Medusa Edizioni: Dedalos
Pelle di vetro. Il libro dell'antiarchitettura
di Maurizio Cecchetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 328
Dopo una serie di fallimenti etici ed estetici, l'architettura gode oggi di un'attenzione pubblica che da tempo aveva perduto. Ma a questo corrisponde, paradossalmente, la crisi della sua grande utopia: essere la forma materiale e visiva della democrazia. Un sogno coltivato da Gropius fin dalla fondazione del Bauhaus, ma presto naufragato con l'avvento dei regimi totalitari. Gli architetti del nostro tempo lavorano per chiunque paghi e profumatamente, anche se si tratta di regimi autoritari; e l'estetica dei loro edifici rispecchia il pensiero unico dell'economia. Ma la nuova "rettorica" in realtà non è tanto diversa dalla lingua dei dittatori che attraverso l'architettura hanno soggiogato lo spirito delle masse. Il totalitarismo attuale si regge sulla subdola equivalenza fra democrazia e consumo, benessere e ricchezza. E l'architettura fantasmagorica di oggi ne è la rappresentazione estetica. Questo saggio tenta di spiegare la svolta che ha mutato i cromosomi dell'architettura rendendola negazione di se stessa.
FKS. Riflessi, riflessioni. Fuksas, l'autobiografia
editore: Medusa Edizioni
pagine: 129
L'architetto italiano, che ha appena finito di costruire il polo fieristico di Milano, il centro direzionale Ferrari a Maranello, il centro commerciale Mab a Francoforte, confessa in questo libro passioni, idee, rifiuti, scelte culturali e politiche, la ricerca della fonte della creatività nel pensiero. Senza risparmiare giudizi severi ai progettisti contemporanei.
L'uomo nello spazio. L'architettura e il corpo umano
di Marco Bussagli
editore: Medusa Edizioni
pagine: 203
L'uomo si è sempre considerato come l'essere più importante del creato, quello nel quale si riflette la "forma" di Dio. Questo anelito all'eternità ha portato gli uomini non soltanto a pensare a Dio, ma a cercare d'identificarsi con lui. Così, quando hanno iniziato a organizzarsi in villaggi, in molti casi hanno mantenuto questa stessa immagine divina come modello. Il villaggio, come il mondo e come il dio creatore, riprendeva la forma umana in termini più o meno stilizzati. Per gli uomini di allora era un modo per ritrovare nel mondo circostante un riferimento familiare, quello della propria immagine. Di qui l'interesse per l'altro aspetto del problema (che costituisce il nucleo del libro), quello che pone la forma umana in rapporto con quella architettonica.