La crisi del ceto medio è uno dei grandi temi della politica nei paesi occidentali. A lungo negato - soprattutto in Italia - e oscurato dalla grande visibilità e drammaticità del fenomeno dell'immigrazione, trova le sue radici nelle trasformazioni del lavoro e delle imprese. È la tesi di fondo di questi scritti, diversa dalle interpretazioni correnti che tendono a spiegare tutto con il fenomeno della globalizzazione. Le trasformazioni del modo di lavorare e di organizzare la giornata lavorativa hanno prodotto un forte cambiamento antropologico, non privo di ricadute, anche economiche, sui soggetti che ne sono coinvolti. L'attenzione e l'analisi di Sergio Bologna si concentrano sul lavoro autonomo, sul lavoro precario ma soprattutto sul lavoro "di conoscenza", su quei lavoratori più preparati e intellettualmente formati che vedono peggiorate le loro condizioni di vita e messe al macero le loro intelligenze. Per l'autore è qui che si annida il disagio più forte. Eppure ci sono segnali di trasformazione: poco a poco questi lavoratori e una parte del ceto medio sembrano prendere coscienza e cominciano a organizzarsi in forme sindacali e di autotutela.
Ceti medi senza futuro? Scritti, appunti sul lavoro e altro

titolo | Ceti medi senza futuro? Scritti, appunti sul lavoro e altro |
Autore | Sergio Bologna |
Argomento | Diritto, Economia e Politica Politica |
Collana | DeriveApprodi |
Editore | DeriveApprodi |
Formato |
![]() |
Pagine | 282 |
Pubblicazione | 2007 |
ISBN | 9788889969373 |