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Ediesse: Citoyens

Declino di un partito. Il PCI negli anni Ottanta visto da un suo centro studi

di Giuseppe Cotturri

editore: Ediesse

pagine: 125

Il declino negli anni Ottanta del PCI, maggior partito di massa in Italia, non fu soltanto legato alle contraddizioni del comunismo mondiale e alla preclusione che le forze della guerra fredda opposero a un percorso di integrazione democratica di quel partito. La vicenda di quel declino rivela aspetti generali di mancato sviluppo democratico delle democrazie come tali: nuove soggettività politiche, partecipazione di cittadini competenti e autonomi, rispetto della dignità delle persone, nuovi bisogni, allargamento dei sistemi politici. Tutto questo si manifestò in quel decennio, e tutto fu respinto, la guerra tornò sulla scena del mondo, il Sud d'Europa e soprattutto il Mediterraneo furono abbandonati a esiti tragici. Questi temi furono colti e segnalati con grande anticipo in una singolare esperienza di ricerca promossa dal CRS, Centro Studi del PCI, che per quindici anni con la direzione di Pietro Ingrao provò a orientare il partito verso riforme del sistema politico e a contribuire da sinistra alla costruzione europea. La chiusura del partito a quei temi e a quelle proposte è un aspetto particolare del suo declino. Oggi l'interesse per quella vicenda, che l'autore ricostruisce dall'interno per il ruolo svolto nel CRS, è dato anche dall'attualità delle questioni irrisolte: le riforme istituzionali e costituzionali, l'unione politica dell'Europa, forme e ruolo delle nuove soggettività.
12,00

Le filiere mafiose. Criminalità organizzata, rapporti di produzione, antimafia

di Vincenzo Scalia

editore: Ediesse

pagine: 188

Da oltre trent'anni la criminalità organizzata rappresenta in Italia un argomento molto discusso e approfondito, sia dai policy makers che dagli studiosi. Si è sviluppata anche una produzione mediatica, che spazia dalla letteratura popolare alla realizzazione di specifici format televisivi. Infine, nella società civile, si sono sviluppate vere e proprie forme di professionalità legate al contrasto delle organizzazioni criminali. La mafia e l'antimafia sono così diventate due campi attraversati da conflitti politici e culturali, all'interno dei quali il contrasto del fenomeno si sovrappone alla costruzione e alla riproduzione di rendite di posizione, che chiamano in causa il sistema politico, i rapporti di produzione, il sistema giudiziario e le garanzie del sistema penale. Vincenzo Scalia. da anni attivo nello studio dei fenomeni mafiosi, ci propone una lettura delle mafie e delle antimafie basata su due cardini: il primo riguarda la trama costitutiva delle organizzazioni mafiose, che l'autore vede speculare alle trasformazioni produttive: il seconde riguarda la necessità di osservare i fenomeni mafiosi senza tralasciare l'aspetto della tutela dei diritti individuali e collettivi. Se si vuole contrastare le mafie, suggerisce l'autore, si tratta piuttosto di ripartire proprio da una società attenta alle garanzie individuali e all'emancipazione sociale.
12,00

Dall'estremo possibile

di Mario Tronti

editore: Ediesse

pagine: 242

In questo libro vengono raccolti alcuni scritti di Mario Tronti, che hanno come tema centrale il rapporto tra le nuove inquietudini giovanili (e, ancora una volta, operaie) e la politica. Muovendo dalla attuale congiuntura, dove la situazione giovanile e intellettuale è tornata ad essere esplosiva, questi scritti ripropongono il tema della politica come orizzonte necessario e ineludibile, per far durare questa irrequietezza e per non essere ancora una volta risucchiati dall'antipolitica, da quella personalizzazione della politica che rappresenta il cancro delle nostre società democratiche. Il volume si apre con una Conversazione con Pasquale Serra, e si chiude con una Autobiografia filosofica di Tronti, che fa il punto sul suo complesso percorso intellettuale e politico.
12,00

La bella, la bestia e l'umano

di Rivera Annamaria

editore: Ediesse

pagine: 160

12,00

Politica senza reti. L'Italia al voto nel 2006 e nel 2008

di Fruncillo Domenico

editore: Ediesse

pagine: 297

Il responso elettorale, a partire dal 1994, ha regolarmente modificato gli equilibri politici precedenti e ha configurato nuov
15,00

L'aborto e la responsabilità. Le donne, la legge, il contrattacco maschile

di D`elia Cecilia

editore: Ediesse

pagine: 152

La legge 194 ha compiuto trent'anni
9,00

La Costituzione allo specchio. Il processo costituente e le miserie costituzionali del presente

di Colelli Andrea

editore: Ediesse

pagine: 231

Negli ultimi anni è avvenuto qualcosa di nuovo nel Paese, qualcosa che non era mai successo prima: l'instaurazione di una form
12,00

Una carta per l'Europa

Diritti fondamentali e mercato nel processo di integrazione

di Petrangeli Federico

editore: Ediesse

pagine: 160

7,75

Secessione

editore: Ediesse

pagine: 144

6,20

Quale Repubblica?

 

editore: Ediesse

pagine: 144

6,20

Sindacato, politica, autonomia. Per Riccardo Terzi

editore: Ediesse

pagine: 174

Riccardo Terzi, nato a Bergamo nel 1940 e morto a Milano nel 2015, lascia un prezioso contributo di studi, che il Gruppo di lavoro a lui intitolato si prefigge di ordinare e valorizzare, partendo da questo lavoro, realizzato con la Cgil di Bergamo. Il volume raccoglie gli esiti di un seminario del 2015 con contributi, tra gli altri, di Adolfo Braga, Aldo Bonomi e Marco Revelli, un'intervista a Terzi e alcuni suoi interventi sulla storia e i mutamenti dei rapporti fra i soggetti della rappresentanza politica e della rappresentanza sindacale. «Terzi si interroga sulle trasformazioni della politica e della democrazia partendo da lontano, da quel repertorio di possibilità che è il passato. E misura la prossimità, e soprattutto la distanza, del presente rispetto a quel passato. Il paradosso di un modello di regime politico che nasce nel conflitto sociale per l'inclusione di ampie frazioni di popolazione escluse e finisce per funzionare come un sistema oligarchico destinato a configurare un'arena, distante dalla cittadinanza democratica, in cui si svolgono meri giochi di potere, è messo in luce da Terzi che può così insistere sul mutamento strutturale di ciò che usiamo chiamare 'politica'. E l'effetto inaspettato dell'esercizio del senso della storia è che solo così puoi vedere in altro modo lo stato delle cose presenti, puoi abbandonare un modo ormai opaco e distorto di nominare le cose e, forse, puoi scovare con uno sguardo libero e critico un varco per possibilità e alternative che la dittatura del presente azzera e rende opache o inaccessibili.» (dalla prefazione di Salvatore Veca)
12,00

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