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Libri di Vittorio Giacopini

Non ho bisogno di stare tranquillo

di Vittorio Giacopini

editore: Eleuthera

pagine: 200

Roma, quartiere Trionfale, via Andrea Doria
18,00

Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer

di Vittorio Giacopini

editore: Il saggiatore

pagine: 313

«"Voglio soltanto giocare a scacchi" ha detto una volta "non mi importa nient'altro
23,00 18,40

Il manuale dell'eremita

di Vittorio Giacopini

editore: Edizioni dell'Asino

pagine: 227

"Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l'altro
14,00

Roma

di Vittorio Giacopini

editore: Il saggiatore

pagine: 414

Colli, fiumi, piazze gremite, chioschi dei giornali
21,00 16,80

La mappa

di Vittorio Giacopini

editore: Il saggiatore

pagine: 332

Monti, laghi, colline, forre, fortilizi e contrafforti, borghi, strade, slarghi: vedere tutto, come se si fosse per aria, e tutto rappresentare in una mappa, con dettagli minuti, badando a distanze, rilievi, proporzioni: squadrare il mondo, illuminarlo, dargli ordine. È questo l'obiettivo di Serge Victor, ingegnere-cartografo al seguito di Napoleone durante la Campagna d'Italia. Figlio esemplare dei Lumi, nemico di fole balzane e superstizioni, adepto dell'"Encyciopédie" di Diderot e d'Alembert - alle cui parole si aggrappa con una devozione non lontana dal fideismo che la Rivoluzione si era incaricata di smantellare -, Serge Victor riceve l'ordine dal Generale in persona di riprodurre i corsi e i ricorsi della Campagna, di fermare su carta e nel tempo i nuovi confini d'Italia, che il demiurgo Napoleone, N., l'Imperatore, va ridisegnando e riplasmando, sempre più a suo piacimento. Così, mentre il còrso conquista la penisola e, non pago, invade l'Egitto, Serge lavora alla sua magnum opus, in compagnia di uno scalcinato poeta tutto sdegno e fervore e dell'ammaliatrice Zoraide, la sua Maga, che della ragione rappresenta il doppio, il sonno, e prefigura l'assedio portato ai Lumi dalle sotterranee pulsioni che, nella Storia come nell'animo dell'uomo, non conoscono sopore.
18,00 14,40

Nello specchio di Cagliostro

Un sogno a Roma

di Giacopini Vittorio

editore: Il saggiatore

pagine: 584

Siamo alla vigilia della Rivoluzione francese
16,00 12,80

Non ho bisogno di stare tranquillo. Errico Malatesta, vita straordinaria del rivoluzionario più temuto da tutti i governi e le questure del regno

di Vittorio Giacopini

editore: Eleuthera

pagine: 173

Roma, quartiere Trionfale, via Andrea Doria. È il 10 novembre del 1931. Costretto ai domiciliari - una bombola di ossigeno accanto al letto e due poliziotti sul pianerottolo - un vecchio ripensa, senza nostalgie e senza rimpianti, a una straordinaria esistenza di complotti, fughe, scioperi e insurrezioni. E i ricordi si fanno teatro della memoria, arma politica. Nell'arco di una giornata scandita dal battito di una pendola bugiarda, l'uomo acclamato come il "Lenin d'Italia" rivede l'intera sua vita e ancora se ne stupisce: i giorni della Banda del Matese e le carceri del regno, l'esilio a Londra e l'avventura in Argentina, il ritorno da clandestino e le occupazioni del "biennio rosso". Sessant'anni di anarchia, rivolte, rivoluzioni, si intrecciano con la storia d'Italia e con le battaglie del movimento operaio in tutto il mondo. Stremato dalla vecchiaia, e dai fascisti, il vecchio ricorda e resta sereno. Non ha mai vinto, ma non si sente sconfitto. E non ha voglia di stare tranquillo.
14,00

L'arte dell'inganno

di Vittorio Giacopini

editore: Fandango Libri

pagine: 281

Di lui si conosce solo la firma: B. Traven (e già quella "B" è un indovinello). Nessuna fotografia, niente interviste, solo una ridda di ipotesi confuse. Milioni di copie vendute e niente indizi. Lo chiamano lo scrittore fantasma e su di lui si diffondono improbabili leggende. Si dice che sia un americano espatriato, un anarchico tedesco, Jack London redivivo, un esploratore artico, un lebbroso. Critici e giornalisti, curiosi, cominciano a cercarlo dappertutto. Lui resta nell'ombra. Dal suo eremo messicano Traven diventa il maestro segreto di tutta una generazione di reclusi o, volendo, di impostori. Salinger, Pynchon, Lessing, Pessoa, lo stesso von Arcimboldi di Bolano: tutti incespicano correndo dietro la scia della cometa. Imitatissimo e in fondo inimitabile, Traven - il virtuoso degli pseudonimi, l'uomo enigma più che un esempio è un monito beffardo. Il romanzo racconta la sua fuga rocambolesca mentre sulla scena si alternano mute comparse e grandi protagonisti della storia: Eric Musham e Rosa Luxemburg, George Grosz, Frida Kahlo e Tina Modotti, Luis Bunuel. B. Traven è colui che ha inventato "la scomparsa dello scrittore" come dato essenziale della biografia di un autore: l'inganno della Letteratura, l'inganno (e l'arcano) della Politica. Da cosa stesse scappando non è chiaro. Non aveva mai cercato il successo o la fama. Solo gloria. La gloria ridicola e perfetta dell'anonimato.
16,00

Il ladro di suoni

di Vittorio Giacopini

editore: Fandango Libri

pagine: 156

Torre del Lago, Versilia, primi anni Cinquanta. Nella monotonia di un piccolo paese di provincia appare un uomo dall'aria solitaria e l'andatura affaticata. Viene dall'America e sembra portarsi dietro qualcosa di indecifrabile. Con sé ha un baule misterioso e l'espressione equivoca di chi nasconde un segreto da non dire. In quegli stessi anni, in una suite lussuosa di Manhattan, a casa di un'amica miliardaria, muore il genio del Bebop, Charlie Parker. Si diffondono strane leggende. Gira la voce che nascoste da qualche parte, chissà dove, ci siano ore e ore di registrazioni perdute di Bird, suoni rubati da un pazzo spacciatore, un parassita che lo seguiva ovunque, come un'ombra, e registrava tutte le sue serate, i suoi concerti. Quei nastri diventano il Sacro Graal del Jazz. Ma chi era il ladro di suoni, e dove si trovava? La storia di Dean Benedetti, quel giovane vecchio che si era rintanato a morire giù in Toscana, nasce così, già postuma dall'inizio. Poteva essere tutto vero o tutto falso. Quel tesoro esisteva davvero o era un'invenzione? E se c'era davvero, dove stava? Nessuna prova, nessun indizio. Il racconto è un romanzo e un viaggio nel tempo che si compone di imprevisti e piccoli colpi di scena. È una storia di fallimenti e di rinunce, un lento viaggio iniziatico on the road dalle montagne spoglie del Nevada fino alla provincia toscana. Un romanzo che racconta un mito americano diventato improvvisamente tutto italiano.
15,00

Fuori dal sistema

Le parole della protesta

di Giacopini Vittorio

editore: Minimum fax

pagine: 216

Una volta si chiamava Sistema
9,00

No-global tra rivolta e retorica

di Giacopini Vittorio

editore: Eleuthera

pagine: 128

Il rifiuto della globalizzazione è diventato uno schermo ideologico che nasconde una verità più estrema
8,00

Una guerra di carta

Il Kosovo e gli intellettuali

di Giacopini Vittorio

editore: Eleuthera

pagine: 156

10,33

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