Libri di Tullio Kezich
Federico. Fellini, la vita e i film
di Tullio Kezich
editore: Feltrinelli
pagine: 432
Amico personale di Federico Fellini per più di quarant'anni, il critico cinematografico del "Corriere della Sera" ricostruisce
Noi che abbiamo fatto «La dolce vita»
di Kezich Tullio
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 251
Federico era sempre pronto a deviare, a sottrarsi e a infrattarsi; mentre noi intorno ci sentivamo tutti come ragazzi che hann
Federico Fellini. Il libro dei film
di Tullio Kezich
editore: Rizzoli
pagine: 317
Cinquantanni fa, nel 1960, usciva sugli schermi La "Dolce Vita", ottavo film di Federico Fellini, capolavoro contestato e ora indiscusso, manifesto di un'epoca. Questo libro racconta una delle grandi avventure della Decima Musa nel Ventesimo secolo. I venticinque film del Riminese, da "Luci del varietà" a "La voce della luna" coprono un arco di quarantanni nella sua vita artistica. I film e i "progetti" di Federico sono qui evocati, fra inedite fotografie private e immagini di scena e dei set, seguendo una vivace narrazione basata su ricordi di prima mano di Tullio Kezich e su testimonianze dirette, inclusi i commenti dalla viva voce del regista. Le oltre 400 immagini, molte delle quali mai pubblicate, e i disegni autografi del Maestro, fanno di questa monografia, curata dalla Fondazione Fellini di Rimini, un libro per tutti gli appassionati di cinema.
Una dinastia italiana. L'arcipelago Cecchi D'Amico tra arte, letteratura, giornalismo e politica
editore: Garzanti
pagine: 500
A segnare la storia della cultura italiana dell'ultimo secolo sono state due grandi famiglie, imparentate tra loro, ma stretta
Dino
De Laurentiis, la vita e i film
editore: Feltrinelli
pagine: 352
Figlio di un pastaio di Torre Annunziata, commesso viaggiatore nell'Italietta degli anni trenta, allievo attore senza vocazion
Federico. Fellini, la vita e i film
di Tullio Kezich
editore: Feltrinelli
pagine: 417
Amico personale di Federico Fellini per più di quarant'anni, il critico cinematografico del "Corriere della Sera" ricostruisce il profilo biografico del regista anche negli aspetti privati. Testimone oculare, Kezich racconta il cinquantennale matrimonio con Giulietta Masina e la conseguente unione artistica, particolari riguardanti la nascita e la lavorazione dei film, rievocati uno per uno. Particolare attenzione è offerta al contraddittorio rapporto di Fellini con le scienze occulte e lo spiritismo di cui fu, per un periodo, scettico ma impressionabile praticante.
Una notte terribile e confusa
di Tullio Kezich
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 171
Quattro amici, appena usciti dal liceo e anelanti di fare il loro balzo nella vita, si scambiano per tre mesi intense lettere, d'amore e d'amicizia, d'attesa e di ambizioni. Soprattutto si raccontano, instancabilmente, col senso di importanza per le cose minute proprio di quell'età, e con l'illusione di definitivo di ogni attimo. Sono: Isa Leonora e Daniele, che scrivono all'amico Matteo costretto a un breve soggiorno in un'altra città. L'anno è il 1947. L'estrazione sociale, la colta borghesia umanistica allora assetata di sperimentare le avventure promesse dal tempo nuovo. Sullo sfondo la loro Trieste, il cui avvenire è ancora molto incerto per le vicende della guerra, se resterà italiana o no. Aleggia un'aura commovente di transitorio, di caduco, avvolgente l'esperienza sentimentale che, per contrasto, ai protagonisti sembra dilatabile indefinitamente. E invece una leggerezza, una svista, un passo imprudente chiarirà come destinata ad essere crudelmente breve quella stagione e con essa l'intera giovinezza. E dei quattro amici, solo un quinto, più distaccato e scettico, che compare nelle lettere ma non scrive, di quel carteggio e della vita che conteneva sarà per caso depositano del ricordo. E cercherà, mezzo secolo dopo, di decifrarne il significato e la logica, il posto nel tempo, traendo le lettere da una scatola da scarpe suggellata con una frase di Cocteau: "la memoria è una notte terribile e confusa".
La rivolta degli attori. Il «prologo in teatro» del Sessantotto
di Tullio Kezich
editore: Gremese Editore
pagine: 124
Lungo un arco temporale che va dal 1966 al 1968, il nostro teatro manifestò una dilagante inquietudine. Con sensibile anticipo sull'ondata della contestazione che di lì a poco avrebbe fatto tremare le istituzioni di mezzo mondo, quasi tutti gli attori grandi e piccoli si rivoltarono contro un sistema fondato sulla supremazia del regista e dei teatri stabili. Ribollente di proclami e di iniziative, il "Sessantotto" del teatro italiano - destinato a culminare nelle polemiche dimissioni di Strehler dalla condirezione del Piccolo Teatro di Milano, nel luglio '68 - trovò pronto rispecchiamento in un'ampia inchiesta giornalistica condotta da Tullio Kezich sulle pagine de "L'Europeo".
Federico Fellini, la vita e i film
di Kezich Tullio
editore: Feltrinelli
pagine: 417
Amico personale di Federico Fellini per più di quarant'anni, il critico cinematografico del "Corriere della Sera" ricostruisce
Il campeggio di Duttogliano
di Tullio Kezich
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 152
Racconti, ritratti triestini d'epoca e "ricordi-racconti" (l'espressione è di Umberto Saba) tutti legati al periodo tra il fascismo e l'immediato dopoguerra. Dominante tra essi è "Il campeggio di Duttogliano", forse l'unica versione letteraria di un'esperienza che gli italiani della generazione tra le due guerre hanno fatto tutti senza eccezioni: quella della Gioventù Italiana del Littorio. E' un piccolo episodio che compone un quadro d'epoca: la memoria storica di Trieste e il dissidio etnico tra slavi e italiani, l'eccitazione delle velleità autoritarie dentro l'ambiente di una comunità chiusa, il ritratto vivido, difficilmente dimenticabile, di un padre che difende con sommessa tenacia, la dignità etica della vita quotidiana.