Libri di Tomaso Montanari
Bellezza. Diritto all'umanità
di Tomaso Montanari
editore: Marotta e Cafiero
pagine: 70
Cos'è la bellezza? Qual è il rapporto tra uomo e bellezza? Tomaso Montanari mette a nudo una parola, mostrandoci la sua lumino
Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c'è
di Tomaso Montanari
editore: Chiarelettere
pagine: 160
Il pamphlet rivolto al partito che non vota e a tutti quelli che "non ci stanno" di uno degli artefici della vittoria del No a
Bernini pittore. Catalogo della mostra (Roma, 19 ottobre 2007-20 gennaio 2008)
di Tomaso Montanari
editore: Silvana
pagine: 240
In nessun campo come nella pittura, il più grande artista dell'Italia del Seicento è libero dai condizionamenti della società. Bernini traduce questa libertà in una tecnica veloce e impressionistica. Come nella tradizione veneta e in quella caravaggesca, i suoi quadri sono eseguiti senza disegno preparatorio, ed egli si concentra più sul colore, sulla luce e sulla sfida di fermare gli aspetti più sfuggenti della realtà, che non su problemi di composizione o narrazione. Non avendo a che fare con un committente, Bernini può abbandonare il lavoro quando gli sembra d'aver raggiunto i risultati che desidera: di qui l'aspetto abbozzato di molte delle sue opere. Ed è alla stessa libertà che Bernini deve la possibilità di non occuparsi del costume, e di trascurare le convenzioni e perfino il decoro. Nella tensione a fermare per sempre un momento qualunque di una persona qualunque, in questa profonda passione per eternare nei colori e nella luce il volto di garzoni, di giovani artisti, addirittura di bambini e di donne non aristocratici (che era quasi dire il volto di nessuno) sentiamo una modernità che la meravigliosa scultura di Bernini - così felicemente abbarbicata ai valori contemporanei - non conosce, e che getta invece inconsapevolmente un ponte verso il futuro della storia dell'arte.
Il barocco
di Tomaso Montanari
editore: Einaudi
pagine: 236
La scommessa del volume di Tomaso Montanari è quella di non rinunciare ai vantaggi, e al fascino, della sintesi interpretativa
La madre dei Caravaggio è sempre incinta
di Tomaso Montanari
editore: Skira
pagine: 48
5 luglio 2012, ore 17.35: l'Ansa batte, in esclusiva mondiale, una notizia clamorosa: "Caravaggio, trovati 100 disegni mai visti". Peccato che i disegni fossero ben noti, e soprattutto peccato che non siano di Caravaggio. Ma questa è solo l'ultima di una serie di 'bufale' storico-artistiche sempre più improbabili: il 'Caravaggio' del Sole 24 ore, la 'vera' Visione di Ezechiele di Raffaello, l'Autoritratto 'di Bernini', il 'Guercino' esposto a Castel Sant'Angelo e la seconda Gioconda del Prado. E, naturalmente, il Cristo 'di Michelangelo' comprato da Sandro Bondi: per non parlare delle ossa di Caravaggio o di Monna Lisa, o della caccia alla Battaglia di Anghiari. Ma perché la storia dell'arte si è trasformata in un incredibile 'bufalificio'? Quanto pesa il modello dell'arte contemporanea? Quali sono le responsabilità dei media, e quali quelle degli storici dell'arte? Qual è il nesso con l'industria delle mostre? E l'attribuzione è una pratica magica, o uno strumento scientifico? E soprattutto: come può, un lettore, difendersi da questo bombardamento? A queste e a molte altre domande risponde il pamphlet di Tomaso Montanari. "Ogni lancio di agenzia, articolo di giornale o servizio televisivo che contribuisca a propalare la bufala figurativa di turno non solo comunica il falso e promuove l'eradicamento del senso critico, ma toglie spazio a un discorso sulla storia dell'arte che possa educare al patrimonio diffuso, denunciarne lo stato rovinoso, promuoverne la conoscenza".
Le pietre e il popolo. Restituire ai cittadini l'arte e la storia delle città italiane
di Tomaso Montanari
editore: Minimum fax
pagine: 164
Perché il valore civico dei monumenti è stato negato in favore del loro potenziale turistico, e quindi economico? Perché la "valorizzazione" del patrimonio culturale ci ha indotti a trasformare le nostre città storiche in "luna park" gestiti da avidi usufruttuari? Lo storico dell'arte Tomaso Montanari ci accompagna in una visita critica del nostro paese: dallo showroom Venezia, a una Roma dove si delira di piste da sci nel Circo Massimo, a una Firenze dove si affittano gli Uffizi per sfilate di moda e si traforano gli affreschi di Vasari alla ricerca di un Leonardo inesistente, a una Napoli dove si progettano megaeventi mentre le chiese crollano e le biblioteche vengono razziate, all'Aquila che giace ancora in rovina mentre i cittadini sono deportati nelle new town, scopriamo che l'idea di comunità è stata corrotta da una nuova politica che ci vuole non cittadini partecipi, ma consumatori passivi. "Le pietre e il popolo" non è solo un durissimo pamphlet contro la retorica del Bello che copre lo sfruttamento delle città d'arte, ma è un manuale di resistenza capace di ricordarci che la funzione civile del patrimonio storico e artistico è uno dei principi fondanti della nostra democrazia, e che l'Italia può risorgere solo se si pensa come una "Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza".
Alfabeto figurativo. Trenta opere d'arte lette ai più piccoli
di Tomaso Montanari
editore: Skira
pagine: 104
In questo Alfabeto figurativo, realizzato su misura per un pubblico di piccoli lettori, Tomaso Montanari racconta, con la vivace verve che lo contraddistingue, i protagonisti e i capolavori della storia dell'arte. Il volume raccoglie trenta testi del critico originariamente pubblicati su "l'Ambasciata", il mensile del Teatro del Sale di Firenze. Dal Bacco di Michelangelo, un ragazzo di marmo che cammina e ci viene incontro barcollando e offrendoci la sua coppa di vino colma, al Pescatorello, il bronzo di Vincenzo Gemito che raffigura un ragazzino nudo aggrappato con le dita dei piedi a uno scoglio, alle prese con un pesce appena catturato; dall'intenso ritratto di Rembrandt del figlio Titus, raffigurato con uno sguardo che trabocca di stupore, curiosità, ingenuità e voglia di scoprire il mondo, al San Girolamo e il leone di Gian Lorenzo Bernini, l'unico scultore capace di trasformare un blocco di marmo duro e freddo in un leone morbido morbido, sdraiato a fare le fusa. Età di lettura: da 6 anni.
Privati del patrimonio
di Tomaso Montanari
editore: Einaudi
pagine: 182
Sono vent'anni che, in Italia, la politica del patrimonio culturale si avvita sulla diatriba pubblico-privato: brillantemente risolta socializzando le perdite (rappresentate da un patrimonio in rovina materiale e morale) e privatizzando gli utili, in un contesto in cui le fondazioni e i concessionari hanno finito per sostituire gli amministratori eletti, drenando denaro pubblico per costruire clientele e consenso privati. Ma cosa ha significato, in concreto, la "valorizzazione" (o meglio la privatizzazione) del patrimonio? Quali sono la storia e i numeri di questa economia parassitaria, che non crea lavoro dignitoso e cresce intrecciata ai poteri locali e all'accademia più disponibile? Ed è vero che questa è la strada seguita nei grandi paesi occidentali? Tomaso Montanari risponde a queste e altre domande spiegando perché non ci conviene distruggere il governo pubblico dei beni culturali basato sul sistema delle soprintendenze: un modello che va invece rafforzato e messo in condizione di funzionare, perché è l'unico che consente al patrimonio di svolgere la sua funzione costituzionale. Che è quella di renderci più umani, più liberi, più uguali.
La libertà di Bernini. La sovranità dell'artista e le regole del potere
di Tomaso Montanari
editore: Einaudi
pagine: 347
Gian Lorenzo Bernini non ha un posto nella genealogia dell'arte moderna: quella che parte dalla rivoluzione di Caravaggio, e attraverso Velázquez, Goya e Manet, conduce agli Impressionisti, e dunque alle avanguardie. L'artista più potente, ricco e realizzato dell'Italia secentesca, "il dittatore artistico di Roma", è sempre stato considerato troppo organico alla propaganda dei papi e dei gesuiti per poter aver parte in questa storia di libertà. Basandosi su oltre vent'anni di ricerca, e ribaltando la lettura corrente di opere, fonti e documenti, questo libro dimostra il contrario: a modo suo, Bernini ha seguito Caravaggio sulla via del conflitto, arrivando a sacrificare una parte del proprio successo pur di difendere la sovranità sulla propria arte. Ed è anche grazie a questa tensione che le opere di Gian Lorenzo ci appaiono ancora così terribilmente vive. Bernini seppe uscire dalle regole, pagandone tutte le conseguenze e facendo leva sul giudizio di un'embrionale opinione pubblica europea per affrancarsi dall'arbitrio dei principi. Le sue mani e la sua testa divennero l'unica misura che accettava, e il suo atelier fu insieme luogo della creazione e teatro della libertà. Ma come dimostrare questa tesi? Nelle sue biografie "ufficiali" affiorano cospicue smagliature, fra loro coerenti, che questo libro individua e allarga, una per una. Costruendo così per le opere di Bernini una nuova chiave di lettura.
Costituzione italiana: articolo 9
di Tomaso Montanari
editore: Carocci
pagine: 143
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei g
Velazquez e il ritratto barocco
di Tomaso Montanari
editore: Einaudi
pagine: 315
«Principe Enrico: "Dio mi sia testimonio, sono estremamente stanco"