricevono una nuova luce. Dal loro rapporto e dalla loro tensione, ricostruita con straordinaria sensibilità teoretica da uno dei protagonisti della filosofia contemporanea, può nascere un pensiero all'altezza delle sfide cui è sottoposta oggi l'Europa. Teoria critica, filosofie della differenza, biopolitica costituiscono, nel loro confronto e nel loro attrito, scandagli decisivi per mettere a fuoco i tratti del nostro tempo e profilare i contorni di quanto ci aspetta.
L'origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil?
di Roberto Esposito
editore: Donzelli
pagine: 140
Da dove nasce la politica? Cosa la lega alla terribile guerra - quella intorno a Troia - che la precede e in qualche modo la determina? Qual è il suo rapporto con la libertà e con il male, con la giustizia e con il potere? Sono le domande essenziali che attraversano questo libro di Roberto Esposito, che ora viene riproposto con una nuova introduzione. Qui la ricerca sull'origine della politica fa tutt'uno con quella sul suo destino. Ma l'elemento di particolare interesse è che tali domande sono poste alle due maggiori pensatrici del XX secolo, Hannah Arendt e Simone Weil, da uno dei loro più sensibili interpreti. Da questo punto di vista il libro costituisce il primo "corpo a corpo" tra due pensieri che della politica hanno fatto il loro oggetto privilegiato. E tuttavia, nonostante la loro singolare prossimità spirituale e anche biografica - entrambe donne, entrambe ebree, entrambe segnate dall'esperienza della persecuzione e dell'esilio -, Hannah Arendt e Simone Weil danno risposte profondamente diverse ai grandi interrogativi che ancora ci inquietano. La Grecia, Roma, la tradizione cristiana, la modernità, il totalitarismo novecentesco sono i "luoghi del tempo" in cui si snoda questo appassionante confronto a distanza.
Le persone e le cose
di Roberto Esposito
editore: Einaudi
pagine: 133
Fin dalle origini, la nostra civiltà si è basata su una distinzione netta e inequivocabile tra persone e cose, fondata sul dominio strumentale delle prime sulle seconde. Questa opposizione di principio nasce con il diritto romano e percorre per intero la modernità, fino ad approdare all'attualità del mercato globale, producendo contraddizioni crescenti. Sebbene la distinzione continui ad apparirci chiara e necessaria, nella prassi giuridica, economica e tecnica assistiamo continuamente a un ribaltamento di fronte: alcune categorie di persone vengono assimilate alle cose, mentre alcuni tipi di cose acquistano un profilo personale. Per risolvere questa antinomia, Roberto Esposito - con il consueto rigore argomentativo - ci propone una via d'uscita, grazie a un nuovo punto di vista costituito dal corpo. Né persona né cosa, il corpo umano diventa l'elemento dirimente nel ripensamento dei concetti e dei valori che governano il nostro lessico filosofico, giuridico e politico.
Due
La macchina della teologia politica e il posto del pensiero
di Esposito Roberto
editore: Einaudi
pagine: 233
Alla fine di un dibattito che ha attraversato l'intero Novecento, il significato ultimo della nozione di "teologia politica" c