Libri di Santucci Antonio
Antonio Gramsci. 1891-1937
di Antonio A. Santucci
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 204
"Chi mi crede un satanasso, chi mi crede quasi santo
Antonio Gramsci. 1891-1937
di Antonio A. Santucci
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 192
Per Eric J. Hobsbawm, storico inglese che firma una nota a questo libro, Antonio Santucci, scomparso lo scorso anno, è da considerarsi "oltre che il massimo studioso dei testi gramsciani sul piano filologico, anche il maggiore interprete di Gramsci". La conoscenza profonda del pensatore sardo, permette a Santucci di tracciare un ritratto politico e intellettuale a tutto tondo: il giornalista e il promotore del primo gruppo dirigente del partito comunista d'Italia, il teorico della cultura e l'analista della produzione economica, lo storico e il militante dell'Internazionale.
Eredi del positivismo. Ricerca sulla filosofia italiana fra '800 e '900
di Antonio Santucci
editore: Il mulino
pagine: 376
A cavallo fra Ottocento e Novecento, mentre si diffondeva in Europa e in America, il positivismo prendeva piede anche nell'Italia appena unita. I rappresentanti italiani del positivismo, di cui questo libro si occupa, furono certamente meno conosciuti, ma non per questo meno importanti, dei loro colleghi d'oltre oceano: si chiamavano Ardigò, Verisco, Enriques, Giulio Cesare Ferraris, Rensi e Mondolfo. Come si osserva nell'introduzione del volume, una definizione univoca del positivismo non è più proponibile, e per tracciarne un quadro completo è necessario ricomporlo nel mosaico dei suoi esponenti. Per l'autore la difesa e la crisi del pensiero positivo non si separano infatti mai nel tragitto intellettuale dei suoi esponenti.