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Libri di Romano Lupi

Sostakovich. Note sul calcio

editore: Il Nuovo Melangolo

pagine: 150

Dmitrij Sostakovic nutriva per il calcio una passione viscerale, che lo portava a frequentare regolarmente gli stadi e a cerca
12,00

Vittò. Giuseppe Vittorio Guglielmo

di Romano Lupi

editore: Odoya

pagine: 268

Reduce della guerra civile spagnola, internato nei campi di concentramento francesi, militare sul fronte greco-albanese, comandante della divisione intitolata alla memoria di Felice Cascione in Italia durante la Resistenza, ferito in combattimento, sia in Spagna che sulle montagne della provincia di Imperia dove, già all'indomani dell'8 settembre 1943, cominciò a organizzare le prime bande partigiane. Basterebbero questi pochi elementi per capire come la vita di Giuseppe Vittorio Guglielmo, meglio conosciuto come Vittò, sia stata straordinaria. In questo libro, in cui vengono ripercorse, con piglio narrativo, le tappe fondamentali della sua esistenza, emerge uno spaccato del Novecento. Un'esistenza che assomiglia a un romanzo per un uomo che personaggio di un romanzo lo è stato per davvero. La figura di Vittò, infatti, ha ispirato il comandante Ferriera de "Il sentiero dei nidi di ragno", prima opera di Italo Calvino. Vittò è stata una figura leggendaria per tutti coloro che fanno e hanno fatto parte di quel mondo frontaliero del Ponente ligure che, come ha scritto nell'introduzione a questo volume Antonio Gibelli: "scolpisce con i tratti della montagna impervia e del mare selvaggio i suoi protagonisti, iscrivendoli, quasi naturalmente, in una dimensione superiore, europea e fortemente internazionalista, e marcando di speciali intonazioni individuali, quasi solitarie, anche le loro esperienze più cariche di carattere collettivo e corale.
18,00

Il libro nero del Festival di Sanremo

editore: Odoya

pagine: 319

La storia del Festival di Sanremo non è scritta soltanto dalla "grande evasione" di tv, sorrisi e canzoni. E tantomeno da quello che, davanti agli occhi di tutti, accade sul palcoscenico. Esiste, infatti, una storia segreta che attraversa tutto il dopoguerra italiano e le cui premesse nascono da una sorta di "progetto Sanremo" ideato alla fine dell'Ottocento: un "paradiso terrestre massonico" dove il gioco d'azzardo è il termine medio tra spionaggio internazionale e grandi giochi politici. Il Festival è l'ultima tappa di un percorso dove la manipolazione sociale assume i morbidi e insinuanti contorni della musica nazional-popolare. Il legame con il casinò è molto forte. Non è un caso che la più importante kermesse canora del nostro paese sia nata e si sia sviluppata in stretto collegamento con una delle quattro case da gioco italiane, tra i rapporti indicibili delle istituzioni con la criminalità organizzata, i servizi segreti e l'industria discografica. Gli scandali emersi nel corso degli anni presentano risvolti molto più inquietanti rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare. Dalle ambigue figure dei primi "patron" festivalieri come Pier Bussetti, Achille Cajafa ed Ezio Radaelli, con i loro tragici destini, alla misteriosa morte di Luigi Tenco; dal ruolo del Vaticano nell'industria del gioco e dell'intrattenimento ai Festival truccati; dalle tangenti di Adriano Aragozzini fino alle polemiche sulle amicizie in odore di mafia del direttore artistico Tony Renis. La storia d'Italia non è mai banale ed è sempre capace di stupire, anche quando "sono solo canzonette".
20,00

Jasin. Vita di un portiere

editore: Il Nuovo Melangolo

pagine: 240

Jasin, figlio del suo tempo, come da adolescente aveva svolto in fabbrica, al massimo delle proprie possibilità, le mansioni d
12,00

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