Pacini Editore: Le ragioni di Clio
Note tricolori. La storia dell'Italia contemporanea nella popular music
editore: Pacini Editore
pagine: 366
Dai primi successi ottocenteschi alla diffusione della canzone italiana in Europa orientale, dai teddy boys a Mina, dalle tamm
Un libro per ogni compagno. Il PCI «editore collettivo» (1944-1956)
di Elisa Rogante
editore: Pacini Editore
pagine: 307
Parte integrante della tradizione del movimento operaio e socialista, la cultura scritta caratterizzò le modalità e le forme d
D'Annunzio e il mito di Fiume. Riti, simboli, narrazioni
di Federico Carlo Simonelli
editore: Pacini Editore
pagine: 328
Il 12 settembre 1919 una spedizione di volontari italiani guidata da Gabriele d'Annunzio occupò la città adriatica di Fiume, c
Un'altra patria. L'obiezione di coscienza nell'Italia repubblicana
di Marco Labbate
editore: Pacini Editore
pagine: 304
La legge n
Né pazzi né sognatori. Il pacifismo democratico italiano tra Otto e Novecento
di Girardi Renato
editore: Pacini Editore
pagine: 293
Nel secondo Ottocento, sulla scorta dello sviluppo internazionale del movimento pacifista, in Italia sorsero diverse Società p
Per una più grande Italia. Il cardinale Pietro Maffi e la prima guerra mondiale
di Giovanni Cavagnini
editore: Pacini Editore
pagine: 206
Il cardinale-arcivescovo di Pisa Pietro Maffi fu un protagonista del primo Novecento italiano. Questo libro, frutto di ricerche approfondite negli archivi e nella biblioteca di Maffi, traccia un profilo politico e religioso della fase decisiva del suo episcopato: la prima guerra mondiale, durante la quale egli divenne il simbolo del patriottismo cattolico. I rapporti con il governo e il re, con l'esercito e il Vaticano, con il clero e i fedeli della diocesi rivelano una personalità complessa, sospesa tra la paura della rivoluzione e la volontà di rilanciare l'azione della Chiesa nella società. Certo è che, al di là delle controversie e dei giudizi contrastanti dei contemporanei, Maffi diede un contributo determinante al riavvicinamento tra Santa Sede e Regno d'Italia, al punto che la firma dei Patti lateranensi del 1929 può essere considerata come il coronamento della sua opera.