Viella: Scritture e libri del Medioevo
Graffiti malatestiani. Storie di donne, uomini, muri e banchi (secoli XV-XXI)
editore: Viella
pagine: 140
Scrivere su superfici non concepite per l'esposizione di scritture è notoriamente un fatto antico quanto l'uomo, o almeno l'es
Manoscritti miniati in Italia della Biblioteca Ambrosiana (fondo inferior). Il Trecento
editore: Viella
pagine: 276
La Biblioteca Ambrosiana di Milano, fondata dal cardinale Federico Borromeo, accoglie tra i suoi fondi manoscritti un nucleo c
Caccia alla volpe. Studi sul Rainaldo e Lesengrino
editore: Viella
pagine: 132
È qui raccolta una serie di nuovi studi dedicati al Rainaldo e Lesengrino, testo composto in Italia settentrionale tra il XIII
Bembo ritrovato. Il postillato autografo delle «Prose»
editore: Viella
pagine: 336
La scoperta di un autografo rappresenta certamente un evento fortunato nella ricostruzione testuale di un'opera
Il tesoro di un povero. Il memoriale di Francesco Bentaccordi, fiorentino in Provenza (1400 ca)
editore: Viella
pagine: 530
Francesco Bentaccordi, un oscuro fiorentino già portiere di un cardinale, morì nel 1425 nell'ospedale dei poveri di Carpentras, dopo un soggiorno provenzale di trent'anni; aveva perso tutto ma conservava ancora, racchiuso nel codice qui edito, un tesoro prezioso. Questo "libro-biblioteca" scritto in mercantesca comprende, oltre a una pratica di mercatura, un centinaio di ricette (di vita quotidiana, mediche, magiche, metallurgiche e artistiche), problemi matematici e tavole di conto, descrizioni monetarie, ricordanze private, un itinerario transalpino, disegni di animali esotici e fantastici e qualche testo devozionale e letterario, tra cui spiccano opere di Dante e Petrarca. La collaborazione di specialisti di questi vari "saperi" ha consentito di commentare il testo nella sua molteplice dimensione, per gettare luce sul sincretismo della cultura medievale, in particolare nelle sue forme tecniche e popolari.
Il «Libre de Barlam e de Josaphat» e la sua tradizione nella Provenza angioina del XIV secolo
editore: Viella
pagine: 316
Della Storia di Barlam e Josaphat che ha affascinato il Medioevo, l'Occitania ha custodito un solo testimone, il manoscritto trecentesco Paris, Bibliothèque nationale de France, fr. 1049, prezioso anche per un piccolo ciclo iconografico (di cui questo volume offre la riproduzione fotografica) contenente una rara rappresentazione a piena pagina dell'albero dei sette peccati capitali e una prospettiva "a libro aperto" della bestia d'enfern dell'Apocalisse di san Giovanni. Nella prima parte lo studio considera il manoscritto dal punto di vista codicologico, paleografico e storico-artistico. Successivamente si sofferma sulla devozione francescana-angioina, sul culto di Ludovico di Tolosa e sulle correnti spirituali che nel primo quarantennio del XIV secolo avevano percorso la Provenza, protette e tutelate da Roberto d'Angiò e Sancia di Maiorca. Nell'ultima parte si presenta l'edizione critica (la prima di questo fondamentale testo provenzale ad apparire in italiano e la prima in assoluto a studiare il codice nella sua interezza) del Libre de Barlam et de Josaphat con analisi linguistica, commento al testo e glossario.
Graffiti templari. Scritture e simboli medievali in una tomba etrusca di Tarquinia
editore: Viella
pagine: 305
Questo libro non ha tesi da dimostrare, ma testimonianze storiche inedite da presentare. Si tratta di graffiti, una fonte assai poco frequentata dagli specialisti del medioevo, ma che, in virtù della sua immediatezza, se esaminata con la necessaria prudenza, può aprire inaspettati squarci sulla vita di uomini e società del passato. Nel caso in esame i graffiti, testi ed elementi figurativi, furono realizzati sulle pareti dipinte di una tomba etrusca di Tarquinia entro il primo trentennio del Duecento; i testi, quasi tutti in volgare, riferiscono che un gruppo di individui, alcuni dei quali qualificati come appartenenti all'Ordine del Tempio, utilizzarono l'ipogeo, sacralizzandolo, per compiervi atti sessuali e pronunciarvi un giuramento. Il compito che specialisti di diversa estrazione si sono dati, in un lavoro autenticamente interdisciplinare, è stato quello di far parlare le testimonianze, attraverso la meticolosa decifrazione dei segni alfabetici e figurativi e un'attenta contestualizzazione archeologica, storica, linguistica, paleografica e storico-artistica.
Governare l'alfabeto. Donne, scrittura e libri nel medioevo
di Miglio Luisa
editore: Viella
pagine: 350
Abitudini o divieti formali per secoli tennero lontana la donna medievale dalla scrittura
Il «Decameron»: scritture, scriventi, lettori. Storia di un testo
di Marco Cursi
editore: Viella
pagine: 384
L'obiettivo prioritario di questo studio è un'analisi d'insieme delle strategie messe in atto da copisti, committenti, lettori, per confezionare, possedere e trasmettere l'opera più viva, appassionante e amata della letteratura medievale in volgare in Italia, il Decameron di Giovanni Boccaccio. Il volume si apre con una rassegna delle testimonianze librarie e documentarie che attestano una proto-diffusione dell'opera, collocabile negli anni in cui l'autore era ancora vivente; in seguito il percorso della ricerca si addentra nella selva oscura della tradizione posteriore alla morte del Boccaccio, divisa in due fasi ben distinte: il discrimine è posto al 1434, anno che segna una svolta decisiva nella vita politica fiorentina in seguito alla salita al potere di Cosimo il Vecchio. I 60 manoscritti che formano il corpus dei testimoni decameroniani per i secoli XIV e XV vengono esaminati in un'ottica paleografica, codicologica e, se necessario, testuale, con l'obiettivo di rispondere alle domande più pressanti poste da ciascuno di essi: il quando, il dove, il chi, il come e il perché (o il per chi). Ne risulta un quadro complesso e variopinto, al centro del quale si pone, solidamente, la città di Firenze, con frequenti aperture all'area veneto-padana, senza contare le fascinose e ricorrenti suggestioni che spingono lo sguardo verso Napoli, la città delle nostalgie e del ritorno impossibile, vagheggiato dal Boccaccio fino al termine della vita.
Copisti a Roma nel Quattrocento
di Caldelli Elisabetta
editore: Viella
pagine: 320
Indagare sui copisti, questi oscuri e spesso trascurati personaggi pure tanto invocati dagli studi sulla tradizione manoscritt
Le ragioni della scrittura. Piccoli scritti di paleografia
di Stefano Zamponi
editore: Viella
pagine: 352
I saggi pubblicati in questo volume affrontano due momenti fondamentali della storia della scrittura latina in Italia: definiz
Incunaboli a Siracusa
editore: Viella
pagine: 352
Questo catalogo si propone di raggiungere due obiettivi principali: descrivere gli esemplari conservati in provincia di Siracusa di edizioni pubblicate entro l'anno 1500 e far conoscere a un pubblico di addetti ai lavori e di persone potenzialmente interessate una parte illustre del patrimonio librario antico del territorio più meridionale d'Italia. Siracusa e la sua provincia sono note soprattutto per altre e più antiche testimonianze del passato. La nostra speranza è tuttavia quella di aver richiamato l'attenzione su un bene culturale, il libro antico, la cui conoscenza richiede una preparazione particolare in chi lo studia e una disponibilità speciale in chi lo conserva e ha la responsabilità di valorizzarlo.