Libri di Schlosser Julius von
Venezia
di Julius von Schlosser
editore: Medusa Edizioni
pagine: 119
"'Una corona di città fiorenti, simili a ninfee sospese su uno stelo flessibile e altrettanto effimere, cingeva una volta le i
La storia dell'arte nelle esperienze e nei ricordi di un suo cultore
di Julius von Schlosser
editore: Marinotti
pagine: 248
Ancora una volta, dopo scrittori e saggisti di sensibilità difforme e al di fuori del revival, pure nostalgico, di qualche decennio fa, è data l'occasione di rinnovare l'interesse per qualche aspetto del tema "Grande Vienna", sulla base delle testimonianze di chi, in quella già gloriosa capitale imperiale, visse ed operò prima e dopo la catastrofe del 1918. L'anniversario della cui preparazione, del resto, è appena iniziato in questo 2014. E Julius Ritter von Schlosser-Magnino (1866-1938), dopo Wickhoff, Riegl e Dvorak, l'ultimo maestro di un aspetto della cultura, la storia dell'arte, non privilegiato nelle più classiche ed autorevoli ricostruzioni storiche della realtà e del mito di cui, nel tempo, la capitale asburgica è divenuta oggetto e soggetto. Grande umanista di confine si potrebbe definire lo Schlosser, il cui libro memorando e ben noto agli specialisti, ma forse dimenticato rispetto all'ineludibile "La letteratura artistica" - viene riproposto accompagnato da uno scritto autorevole di Artur Rosenauer, maestro di quella insigne Scuola universitaria e di Sandro Scarrocchia, il più originale interprete italiano di quella stessa realtà accademica e culturale.
Storia del ritratto in cera
di Schlosser Julius von
editore: Quodlibet
pagine: 224
Materiale viscoso e malleabile per eccellenza, la cera si è sempre rivelata adatta all'arte del ritratto, consentendo di resti
Storia del ritratto in cera
di Julius von Schlosser
editore: Medusa Edizioni
pagine: 248
Il retaggio antico del culto dei morti si riflette nelle maschere di cera dell'età moderna, come dinanzi a un'inquietante Medusa; un "mostro" che oggi, dietro i megapixel delle nostre fotocamere, non riusciamo più a scorgere, ma di cui von Schlosser ci aiuta a riconoscere il passaggio, la sopravvivenza di un tratto essenziale, archetipico, della natura umana: quello di "rappresentare per non morire". Questo saggio offre una ricchissima rassegna dei ritratti: passando per il mondo antico, il Medioevo e il Rinascimento, arriva a un'età in cui i volti non vengono più idealizzati e "abbelliti", ma riproducono fino al particolarismo i difetti, le disimmetrie, le "aberrazioni" della vita. Come nei musei delle cere disseminati nel mondo. L'ultimo atto di fedeltà con il quale si chiude l'epoca che precede il cinema.
Storia del ritratto in cera
di Julius von Schlosser
editore: Officina libraria
pagine: 317
Questo saggio costituisce il testo fondante sul tema fascinoso, ma fino al 1911 praticamente ignorato dalla critica d'arte, del ritratto in cera. Schlosser dispiega la sua erudizione in un excursus che spazia dalle maschere funebri romane ai riti bizantini, dai boti in cera della Firenze medicea alle figure di Madame Tussaud, non trascurando i funerali reali in effigie. Il volume, comprensivo delle tavole in bicromia che lo illustravano nello «Jahrbuch» del Kunsthistorisches Museum di Vienna, è corredato da note che aggiornano e ampliano il testo originale. Al saggio di Schlosser fa seguito un atlante a colori delle figure in cera conservate in Europa, che fornisce la prima e più completa panoramica di quanto resta di questa produzione. In conclusione la prima bibliografia ragionata sulla ceroplastica, che include, oltre alla ritrattistica, le cere anatomiche, votive, botaniche e altro.
L'arte del Medioevo
di Schlosser Julius von
editore: Einaudi
Comparsa neI 1923, "L'arte del Medioevo" è un classico della storiografia artistica del nostro secolo, e un testo fondamentale
Magistra latinitas e magistra barbaritas. L'Europa e un testamento
di Julius von Schlosser
editore: Medusa Edizioni
pagine: 126
Julius von Schlosser è un figlio eccellente di quella Vienna capace di stupire per i suoi acrobatici volteggi, compiuti, però, con incredibile grazia. In quella Vienna si sviluppò la religione "scientifica" di Freud, mentre la gente si dilettava della graffiante critica sociale di Schnitzler e Kraus. Le arti si muovevano tra la Secessione e il razionalismo di Wagner e quello estremo di Adolf Loos, tra i bizantinismi di Klimt e lo sconvolgente Schiele. Nei postumi di quell'atmosfera, Julius von Schlosser, nel 1937, scrive questo saggio che può definirsi a buon diritto il suo testamento spirituale: un esame attento del passaggio e dell'incontro di due anime culturali, fra Antichità e Medioevo, da cui scaturirà l'Europa che conosciamo oggi.