Libri di Roberto Longhi
Da Cimabue a Morandi
di Roberto Longhi
editore: Einaudi
pagine: 1200
La più famosa antologia degli scritti di Roberto Longhi uscì nel 1973, curata da Gianfranco Contini, nei «Meridiani» Mondadori
Correggio
di Roberto Longhi
editore: Abscondita
pagine: 141
"Lasciata ora 'la verità della finzione' e volgendosi, nella volta, alla 'finzione della verità', immaginò l'artista che per il varco aperto entro la cappa del camino, dagli ovali sforati entro la volta di verzura, apparisse in aria aperta la conclusione della Caccia di Diana, patrona della committente. E in questa visione egli parla più apertamente la lingua illustre d'Italia, con la sua propria dolcezza d'inflessione, con un'accaldata e palpabile pienezza vitale, con una così soluta metamorfosi di gesti e di moti al cui confronto i putti raffaelleschi a trottola della 'Disputa', delle 'Virtù del Giudice' e della Farnesina, o i putti ercolini, abnormi della Sistina, recedono in una zona più astratta. E ancora scricchiola il pergolato sotto il tramestìo degli Amori, ancora rintoccano i peltri, trasudano le teste tiepide degli arieti, si stendono come pastelle di sfoglio, le tovagliette del tinello incantato di Donna Giovanna Piacenza." Con una nota di Daniele Benati.
Il palazzo non finito. Saggi inediti 1910-1926
di Roberto Longhi
editore: Electa
pagine: 540
Roberto Longhi (Alba 1890 - Firenze 1970), storico e critico d'arte di chiara fama, fu allievo di Pietro Toesca e Adolfo Ventu
Caravaggio
di Roberto Longhi
editore: Editori Riuniti
pagine: 283
Raro capolavoro, nel settore sovente ermetizzante della storiografia artistica, di scrittura narrativa, scorrevole, e insieme
Caravaggio
di Roberto Longhi
editore: Abscondita
pagine: 199
"Non può sorprendere che, per una vicenda tormentosa e sciagurata come quella del Caravaggio, gli storiografi del Seicento più romanzevole e del più romantico Ottocento si industriassero a trasformarne ogni passo, fin dai princìpi, ad uso di un ritratto spiccatamente popolare (ciò che per essi suonava 'plebeo') e cioè adatto a spiegare la spregiudicata e, si diceva, 'indecorosa' naturalezza dell'artista. Fu così che il Caravaggio, già da ragazzo, in Lombardia, si tramutò in figlio di muratore, in rimestatore di calcine e preparatore di colle per gli imbianchini milanesi. Il resto della sua vita, soprattutto negli anni di Roma, Napoli e Malta, non aveva certo bisogno di esser rinforzato nelle tinte, ma pure non si mancò di farlo e persin la sua morte, per ragioni di corrispondenza simbolica, si amò fissare un anno prima del vero."
Boccioni e il futurismo
di Roberto Longhi
editore: Abscondita
pagine: 118
"Mi conosco un poco in arte italiana, e vi posso assicurare che di grandi scultori non ne abbiamo avuti molti; ma alcuni grandissimi, addirittura che bastano. Sono Giovanni Pisano, Giotto, Jacopo della Quercia, Antonio Rizzo, Michelangelo. Eppoi di grande tradizione scultoria, di grande stile - perché voi credete bene al grande stile, lo so - più nulla. Ho già detto di passata perché non si può pretender nulla da Bernini: varrebbe la pena di cercare più tardi se non fosse per fermarci a Rosso che per quanto grande ci appare troppo spaesato per poterlo includere in questo glaciale menu di grandezze? Non credo. Bisogna dunque cercare tutti i modi - dalla impersonalità storica più irreprensibile ai pugni alle bastonate - per far comprendere a chi spetta di comprendere, in Italia, che a quella schiera magica va aggiunto al più presto, subito, il nome di Boccioni - questo grande scultore."
Giorgio Morandi
di Roberto Longhi
editore: Abscondita
pagine: 80
Roberto Longhi (1890-1970) è il più grande storico e critico d'arte italiano del Novecento e uno dei principali a livello mond
Studi caravaggeschi
di Roberto Longhi
editore: Abscondita
pagine: 220
«Circa trent'anni fa, quando la critica volse nuovamente lo sguardo verso il Caravaggio, questi, salvo che di nome (un nome an