Libri di Tommaso Pincio
Diario di un'estate marziana
di Tommaso Pincio
editore: Perrone
pagine: 177
La passeggiata ha una sua storia, la flanerie una sua epica, la promenade una sua grammatica
Il dono di saper vivere
di Tommaso Pincio
editore: Einaudi
pagine: 195
Nella cella della prigione in cui è rinchiuso, un uomo narra la sua storia
Panorama
di Tommaso Pincio
editore: Nn editore
pagine: 198
Ottavio Tondi non ha mai incontrato Ligeia Tissot. Si sono scritti messaggi per quattro anni sul social network Panorama, l'ha vista in foto e ha passato un'infinità di ore a guardare il suo letto disfatto. Prima di quei messaggi, Ottavio Tondi non aveva mai scritto nulla, non una parola né un appunto. Il suo lavoro e la sua vita erano dedicati alla lettura. Ma non era un lettore qualunque. Era il lettore, colui che aveva determinato la pubblicazione del più grande best seller di tutti i tempi, e che da allora decideva delle fortune dei romanzi in libreria. Ma tutto questo succedeva prima, prima dell'incidente di ponte Sisto, prima che il mondo smettesse di leggere i libri, prima che Ligeia Tissot entrasse nella vita di Ottavio Tondi.
Un amore dell'altro mondo
di Pincio Tommaso
editore: Einaudi
pagine: 321
Si può vivere per anni senza dormire mai, per paura di perdere il proprio corpo e la propria anima? Si può vivere quando hai l
Pulp Roma
di Tommaso Pincio
editore: Il saggiatore
pagine: 136
Roma disumana. Crudele. Roma sproporzionata. Roma intorpidita. Languida. Oziosa. Superba. Tronfia. Deserta. Spaccona. Con un flusso di immagini Tommaso Pincio compie un ritratto personale di una città universale in quest'oggetto narrativo non identificato. Tra le vie cieche della Capitale soffocate da una torrida estate postapocalittica si trascina un uomo indolente e triste, mentre l'enorme polipo si avvinghia al corpo di una ragazza in una camera affogata in un oceano rosso sangue. Freud, ossessionato dalla città e immobilizzato al limite mai valicato di Annibale, soffoca sul lago Trasimeno, schiacciato dal desiderio nevrotico di visitare Roma che per Onfray è soltanto pulsione incestuosa. Davanti a una porta muta e chiusa, un novellino, una rosetta appena sfornata dal centro d'addestramento, il giovanissimo agente ausiliario di Piesse cresciuto sotto la dominazione cattolica della nonna è stato messo di piantone e immobilizzato in eterno, mentre dietro la porta uno, nessuno e centomila commissari Acaba riflettono sul concetto di molinello ingravalliano. Il divano e le pareti della suite 541 dell'Hotel Excelsior di Roma assorbono lo spirito infelice di Kurt Cobain, mentre il Colosseo avveniristico di Ranxerox è puntellato da colate di cemento armato. Forte di una lingua che oltrepassa la parola scritta, il marziano trapiantato a Roma trascende i limiti del romanzo, offrendo una sorprendente esplorazione onirica della prosa dalla visionarietà gaddiana.
L'hotel a zero stelle
di Tommaso Pincio
editore: Laterza
pagine: 228
"Ho immaginato il mio albergo ideale. Un hotel a zero stelle i cui ospiti tipo dovrebbero essere i vagabondi dell'anima, coloro che ancora gironzolano alla ricerca di sé, senza troppa arte né parte. In questo albergo non poco scalcinato si può stare fin quando si desidera, perlomeno fintanto che non si è diventati ciò che si è. L'ospite può starsene chiuso in camera, leggendo o riflettendo sul proprio passato o su cosa intende fare del proprio futuro. Se ne ha voglia, può scendere dabbasso e scambiare quattro chiacchiere con il portiere tuttofare dell'albergo, che ha sempre qualcosa da dire, qualche lezione di vita da impartire. Inoltre, diversamente dai normali alberghi, l'ospite può esplorare l'edificio dal piano terra sino al tetto, dal quale è possibile ammirare un magnifico cielo stellato nelle serene notti di luna nuova. Si può persino bussare alla stanze degli altri ospiti, i quali, essendo vagabondi dell'anima anch'essi, saranno più che felici di accogliervi e scandagliare in vostra compagnia il senso dell'esistere e tutte le questioni a questo senso legate, che sono poi la chiave per orientarsi nel mondo all'esterno, spesso assai meno inospitale del vostro albergo. Solitamente, un buon albergo a zero stelle si compone di quattro piani perché così vuole il mito della conquista di sé, articolato, come noto, in quattro fasi. Alla maniera del viaggio dantesco per i regni ultramondani, il viandante in cerca di sé passa dallo smarrimento in qualche selva oscura a tre fasi successive."
Lo spazio sfinito
di Pincio Tommaso
editore: Minimum fax
pagine: 157
In un mondo alternativo terribilmente bello e malinconico, Jack Kerouac si prepara a passare nove settimane nello spazio per c
Cinacittà. Memorie del mio delitto efferato
di Tommaso Pincio
editore: Einaudi
pagine: 335
Il Sud del mondo è sempre più caldo, e a Roma è ormai impossibile vivere di giorno. I romani l'hanno abbandonata. I cinesi e altre comunità hanno colonizzato tutti i luoghi che siamo abituati a considerare immortali. Un sopravvissuto, indolente e apatico, abituato a vivere una personalissima versione della "dolce vita" tra birre fredde e serate alla "Città proibita", il tempio cinese della lap-dance, è avvicinato un giorno dal signor Wang, Che paria un italiano perfetto e sa tutto della storia di Roma antica. Da quando Wang mette l'occhio su di lui, "Marcelle", come lo chiama Wang, cambia. E fa ciò che non avrebbe mai dovuto fare: si innamora di una delle ragazze che prima solo guardava...
La ragazza che non era lei
di Pincio Tommaso
editore: Einaudi
pagine: 304
Leika Orbit è una ragazza come tante altre
Irrazionalismo urbano. Ediz. italiana e inglese
editore: Mondadori Electa
pagine: 103
"Vedo tutti quei solidi, quelle figure geometriche piene di orifizi, quelle cose comunemente chiamate edifici
Un amore dell'altro mondo
di Pincio Tommaso
editore: Einaudi
pagine: 302
Siamo agli inizi degli anni Novanta
M
di Pincio Tommaso
editore: Cronopio
pagine: 237
Questo testo precipita il lettore nelle atmosfere futuribili e stranianti della Neu-Berlin del 1969, metropoli interamente ric