Nel bene e nel male, Richard Wagner è la figura più influente della storia della musica. Intorno al 1900 il fenomeno noto come "wagnerismo" saturò la cultura europea e americana e condizionò una folta schiera di artisti. Anarchici, occultisti, femministe e pionieri dei diritti dei gay sentivano Wagner come uno spirito affine. Poi Adolf Hitler lo incorporò nella colonna sonora della Germania nazista e il compositore finì per essere associato all'antisemitismo. Alex Ross ricostruisce senza apologia né condanna quel caotico culto postumo che, lungi dall'essere un fenomeno solo musicale, ebbe un tale ascendente sulle arti e sulla politica da trasformare Wagner nella rappresentazione dell'inconscio culturalpolitico della modernità. In molti modi Wagnerismi racconta una storia tragica: un artista che avrebbe potuto rivaleggiare con Shakespeare quanto a portata universale viene distrutto da una ideologia d'odio. Ma la sua ombra aleggia sulla cultura del ventunesimo secolo e la sua capacità ancora intatta di creare divisioni, di indignare e disorientare è parte del suo indiscutibile fascino.
Wagnerismi. Arte e politica all'ombra della musica
novità

titolo | Wagnerismi. Arte e politica all'ombra della musica |
Autore | Alex Ross |
Traduttori | A. Silvestri, L. Parmiggiani |
Argomento | Scienze Umane Comunicazione |
Collana | SAGGISTICA STRANIERA |
Editore | Bompiani |
Formato |
![]() |
Pagine | 1184 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788830103313 |