Libri di Salvatore Veca
Questioni di giustizia. Corso di filosofia politica
di Salvatore Veca
editore: Edizioni Società Aperta
pagine: 384
La prospettiva di una filosofia pubblica centrata sull'idea di giustizia sociale ha preso corpo sullo sfondo della percezione
La barca di Neurath. Sette saggi brevi
di Salvatore Veca
editore: Scuola Normale Superiore
Salvatore Veca raccoglie in questo libro sette brevi saggi, scritti e riscritti negli ultimi quattro anni. Nei primi tre capitoli espone gli esiti della sua ricerca sull'idea di incompletezza e ne saggia la validità, affrontando questioni filosofiche che hanno a che vedere con i rapporti fra impegni ontologici, impegni epistemologici e impegni normativi. Un certo rilievo ha qui la recente querelle fra postmodernismo e nuovo realismo. Nei successivi tre capitoli Veca esamina questioni di filosofia politica e morale, dall'idea di equità a quella di beni comuni, dall'idea di libertà a quella di qualità della vita. Nell'ultimo capitolo avanza alcune congetture di carattere metafilosofico, abbozzando una sorta di ritratto dell'indagine filosofica. Il titolo del libro è debitore nei confronti della celebre immagine di Otto Neurath della barca che i marinai devono riparare in navigazione, senza poter contare sul rifugio in cantieri ospitali. L'immagine di Neurath, che ricorre costantemente come un motivo di fondo in queste pagine, è il promemoria di uno stile analitico e di un metodo d'indagine filosofica coerenti con il retaggio dell'Illuminismo, in tempi difficili.
La società giusta. Argomenti per il contrattualismo
di Salvatore Veca
editore: Il saggiatore
pagine: 136
"La società giusta" è stato all'origine di un tentativo di innovazione sia nella teoria che nella cultura e nel lessico politi
Cantico dei cantici. I libri della Bibbia
di Salvatore Veca
editore: Piemme
pagine: 79
Il libro più misterioso della Bibbia, destinato a rappresentare, in ogni tempo, la più sublime poesia d'amore
La politica e l'amicizia
editore: Edizioni lavoro
pagine: 64
La politica e l'amicizia sembrano essere distanti l'una dall'altra: mentre la politica si orienta verso una condivisione più ampia possibile, l'amicizia evoca prospettive più intime, private, e dunque escludenti. Enrico Berti e Salvatore Veca intendono guidare, da angolature differenti, una riflessione sulla possibilità di un incontro fra politica e amicizia.
Della lealtà civile. Saggi e messaggi nella bottiglia
di Salvatore Veca
editore: Feltrinelli
pagine: 218
Le ragioni della sinistra alla fine del secolo breve e il ridisegno dello Stato sociale; l'idea di equità e la sua tensione con l'efficienza; il ruolo della condivisione costituzionale di principi e la virtù della competizione democratica di programmi; il conflitto politico centrale nelle democrazie di fine secolo fra destra e sinistra, fra libertarismo ed egualitarismo democratico; che cosa dobbiamo al vecchio Marx; quale etica per la politica; le ragioni della bioetica; che cosa il lessico europeo suggerisce a proposito dell'Unione Europea; l'idea di discussione pubblica nell'era dei talk show; le sfide per la teoria della giustizia internazionale ai tempi della globalizzazione.
Questioni di vita e conversazioni filosofiche
di Salvatore Veca
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 230
Che ci fanno Woody Allen e Bob Dylan in compagnia di Socrate, Platone, Aristotele e Kant? Come possono gli interrogativi di un taxista mettere all'angolo le certezze di un filosofo di professione? In questo libro del 1991, Salvatore Veca c'invita a esaminare con lui le nostre personali e ricorrenti questioni di vita. Le sue scorribande filosofiche attraversano episodi ed eventi di fine anni Ottanta (la caduta del muro di Berlino, il massacro di piazza Tien An Men, i mondiali di calcio in Italia, le alghe nell'Adriatico, il ventennale dello sbarco sulla luna), e ci restituiscono riflessioni sull'identità, sulla giustizia, sull'amore, sul piacere, sulla felicità, sulla bellezza, sull'ecologia.
Le cose della vita. Congetture, conversazioni e lezioni personali
di Salvatore Veca
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 294
Una delle accuse di decadenza alla filosofia, giustificata o meno che sia, è di occuparsi di astrattezze, di autoreferenzialità: di essersi allontanata dalla sua origine, mentre Platone e Aristotele affrontavano l'esistenza reale, quotidiana. Salvatore Veca, uno dei più autorevoli filosofi italiani, inverte il corso di questa deriva specialistica e rarefatta assunta dalla filosofia e torna a utilizzare il pensiero per affrontare e interpretare i problemi centrali dell'esistenza. Per recuperare questa concretezza che non può lasciare indifferenti, poiché tocca tutti nella sua immediatezza e nella sua specificità, Veca presenta ritratti di filosofi (colti nella loro riflessione, ma anche nei loro tic e abitudini quotidiane) che non hanno mai abbandonato la radice più autentica della filosofia, che è di pensare lo stare nel mondo, e allestisce una galleria in cui, da Enzo Paci a Norberto Bobbio, da John Rawls a Robert Nozick, viene finalmente a riemergere la capacità filosofica di occuparsi del senso dell'abitare, dell'invecchiamento, dell'attesa d'amore, dei volti del dolore, di memoria, solitudine, felicità, giustizia privata e globale.
Kant
di Salvatore Veca
editore: Booktime
pagine: 44
Il testo è tratto dalla rassegna "Vale Philosophia! - quel che resta dei grandi" a cura di Luciano Tellaroli. Nove incontri con i maggiori filosofi contemporanei italiani...
La gran città del genere umano. Dieci conversazioni filosofiche
di Salvatore Veca
editore: Ugo Mursia Editore
pagine: 160
La gran città del genere umano - titolo che riprende una celebre espressione di Giambattista Vico - invita a un esame riflessivo dei nostri modi di convivere, della qualità delle nostre vite, dei nostri desideri di futuro in tempi difficili. È un'offerta di dialogo con il lettore: dieci conversazioni filosofiche aperte a chiunque abbia voglia di mettersi alla prova nell'esame socratico delle nostre ordinarie questioni di vita. Con un tratto specifico e inconfondibile: la consapevolezza di dover adottare sulle nostre vicende individuali e collettive "gli occhi del resto d'umanità", esercitando il "pensiero largo", come avrebbe detto Kant, il teorico del diritto cosmopolitico. Come sostiene una massima di saggezza confuciana: leali a noi stessi e, perciò, attenti e aperti agli altri.
«Non c'è alternativa». Falso!
di Salvatore Veca
editore: Laterza
pagine: 119
Sembra che il mantra del 'non c'è alternativa' sia destinato a dominare i nostri modi di pensare. Non c'è alternativa alle politiche di austerità, al giudizio dei mercati, alla resa al capitale finanziario globale, alla crescita delle ineguaglianze. Non c'è alternativa alla dissipazione dei nostri diritti e delle nostre opportunità di cittadinanza democratica. In nome di un realismo ipocrita, la dittatura del presente scippa il senso della possibilità e riduce lo spazio dell'immaginazione politica e morale. L'esito è un impressionante aumento della sofferenza sociale. Abbiamo un disperato bisogno di idee nuove e audaci, che siano frutto dell'immaginazione politica e morale. Che non siano confinate allo spazio dei mezzi e chiamino in causa i nostri fini.