24 Ore Cultura: GRANDI LIBRI D`ARTE
I segreti della pittura da Leonardo a Picasso
di Pietro C. Marani
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 352
Il volume, in grande formato e riccamente illustrato, analizza alcuni grandi capolavori della pittura che hanno segnato uno sn
Piero della Francesca
di Alessandro Angelini
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 381
"Risulta quasi un luogo comune degli studi su Piero della Francesca il fatto che l'artista non incontrò una solida fortuna letteraria, non ricevette in vita l'affermazione in ambito umanistico che spettò invece ad artisti della medesima levatura, come per esempio ad Andrea Mantegna o alla maggior parte dei maestri fiorentini. Effettivamente, il fatto di non aver vissuto a lungo a contatto con una città come Firenze, vera capitale artistica del primo Rinascimento italiano, e soprattutto di non essersi radicato fin da giovane in un centro nel quale la cultura umanistica ebbe notevole rigoglio può aver in qualche modo influito su un certo silenzio letterario, che a lungo circondò l'opera pittorica del grande maestro. È vero però che nel momento in cui l'artista trovò la sua piena affermazione a Urbino, a partire dal settimo decennio del Quattrocento, le voci che si levarono a celebrare la sua opera non furono assolutamente rare o avare di elogi. Se a Firenze non esiste quindi in pratica una vera fortuna letteraria di Piero, a Urbino questa fu invece consistente e non certo inferiore a quella di artisti di analoga levatura: segno che la gloria di Piero fu percepita subito come un fatto che trovava il suo radicamento e i suoi duraturi riflessi proprio alla corte di Urbino ai tempi di Federico da Montefeltro. Fu proprio lì del resto che Piero, come vedremo più avanti, dopo molto peregrinare trovò la sua base operativa..." (Dall'introduzione)
Mantegna
di Mauro Lucco
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 381
Dopo aver scontato qualche secolo di eclisse, da una cinquantina d'anni Andrea Mantegna ha iniziato a riprendere, nell'orizzonte critico, il luogo che gli compete. Prima della fondamentale mostra mantovana del 1961, poi di quella londinese del 1992, e di quelle a Padova, Verona e Mantova del 2006, le espressioni di disistima per il suo straordinario mondo tutto di marmo, di "pietre fredde e acidamente venate" (Longhi), per una sua supposta grandezza senz'anima, senza mai un attimo di calore, un fremito di passione, erano all`ordine del giorno. E invece, nella Padova della metà del Quattrocento, Mantegna sembrò calare come Minerva, sorta completamente formata dal cervello di Giove, con una sconcertante chiarezza di idee per un ragazzo tanto giovane: il continuo richiamo alla classicità, che dà una colorazione fortemente umanistica a tutta la sua pittura, non è frutto di una retorica vuota e solipsistica, ma della consapevolezza che l'antichità classica fu il momento più alto della storia dell'umanità, e che bisogna dunque decifrarla in tutte le sue chiavi, per poter su di essa costruire un uomo nuovo e una società migliore. In essa egli avverte una vitalità tale da renderla una chiave per intendere il presente, e trascenderlo. Queste sono le tematiche che il libro vuole sondare; cercando anche di vedere l'artista quanto più possibile immerso nella consuetudine di vita del suo tempo, per meglio misurare il suo elevarsi sugli altri, e la sua prodigiosa grandezza artistica.
Tiziano
di Augusto Gentili
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 431
Il pittore di quadri di ritratto per la vanità degli uomini, di quadri d'allegoria per il loro desiderio d'amore e di bellezza, di quadri di devozione per la loro incertezza del dopo. Il Tiziano che tutti conoscono come il dominatore indiscusso della scena veneziana, italiana ed europea per tutta la sua lunga vita, per tre quarti di secolo. Ma è tutto vero? Ed è tutto qui? La verità è che Tiziano alla metà degli anni Quaranta a Venezia non c'era più da tempo, e che, quando cercò di rientrare, ormai non lo voleva più (quasi) nessuno, non contava più (quasi) nulla: troppo coinvolto in tanti altrove italiani ed europei, troppo estraneo ai più importanti circuiti veneziani. Nella bottega svuotata il vecchio maestro dipinge per sé, o per destinatari virtuali. Dinanzi alle opere degli altri che riempiono ormai chiese e scuole, deve aver capito da un pezzo che l'armonico linguaggio dei suoi tempi migliori, pur con tutti i progressivi aggiornamenti e sviluppi, non interessa più (quasi) a nessuno, e soprattutto non interessa più a lui. Sperimenta. Non finisce quasi mai, ma in molti casi ritiene comunque d'aver finito. Cerca un linguaggio essenziale che ancora non esiste.
Antonello da Messina
di Mauro Lucco
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 318
"Questo libro vuole costituire un punto di vista personale sull'artista, mantenendosi aderente alle opere che ritengo di Antonello, ma trascurando tutte o quasi le altre; dove è ridotto al minimo l'esame dei dipinti di suoi seguaci; dove alcune problematiche, anche importanti, relative a qualche singolo dipinto sono confinate in nota, per lasciar correre il testo in maniera, ci si augura, piacevole, senza abdicare dalla correttezza dell'informazione. Ed è, spero, un libro dove entra la vita vera; dove un uomo si confronta con le modalità storiche del suo tempo; dove si potrà trovare tutta la documentazione nota sull'artista, e schede relative alle opere ridotte alla sola denuncia del titolo, della tecnica, della collocazione e delle eventuali scritte, più lo strumento della bibliografia relativa, per dar modo a chi voglia di risalire personalmente alle fonti, di verificare, di reperire da solo le sue risposte." (dall'Introduzione dell'autore).
Futurismo
di Benzi Fabio
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 380
Movimento fondamentale nella storia delle avanguardie europee, dal Futurismo si dipartono le ricerche artistiche di gran parte
Michelangelo pittore
di Cristina Acidini Luchinat
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 396
Il volume illustra il percorso artistico di Michelangelo Buonarrotti: dalla formazione nella bottega del Ghirlandaio, sul finire del XV secolo, sino agli affreschi della Cappella Paolina (1542-1550). Michelangelo Buonarroti (Caprese 1475 - Roma 1564) viene avviato all'arte contro la volontà del padre Ludovico e ricevette negli anni dell'adolescenza la formazione in pittura nella bottega del Ghirlandaio, e in scultura sotto la guida di Bertoldo di Giovanni nel Giardino delle Sculture che Lorenzo de' Medici possedeva a San Marco. Gli incarichi per le tre grandi opere a fresco in Vaticano scandiscono gli anni della maturità: dall'avventura della Cappella Sistina (1508-1512) affrontata malvolentieri per ordine di Giulio II e sotto Paolo III la prodigiosa sequenza del Giudizio Universale e le storie della Cappella Paolina (1534 1550). Dedicò gli ultimi anni della vita alla pittura, da lui stesso ritenuta "inferiore" alla scultura, e solo tre anni, dal 1550 al 1553, all'architettura. Michelangelo si considerava di preferenza scultore ma le sue opere su tela e gli affreschi sono capolavori assoluti e hanno ispirato generazioni di artisti. Per ogni opera una scheda ne illustra i dati tecnici, le notizie sulla committenza e sulla storia (passaggi di proprietà, danni, restauri), notizie di iconografia e, infine, una discussione dei disegni e/o bozzetti principali di riferimento.
Astrattismo
di Jolanda Nigro Covre
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 384
Il libro si propone di chiarire le componenti della pittura "astratta" nelle sue prime diverse manifestazioni in Europa tra il