Edizioni Clichy
Disegni
di Cocteau Jean
editore: Edizioni Clichy
pagine: 256
Nel 1923, a 36 anni, Jean Cocteau pubblica il suo primo libro di disegni
La tavola di Dio. Ediz. illustrata
di Colonnelli Lauretta
editore: Edizioni Clichy
pagine: 256
In quale salsa Gesù intinse il boccone che offrì a Giuda? A che ora ebbe inizio l'ultima cena? Chi la cucinò? Pesce, agnello o maiale? Arrosto o bollito? Vino bianco o vino rosso? Quali inni cantarono Gesù e gli apostoli dopo aver mangiato? Seduti o sdraiati? Chi pagò il conto? Quante Ultime cene con gamberi ci sono nelle chiese del Trentino? Quante ciliegie dipinse il Ghirlandaio nei cenacoli fiorentini? È vero che Leonardo era vegetariano? E perché riempì di anguille i piatti del suo Cenacolo? Chi fu l'unico artista a raffigurare la Pasqua ebraica? Perché Giuda veste di giallo? E perché ha i capelli rossicci? Che cos'è il "gomito rinascimentale"? Da dove arrivarono i gatti che compaiono sotto la tavola dei Cenacoli? Per quanti minuti deve riposare l'impasto degli azzimi? Perché i grilli sono puri? E perché le lumache no? Di quanto sono aumentate le porzioni della sacra cena negli ultimi mille anni? Chi ha dipinto la pagnotta più grande? Perché quasi tutti gli artisti hanno riempito di coltelli la mensa di Gesù? In quale Ultima cena appare il primo tovagliolo della storia dell'arte?
Il prezzo di Dio
di Ndibe Okey
editore: Edizioni Clichy
pagine: 240
Ike, immigrato nigeriano che vive a New York, è convinto di aver toccato il fondo
Last days of California
di Mary Miller
editore: Edizioni Clichy
pagine: 260
Jess ha quattordici anni e il mondo sta per finire. Il padre, fervido credente, ha deciso di lasciare Montgomery, Alabama, e portare la famiglia a ovest, destinazione California, con la speranza di assistere alla Seconda Venuta e nel tragitto convertire quante più anime possibile. In compagnia di una madre rassegnata e una sorella adolescente (ribelle e segretamente incinta), Jess si confronta con i non credenti che incontra lungo la via, nei fast food, in diner polverosi dove il tempo sembra essersi fermato, in stazioni di servizio semideserte, in squallidi motel, sviluppando di riflesso una comprensione sempre maggiore di se stessa. Via via che si avvicina il Giorno del Giudizio, però, Jess scopre di non temerlo quanto pensava: la gravidanza segreta della sorella e il rapporto sempre meno saldo che lega i genitori incombono all'orizzonte con un'aria molto più minacciosa. In questo debutto dai toni taglienti, le ansie adolescenziali e l'ardore evangelico seguono Jess nel suo pellegrinaggio attraverso un'America che sembra essere solo deserto, asfalto e cielo senza fine.
Compagni di viaggio
di T. C. Worsley
editore: Edizioni Clichy
pagine: 256
T. C. Worsley narra in "Compagni di viaggio" (1971) la sua esperienza nella Guerra di Spagna, vissuta al fianco di Stephen Spender, ma racconta anche di molte altre vicende che hanno preceduto quel momento. Un romanzo a chiave, quindi, in cui è facile identificare nomi e volti di una stagione che espresse una risoluta visione a sinistra, anche se non necessariamente identificata nell'adesione al comunismo. La tensione tra i personaggi è in primo luogo quella tra i loro desideri e la realtà che li circonda, spesso troppo inferiore alle aspettative. Molti sono i ragazzi che scappano dal repressivo sistema delle Public Schools e che cercano di affermarsi altrimenti nella vita; gli intellettuali borghesi cercano di immedesimarsi nei panni dei proletari, maltrattati, e privi di ogni Welfare, ma spesso esprimono posizioni moralistiche. Al centro della vicenda sta la contrastata storia d'amore tra Tony Hindman, ex-militare passato al partito comunista, e Spender, che prima lo sostiene nel suo sviluppo intellettuale e poi lo abbandona, salvo poi battersi per salvarlo dal bagno di sangue del conflitto spagnolo. Intorno ci sono dame benintenzionate, nipoti di famiglie ricche ribelli senza motivo, aspiranti intellettuali, che si riuniscono in una libreria che ospita tutti senza distinzioni: un mondo dalle aspirazioni complesse quanto vaghe che si troverà sbalestrato di fronte alla violenza della Storia.
Le volpi pallide
di Yannick Haenel
editore: Edizioni Clichy
pagine: 200
Parigi, oggi. Un uomo decide di vivere nella sua auto. Sui muri della città appaiono strane scritte che annunciano una rivoluzione. La Volpe pallida è il Dio anarchico dei Dogon del Mali. Un gruppo di sans-papiers mascherati porta il suo nome e sfida la Francia. Chi è quell'uomo solitario che attende un rovesciamento politico? Chi sono le Volpi pallide? Del loro incontro parla questo libro. Una storia di oggi. Dopo "Il testimone inascoltato", che narrava la vicenda di Jan Karski, scappato dalla Polonia per denunciare agli alleati il delirio dei campi di sterminio ma mai creduto, Yannick Haenel ci racconta, in questo romanzo politico, le tensioni di una metropoli europea, l'esplosività di una politica di repressione, un grande sogno anarchico destinato ovviamente alla distruzione.
Il Monte Bianco non è in Italia. E altre bizzarrie della geografia
di Olivier Marchon
editore: Edizioni Clichy
pagine: 280
Lo sapevate che a Londra, all'hotel Claridge, fino al 1945 c'era una camera, la 212, che era territorio jugoslavo? Che il principato di Arbezia, tra Francia e Svizzera, è un ristorante? Che la Francia possiede dei territori a Gerusalemme? Che il Messico rivendica la sovranità sull'isola di Bermeja... che non esiste? Che un ex piattaforma petrolifera inglese si è autoproclamata stato sovrano nell'estuario del Tamigi e che la cima del Monte Bianco, da un secolo e mezzo, è ferocemente contesa tra l'Italia e la Francia? Queste ed altre bizzarrie della geografia del mondo sono raccontate da Olivier Marchon in questo libro che raccoglie decine e decine di storie diverse, dalle più tragiche alle più strampalate, che raccontano piccole storie ma anche, indirettamente, il percorso della grande Storia.
Lou Reed. Il lato selvaggio della vita
editore: Edizioni Clichy
pagine: 128
"Queste povere righe sono solo la mia dichiarazione d'amore per un grand'uomo, Lou Reed, che ho avuto la fortuna di amare da distante e incontrare da vicino. Lou Reed non è stato solo uno fra i più importanti musicisti del secondo Novecento, una delle migliori menti del rock and roll - che, con lui più che mai è stato sesso, droga e chitarre elettriche ma pure infinitamente altro: qualcosa che gli antropologi chiamano cultura - e, insieme, un essere umano eccezionale. Almeno io, da un lontano non troppo lontano, l'ho percepito così e così cercherò di restituirlo ai miei venti manzoniani lettori. Che prego di non cercarlo in queste mie parole lungo la strada di aneddoti, eccessi, glorie planetarie, favolose amicizie e dotte esegesi. Qui si parla di uomini e vita. Questa è solo un'altra storia in cerca d'ascolto."
Sangue. Dialogo tra un artista buddista e un ex brigatista tornato in libertà
editore: Edizioni Clichy
pagine: 300
Pippo Delbono, regista poeta ribelle che si autodefinisce sieropositivo omosessuale buddista e Giovanni Senzani, ex brigatista ergastolano tornato in libertà, si sono incontrati casualmente a teatro in occasione dello spettacolo "Racconti di giugno" di Pippo Delbono. È iniziato così un dialogo a partire dalle loro esperienze e dai loro vissuti del tutto diversi in cui sono emersi molteplici punti di coincidenza nella loro valutazione e percezione della situazione storica e politica in cui viviamo. I loro sguardi si sono intrecciati e hanno messo a fuoco immagini e pensieri che hanno portato a una collaborazione imprevista in campo teatrale e cinematografico. E che dimostra come sia possibile il dialogo tra due personalità tanto lontane. Un non violento convinto sostenitore della rivoluzione buddista e un marxista che ha praticato in passato la violenza della lotta armata per scopi rivoluzionari. Questo libro raccoglie i loro pensieri e le loro opinioni su questo mondo smarrito, irriconoscibile, che sembra aver perso identità e che si sta mangiando da solo giorno dopo giorno, per dirla alla Pasolini, e dove tutto è menzogna, dove la verità non emerge mai, ieri come oggi. E guardando fuori si interrogano profondamente su quello che hanno dentro. Alla fine questo libro, forse, vuole guardare oltre, andare avanti, pensare non tanto alla speranza che non si vede, ma alla fede, ancora, come una speranza proiettata all'infinito.
Enrico Berlinguer. Una vita migliore
di Enrico Berlinguer
editore: Edizioni Clichy
pagine: 120
"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita". È facile oggi affermare "Berlinguer lo aveva detto". Ma resta il fatto che lo aveva detto davvero. È forse facile anche dire oggi che ci manca. Ci manca anche Pasolini, ci manca Moravia, ci mancano tanti di quegli uomini, e ci manca anche Sandro Pertini, e Tina Anselmi, e Norberto Bobbio. Ci manca quel credere nella politica, quel pensare che non si debba seguire il vento fetido del disincanto e del cinismo volgare, ma che si debba educare e dare l'esempio alla gente alla quale si chiede il voto. Ci manca quella convinzione che la politica sia trasformare in azione delle idee nelle quali si crede fermamente, e non amministrare con furbizia una capacità di incantare la gente con slogan e patti con gli italiani firmati in diretta televisiva. È facile dirlo. Ma provate a pensarci un attimo, e vedrete che questo facile è un facile che dà un calore strano, un conforto bello, un diverso possibile. Anche per questo, quel 13 giugno 1984 a Roma, ai suoi funerali, eravamo così tanti. Anche per questo non piangevamo, ma eravamo commossi e orgogliosi. Anche per questo quel sorriso non riusciamo a dimenticarlo.