Libri di Sergio Atzeni
Passavamo sulla terra leggeri
di Sergio Atzeni
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 272
«Non sapevo nulla della vita
Il figlio di Bakunìn
di Sergio Atzeni
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 153
Sergio Atzeni è uno scrittore giovane di radici - inevitabili radici, si apprende leggendolo - sarde, affondate in una cultura distillata e in un sentimento popolari (e nazionali, se la Sardegna è nazione). Più che al ritratto o al paesaggio, conseguentemente il suo raccontare rassomiglia all'affresco: scene e figure dislocate nello spazio della narrazione, ciascuna gravata di una sua vicenda e di suoi simbolismi. Era così il primo romanzo, Apologo del giudice bandito. Ancora di più questo, "Il figlio di Bakunìn": Tullio Saba, anarchico che attraversa il Novecento, solitario incantatore, capopopolo medievaleggiante in un mondo che si modernizza dolorosamente. A lui guardano un numero di visi e di figure diversamente segnate, o sagome passanti che lo incrociarono. E lo raccontano chiedendosi chi sia stato; ma raccontando soprattutto di loro. E chi sia fattualmente questo figlio di Bakunìn, alla fine sfuma nelle opinioni, nelle testimonianze, nelle credenze: se sia ladro e assassino o ribelle, se morto o fuggiasco, se appassionato amante o profittatore: se sia traditore o eroe (per citare un famoso racconto di Borges in cui in un gioco di specchi si perde la realtà storica di un personaggio). Solo che il gioco di specchi di Atzeni non ha a che fare con la metafisica della inafferrabilità, piuttosto con la libertà e la sua leggenda. E della leggenda della libertà - vale a dire dei modi in cui la libertà è tramandata, sognata, raffigurata da un popolo - Atzeni raggiunge l'essenza.
I sogni della città bianca
di Sergio Atzeni
editore: Il maestrale
pagine: 352
Il libro è una raccolta di ventisette racconti inediti scritti da Sergio Atzeni negli anni che precedono la pubblicazione, nel 1986, del suo primo romanzo, l'"Apologo del giudice bandito". A dieci anni dalla prematura scomparsa dello scrittore, nel settembre del 1995, la raccolta rappresenta un'occasione per ripercorrerne i primi passi nel campo della narrazione letteraria. I racconti, di ambientazione quasi esclusivamente cagliaritana, consentono al lettore di scoprire lo stile, la lingua e le tematiche degli esordi. L'edizione critica tiene conto delle note a penna autografe, delle correzioni e delle variazioni apportate al testo dattiloscritto dallo scrittore, una nota biobibliografica e un breve saggio del curatore.
Gli anni della grande peste
di Sergio Atzeni
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 158
Autore di quattro romanzi, Sergio Atzeni scrisse numerosi racconti, su commissione o in occasioni speciali, pubblicati su riviste. Questo volume li raccoglie tutti: dal primo per un quotidiano sardo ai racconti "alpini" scritti per una rivista di montagna, dal racconto per una rivista di arredamento in cui immagina una casa abitata da personaggi stralunati e impresentabili a quello per una rivista poliziesca, fino a una cronaca della peste che si diffonde nella Sardegna secentesca.
Bellas mariposas
di Sergio Atzeni
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 136
"Sono sardo, sono italiano, sono anche europeo", ha scritto Sergio Atzeni. "Possiamo parlare di letteratura sarda? Dando risposta affermativa pretendiamo di essere una identità (i sardi) capace di esprimere una propria visione del mondo, sia pure in lingua importata. Niente di cui scandalizzarsi, il bulgaro ebreo Elias Canetti ha scritto in tedesco i suoi capolavori, intere etnie della Mitteleuropa hanno adottato a causa di svariate vicende storiche il tedesco come lingua di comunicazione letteraria, gli afroamericani di Martinica e Guadalupe esprimono l'identità creola in un francese che arricchisce, modifica e mette in crisi i dizionari d'oltralpe". Così, il sardo Atzeni scriveva in un italiano aggraziato da innesti di lingua sarda, storie giacenti nel fondo della cultura del suo popolo: ma arricchendole di metafore e sensi ulteriori, posteriori, presenti. Moderne epopee, rapide ma intrecciate di innumerevoli eventi e quadri, intorno a un eroe popolare emblematico ma brulicante di personaggi e caratteri. Di Atzeni, questo ultimo libro pubblica il primo e l'ultimo racconto: "Il demonio è cane bianco", il primo, è una vecchia leggenda sarda, del diavolo che viene a conoscere un paesino; il secondo, "Bellas mariposas", è una nuova leggenda sarda, di due ragazzine del melting pot umano di un quartiere popolare di Cagliari che in una giornata conoscono se stesse.