Viella: OPERE DI G. DA FIORE. TESTI E STRUMENTI
Scritti brevi. Genealogia degli antichi santi padri. Interpretazione dei canestri di fichi. Questione su Maria
di Gioacchino Da Fiore
editore: Viella
pagine: 160
Gioacchino da Fiore ha lasciato numerosi scritti brevi, fra cui i tre raccolti in questo volume
«Ioachim posuit verba ista». Gli pseudoepigrafi di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV
editore: Viella
pagine: 314
Nel secolo successivo alla morte di Gioacchino da Fiore (1202) numerosi commenti profetici, vaticini e oracoli furono falsamente attribuiti all'abate calabrese. Soggetti disparati cercarono di appropriarsi della sua autorità profetica e apocalittica, per proiettare e consacrare nella prospettiva ambigua dei tempi ultimi le vicende politico-ecclesiastiche più rilevanti del '200: lo scontro fra il papato e la dinastia sveva, i conflitti fra angioini e aragonesi, le lotte al vertice della Chiesa romana e negli ordini religiosi. Il volume offre una panoramica su tradizione manoscritta, circolazione e diffusione delle opere, sui contesti storici in cui presero forma e sugli scopi polemici cui furono destinate: un patrimonio dottrinale che, nato come arsenale di propaganda, contrassegnò l'immagine e la fortuna di Gioacchino fino ai tempi moderni.
Esortazione agli ebrei. Testo latino a fronte
di Gioacchino Da Fiore
editore: Viella
pagine: 196
Nel corso del medioevo l'atteggiamento dei cristiani nei confronti degli ebrei era fondamentalmente negativo e si esprimeva anche attraverso le opere di una letteratura antiebraica, al cui interno spiccavano i testi di un monaco cluniacense, l'abate Pietro il Venerabile, e di un convertito spagnolo, Pietro Alfonsi. Gioacchino da Fiore conosceva questi testi, elaborando dal canto suo una posizione del tutto differente. Egli non si rivolgeva agli ebrei per convertirli, ma ai cristiani, per convincerli che con l'incarnazione di Gesù la storia del popolo di Israele non era finita: nel futuro degli ultimi tempi della storia, che secondo l'abate si stava avvicinando nei giorni in cui egli scriveva, gli ebrei e i gentili si sarebbero riuniti in un unico popolo di credenti. Questa visione, che non trovava precedenti né ebbe seguito, fu affidata a un testo in cui Gioacchino da Fiore accumulava e commentava ampiamente brani delle Scritture sacre degli israeliti - il Vecchio Testamento dei cristiani -, trovandovi la conferma della dottrina della Trinità e la prefigurazione dell'avvento del Messia nella persona del Cristo. In tutto questo egli affidava a se stesso un ruolo analogo a quello del profeta Elia e indirizzava ai suoi ascoltatori una Esortazione a prepararsi ad accogliere insieme ebrei e cristiani alla fine della storia umana. Introduzione di Alexander Patschovsky.
Pensare per figure. Diagrammi e simboli in Gioacchino da Fiore. Atti del 7° Congresso internazionale di studi gioachimiti (San Giovanni in Fiore, 24-26 settembre...
editore: Viella
pagine: 388
Gli alberi e le figure geometriche di Gioacchino da Fiore sono simboli, immagini e tracciati che aprono la strada verso la storia biblica o la storia della salvezza: una chiave fondamentale per comprendere in profondità il suo pensiero. Si tratta di diagrammi elaborati in tempi diversi, composti da disegni e parole scritte, con un significato preciso attribuito alle figure come pure ai colori, alle posizioni e alle contrapposizioni, ai nessi che integrano disegno e testo scritto. Gli studi raccolti nel volume costituiscono un contributo innovativo al fine di mostrare come la raccolta del "Liber figurarum" rappresenti un elemento di rilievo nell'insieme delle opere del monaco calabrese.
Millenarismo educatore. Mito gioachimita e pedagogia civile in Italia dal Risorgimento al fascismo
di De Giorgi Fulvio
editore: Viella
pagine: 360
Scrutare il futuro. L'eredità di Gioacchino Da Fiore alla fine del Medioevo
di Robert E. Lerner
editore: Viella
pagine: 286
I sermoni
di Gioacchino Da Fiore
editore: Viella
pagine: 180
Fonti agiografiche e documentarie attestano che Gioacchino da Fiore svolse attività di predicazione, sia interna sia esterna al chiostro. Ben poco tuttavia dei suoi sermoni è giunto fino a noi: possediamo soltanto due brevi raccolte di testi, i "Sermoni e capitoli sulla lettera e lo spirito" e "Sei sermoni dell'anno liturgico", qui pubblicati nel testo latino con traduzione italiana a fronte.
Oltre Cîteaux. Gioacchino da Fiore e l'Ordine florense
di De Fraja Valeria
editore: Viella
pagine: 304
Disegni dei tempi. Il «Liber Figurarum» e la teologia figurativa di Gioacchino da Fiore
di Marco Rainini
editore: Viella
pagine: 352
Al nome e alla figura di Gioacchino da Fiore si riconduce una raccolta di immagini denominate "Liber Figurarum". Nell'elaborazione di un metodo teologico che collocava l'azione della Trinità all'interno di una storia escatologica, l'abate calabrese fece ricorso dapprima a diagrammi e successivamente a più sofisticate "figurae", per mezzo delle quali veniva elaborata una sorta di esegesi calcolatrice. Negli alberi delle generazioni, nella "concordia" delle persecuzioni, tra le quali spicca l'enorme drago rosso dell'Apocalisse, nelle "rotae" ispirate alla visione del profeta Ezechiele e nella sintesi di una riforma dell'esperienza monastica rappresentata dalla "dispositivo novi ordinis", si venne elaborando una teologia figurativa di grandissima originalità. Il testo è integrato da una sezione di illustrazioni che offre al lettore le miniature e le pagine più significative dei manoscritti che hanno tramandato le "figure" gioachimite.
Il salterio a dieci corde
di Gioacchino Da Fiore
editore: Viella
pagine: 198
È l'opera principale di teologia trinitaria di Gioacchino da Fiore. Contiene un trattato sulla Trinità, che si inscrive nel dibattito teologico del secolo XII ed è incentrato sulla comprensione della trinità di Dio nella figura dello strumento a dieci corde per la salmodia, suonato dal re Davide. Inoltre sviluppa una lettura innovativa rispetto alla tradizione dell'esegesi biblica nel suo tempo, incentrandola sul progresso della conoscenza di Dio nel corso dei tre principali stadi o "stati" attraversati dal popolo di Dio dall'inizio alla fine della storia del mondo; vi viene anche esposta una teoria della società cristiana, considerata nello spirito della contemplazione monastica.
La festa di sant'Abramo
Millenarismo gioachimita ed ebrei nel Medioevo