Priuli & Verlucca: Babelis turris
I manifesti delle Alpi italiane e piccola grafica dal 1895 a fine anni Sessanta del Novecento
di Roberto Festi
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 191
Magistrale e innovativo mezzo di comunicazione, il manifesto pubblicitario avvia - sul finire del XIX secolo - una intensa e c
Il Piemonte dei contadini 1921-1932. Rappresentazioni del mondo rurale subalpino nelle fotografie del grande ricercatore svizzero
di Scheuermeier Paul
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 320
Legni antichi della montagna
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 424
Un lungo viaggio attraverso la cultura materiale lignea delle popolazioni alpine
Mobili tradizionali delle Alpi occidentali
di Chatelain Jacques
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 192
Un lungo viaggio attraverso la cultura materiale lignea delle popolazioni alpine
L'altipiano. Un posto per gli uomini
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 120
Un anno sull'Altipiano nel racconto a due voci di un fotografo e di uno scrittore. L'Altipiano per antonomasia, dai tempi di Emilio Lussu, è quello di Asiago o "dei Sette Comuni" sulle Prealpi vicentine, a ridosso del vecchio confine trentino. Lo scrittore è Mario Rigoni Stern che del suo Altipiano ha saputo fare, in una vita intera di lavoro letterario, una specie di luogo dello spirito. Il fotografo, asiaghese anche lui ma molto più giovane, è Enzo Rela, che coltiva in silenzio da più di trent'anni una propria originale poetica del bianco e nero, severa e scanzonata insieme. Con attenzione compunta, con sagacia, con spirito, Rela con la sua Leica o con una vecchia Olympus reflex va alla ricerca della magia sottile dei luoghi, del sentimento silenzioso del tempo, della segreta spontaneità di compaesani e compaesane colti alla sprovvista dall'obiettivo: alla ricerca di quel senso dell'esistere, misterioso e beffardo insieme, che è talora dato cogliere nello sguardo degli anziani. Luoghi, persone, atmosfere che sono gli stessi dei racconti di Rigoni Stern. Vi è infatti, tra le immagini di Rela e i temi cari a Rigoni Stern, una corrispondenza naturale ed evidente in un libro, un po' reportage e un po' Spoon River, che lancia uno sguardo su un mondo di montagna che appare assorto in una propria quotidianità senza tempo.