Libri di Walser Robert
L'assistente
di Robert Walser
editore: Adelphi
pagine: 237
Joseph Marti viene dalle «profondità della società umana, dagli angoli bui, silenziosi, meschini della grande città» e si acci
Una cena elegante
di Robert Walser
editore: Quodlibet
pagine: 160
In questo volume viene riproposta la scelta di testi walseriani, curata tradotta da Aloisio Rendi (Lerici 1961), che segnò la
I fratelli Tanner
di Robert Walser
editore: Adelphi
pagine: 297
«Corre dappertutto, felice sino alla punta dei capelli, e alla fine non diventa nulla, se non una gioia del lettore»
Poesie. Testo tedesco a fronte
di Robert Walser
editore: Casagrande
pagine: 132
Un individuo che cammina lungo prati nebbiosi alla ricerca di una lontana e imprecisata dimora, o, all'opposto, segregato nell
Commedia
di Robert Walser
editore: Adelphi
pagine: 234
Una Cenerentola che ama servire e farsi battere dalle sorelle; il principe che all'improvviso s'innamora della matrigna di Bia
Seeland
di Robert Walser
editore: Adelphi
pagine: 252
Quello a cui Walser ci invita nelle prose qui raccolte - dove la sua «smania vagabonda» si traduce come sempre in «smania di r
Sulle donne
di Walser Robert
editore: Adelphi
pagine: 70
La meraviglia delle donne e l'incanto dell'amore fanno da leitmotiv a queste pagine postume, un manoscritto del 1926 cui Carl
Ritratti di pittori
di Walser Robert
editore: Adelphi
pagine: 134
Attratto per un'intera vita dal teatro, come dimostrano i suoi "Ritratti di scrittori", Walser nutrì una passione altrettanto
Pezzi in prosa
di Walser Robert
editore: Quodlibet
pagine: 89
I "Prosastticke" di Walser furono pubblicati dall'editore Rascher di Zurigo nel 1916
Storie
di Walser Robert
editore: Adelphi
pagine: 154
Quando apparvero queste Storie, nel 1914, un giovane recensore, Robert Musil, mise subito in guardia i lettori
Il brigante
di Walser Robert
editore: Adelphi
pagine: 179
Karl Moor, il protagonista dei "Masnadieri" di Schiller, era l'eroe preferito del piccolo Robert Walser: e proprio travestito
Storie che danno da pensare
di Robert Walser
editore: Adelphi
pagine: 169
"Miniaturista per eccellenza, sensibile, attento e nel contempo spiritoso, Walser riesce a comporre in modo assolutamente disinvolto e involontario gioielli di prosa perfetti, ciascuno dei quali possiede la rotondità e la purezza di una poesia". Così scriveva Stefan Zweig, e il suo giudizio non potrà che essere condiviso dal lettore di "Storie che danno da pensare", raccolta di prose - divagazioni letterarie, bozzetti, apologhi - composte tra il 1906 e il 1912, durante il "periodo berlinese". Sono pagine dense e leggere al tempo stesso, in cui qualsiasi oggetto d'osservazione, per un istante, può apparire sotto una luce di rara intensità: dall'Artesiana di van Gogh alle ballerine russe, dall'ingresso dei pantaloni nella moda femminile alla cucina. Walser ci parla della natura onirica del teatro, e anche la sua prosa assume la sostanza dei sogni. Ci trasporta nella vita berlinese del primo Novecento, contemplata con l'occhio avido dell'immigrato dal microcosmo elvetico: "Qui nella metropoli si percepisce bene come vi siano ondate di intelligenza che passano impetuose sopra la vita di una società, pari a un lavacro". Occhio al quale non potranno sfuggire i tipi umani, fissati per sempre in ritratti irresistibili come quello di Kutsch, lo pseudoartista: "Ha sempre paura che qualcuno possa farsi bèffe di lui, ma ci sono certe persone che si possono ritrarre fedelmente solo facendosi beffe di loro".