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Libri di Schelling Friedrich W.

Sistema dell'intera filosofia e della filosofia della natura in particolare

di Friedrich W. Schelling

editore: Mimesis

pagine: 476

Il Sistema dell'intera filosofia e della filosofia della natura in particolare, noto anche come Sistema di Würzburg, è un ampi
34,00

Sullo spirito della filosofia platonica. Il Timeo di Platone: commento manoscritto (1794)

di Friedrich W. Schelling

editore: Mimesis

pagine: 282

Il commento schellinghiano al Timeo di Platone, databile intorno alla prima metà del 1794, fa parte della raccolta n
25,00

Filosofia dell'arte

di Friedrich W. Schelling

editore: Morcelliana

pagine: 416

«Pubblicare in una nuova edizione, dopo più di trentacinque anni - nella traduzione del 1997, completamente riveduta e corrett
33,00

Per una nuova filosofia

editore: Morcelliana

pagine: 144

Nel 1834 Schelling rompe un lungo e tormentato silenzio con la sua Prefazione alla traduzione tedesca dei Fragments Philosophi
12,00

Le arti figurative e la natura

di Friedrich W. Schelling

editore: Aesthetica

pagine: 102

La fama di Friedrich Wilhelm Joseph Schelling come filosofo dell'arte deriva in larga parte dal discorso sulle arti figurative
12,00

Scritti sulla filosofia, la religione, la libertà

di Friedrich W. Schelling

editore: Ugo Mursia Editore

pagine: 230

I quattro scritti schellinghiani raccolti in questo volume sono diversissimi fra loro per origine, consistenza, natura e scopo
26,00

Sui principi sommi­Filosofia della rivelazione 1841-42. Testo tedeesco a fronte

di Schelling Friedrich W.

editore: Bompiani

pagine: 1527

Prima edizione critica del testo originale tedesco e traduzione italiana di due corsi universitari tenuti da Schelling in un p
50,00

L'anima del mondo. Un'ipotesi di fisica superiore per la spiegazione dell'organismo universale

di Friedrich W. Schelling

editore: Mimesis

pagine: 240

"A guardare gli esseri viventi, l'uomo fu colto per la prima volta dal presentimento di una originaria unità dell'ideale e del reale, e fin da allora trasferì il concetto di essere animato a tutta la natura; già nei tempi più antichi si concepì l'idea che tutto il mondo fosse pervaso da un principio animatore, detto anima del mondo. Come lo spirito è infinito soltanto nella sua finità, così è anche lo spirito visibile, cioè la natura: un progresso infinito e rettilineo di causa ed effetto non è pensabile nell'universo. Il mondo intero deve essere quindi un'organizzazione: un medesimo principio unisce la natura inorganica alla organica. Non si deve pensare che la natura segua ciecamente date norme, ma nemmeno che agisca liberamente e senza leggi. Vera è l'unione delle due cose: e così Schelling arriva alla visione di un principio originario che organizza non soltanto gli esseri viventi ma il mondo intero, un principio davanti al quale ci fermiamo come davanti all'ultimo ignoto." (Rudolf Haym)
22,00
16,00

La divinità di Samotracia

di Friedrich W. Schelling

editore: Il Nuovo Melangolo

pagine: 120

In questi ultimi anni si è avuta una generale rinascita di interesse per Schelling. In particolare, gli studiosi hanno riscoperto la filosofia del cosiddetto "ultimo" Schelling, caratterizzata da una nuova e suggestiva sensibilità verso il mito greco e la religione. In questa linea si inserisce il saggio qui presentato, tradotto in Italia integralmente, nel quale il filosofo tedesco interpreta la mitologia come il linguaggio che descrive la condizione esistenziale dell'uomo e come il preludio alla rivelazione di Dio come persona. In questo senso la filosofia deve essere disposta a confrontarsi con la dimensione del divino e a riconoscere l'insufficienza dei mezzi puramente logici della ragione umana.
15,00
13,00

Clara

di Friedrich W. Schelling

editore: Zandonai

pagine: 166

Con il dialogo "Clara" Schelling pone un problema che è contemporaneamente esistenziale e metafisico: a fondamento della domanda se e in quale modo sia possibile concepire in modo filosofico, logico e concettuale un rapporto tra natura e mondo degli spiriti, tra vita fisica e vita spirituale, tra immanenza e trascendenza, si trova infatti la speranza di poter raggiungere, nel naturale, un momento che assicuri la sopravvivenza dell'uomo dopo la morte. Quest'ultima questione anima l'intenzione più profonda di Schelling, il quale scrive il dialogo soprattutto per trovare risposte al dolore provocato dalla prematura morte della moglie Caroline Michaelis (1809). Non si tratta, tuttavia, del tradizionale problema dell'immortalità dell'anima, anche se il "Clara" possiede qualche analogia con il "Fedone" platonico. Schelling non cerca soltanto la sopravvivenza dell'anima o dello spirito dopo la morte, ma mira alla sopravvivenza dell'uomo intero, incluso il suo corpo, la sua dimensione naturale e sensibile. La radicalità e la sincerità della domanda si riflettono in un linguaggio che da concettuale e filosofico spesso si trasforma in poetico e descrittivo, e nella cornice offerta quasi per intero da ambienti naturali, che non fanno solo da sfondo romantico alle argomentazioni filosofiche, ma costituiscono il necessario punto di partenza per qualsiasi conoscenza del mondo degli spiriti. (Premessa di Giampiero Moretti e nota conclusiva di Alfred Baeumler)
14,50

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