Libri di Ubaldo Fadini
Disattivare. Un'idea di filosofia
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre Corte
pagine: 147
Filosofia, sociologia, teatro, letteratura: sono questi alcuni degli ambiti d'indagine e di sperimentazione che questo libro a
Eterotopie dell'umano. Metamorfosi antropologiche
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre Corte
pagine: 195
In questo suo nuovo lavoro, Ubaldo Fadini rilancia le ragioni di una seria attenzione ad alcune delle più importanti tradizion
Attraverso Deleuze. Percorsi incontri e linee di fuga
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre corte
pagine: 149
A partire da una serie di confronti, realizzati in gran parte dallo stesso Deleuze, il libro presenta l'opera complessiva di u
Velocità e attesa. Tecnica, tempo e controllo in Paul Virilio
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre Corte
pagine: 144
Tante sono le formule impiegate per raffigurare in maniera effettivamente incisiva la società contemporanea: società del risch
Fogli di via. Ai margini dell'antropologia filosofica
di Ubaldo Fadini
editore: Clinamen
pagine: 97
Come riproporre oggi un approccio critico alle metamorfosi della soggettività contemporanea che recuperi, sia pure parzialment
Il tempo delle istituzioni. Percorsi della contemporaneità: politica e pratiche sociali
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre corte
pagine: 179
Le trasformazioni attuali della questione sociale richiedono un diverso modo di concepire il tema delle istituzioni, da svolgere sempre di più nella modalità della messa a fuoco di una produzione di spazi in grado di assicurare -alle emergenze/urgenze del sociale - una significativa loro soddisfazione, al di là dello stesso scontato richiamo al ruolo dello Stato. E in questa direzione che muove il testo di Fadini, attento a cogliere una linea di "istituzionalismo critico", lungo il Novecento, effettivamente alternativa alla riconduzione del complesso istituzionale alla figura - per richiamare Althusser - dell'"apparato ideologico di Stato". E allora in tale senso che si delinea il rinvio ad esponenti di un pensiero filosofico (e non) sostanzialmente "eretico", quali ad esempio Elias Canetti e Gilles Deleuze, capaci di fornire spunti di analisi ancora fertili in vista di una riflessione sulle nuove istituzioni possibili del movimento dell'autonomia sociale. Sullo sfondo di tutto questo si coglie un rinnovato interesse alle questioni politiche e ai complessi istituzionali che possono sostenere al meglio o comunque in maniera crescente la soddisfazione di desideri di apertura e libertà, di ciò che cresce - al livello delle pratiche di soggettivazione - sui terreni di un'esperienza sempre più problematica a causa delle situazioni contraddittorie, difficili, di un paesaggio socio-culturale in grande trasformazione.
Divenire corpo. Soggetti, ecologie, micropolitiche
di Ubaldo Fadini
editore: Ombre corte
pagine: 141
L'indagine a proposito del rapporto tra l'uomo e la tecnica continua ancora oggi a oscillare tra due polarità: quella che vede la tecnica come dimensione di compensazione e rilancio di caratteristiche proprie della natura dell'uomo e quella che coglie nella progressione tecnologica la registrazione "destinale" di una perdita di protagonismo da parte dell'essere umano. All'autore di questo testo pare opportuno andare oltre la riproposizione tradizionale della relazione tra soggetto e tecnica in termini soltanto adattivi o sostitutivi/compensativi, riscontrabili ancora nell'odierno "tecno-vitalismo": ciò al fine di delineare una prospettiva di analisi "post-antropologica" della tecnica, basata sull'idea di un rapporto storicamente determinato tra "macchina" e soggettività; quel rapporto che sembra oggi contraddistinto da una sorta di "introduzione" di funzioni produttive e significative (strumentali) all'interno del corpo vivente dell'attuale soggetto-di-lavoro, con gli inevitabili effetti sulle qualificazioni anche sociali e politiche di tale soggettività nel quadro delle trasformazioni del capitalismo contemporaneo.