Libri di Santi Fedele
La massoneria italiana nell'esilio e nella clandestinità 1927-1939
di Santi Fedele
editore: Franco Angeli
pagine: 208
Utilizzando le carte dell'Archivio storico del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani relative al periodo dell'emigraz
Primavera socialista. Il laboratorio «Mondoperaio» 1976-1980
di Santi Fedele
editore: Franco Angeli
pagine: 192
Dal 1976 al 1980 la rivista di cultura politica del Psi "Mondoperaio" rappresenta il laboratorio attraverso il quale un gruppo
Alessandro Tedeschi Gran Maestro dell'esilio
di Santi Fedele
editore: Il mulino
pagine: 203
La vicenda umana e politica di Alessandro Tedeschi consente di ripercorrere momenti salienti della storia della Massoneria italiana tra Otto e Novecento: dalla formazione giovanile all'iniziazione in una delle più antiche logge di Livorno; dagli esordi nella carriera universitaria alla decisione di emigrare in Argentina, dove Tedeschi sarà uno dei principali artefici dei processi di sviluppo della scienza e della pratica medica e insieme figura tra le più eminenti di quella numerosa colonia italiana di Buenos Aires sulla quale ancora forte si esercita l'influenza della tradizione massonica. Fino al momento in cui, con il trasferimento in Francia nel 1930 e l'elezione l'anno successivo a Gran maestro del Grande Oriente d'Italia in esilio, la vita di Tedeschi si identifica con la vicenda stessa della Massoneria italiana che, perseguitata in patria dal fascismo, si ricostituisce all'estero tra mille difficoltà. La ripresa dei collegamenti con le logge superstiti nei vari paesi d'emigrazione, il tentativo di mantenere i contatti con i nuclei clandestini operanti in Italia, l'impegno di lotta contro i totalitarismi avanzanti, nella ribadita fedeltà agli ideali di libertà, eguaglianza e fratellanza professati dalla Massoneria universale, sono i tratti caratterizzanti dell'operato di Tedeschi e del minuscolo ma determinato gruppo dirigente attorno a lui raccolto.
Luigi Fabbri un libertario contro il bolscevismo e il fascismo
di Santi Fedele
editore: BFS Edizioni
pagine: 89
Luigi Fabbri (Fabriano 1877 - Montevideo 1935) è l'esponente anarchico da cui vengono elaborate tra le due guerre le più stimolanti analisi interpretative di fenomeni della portata del bolscevismo e del fascismo. Nel bolscevismo Fabbri intuisce i segnali premonitori di quelle tendenze degenerative in senso autoritario e burocratico delle quali altri avrebbero tardato anni ad acquisire consapevolezza; il fascismo viene percepito non solo come strumento della controrivoluzione borghese a fronte dell'avanzata del movimento operaio organizzato, ma anche nella sua originale connotazione totalitaria e nel significato del prodotto di una generale crisi spirituale della società europea generata dall'immane sconquasso della Prima guerra mondiale.
Il retaggio dell'esilio
Saggi sul fuoruscitismo antifascista
di Fedele Santi
editore: Rubbettino
pagine: 204
Dalle crisi dell'impero sovietico alla dissoluzione del socialismo reale
editore: Rubbettino
pagine: 258
Insegnare la storia, le storie
Il caso del 1799 in Calabria. Nodi e problemi del Novecento