Edizioni Ambiente: Verdenero. Inchieste
Anatomia di una grande opera. La vera storia della Brebemi
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 134
La direttissima Brescia-Bergamo-Milano, meglio nota come Brebemi, doveva essere la prima grande opera in completo autofinanzia
Toghe verdi. Storie di avvocati e battaglie civili
di Stefania Divertito
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 175
"Chi controlla che il controllore controlli adeguatamente il controllato?" Porto Tolle, Larderello in Val di Cecina, Praia a Mare, e ancora Malagrotta, il Mugello: fanno tutti parte della triste e italianissima toponomastica degli scempi. Sono solo alcuni dei nomi che siamo soliti assegnare ai disastri, e non solo ambientali. Ovverosia, scenari naturali irrimediabilmente compromessi e, per le persone, un'esistenza che di umano ha ormai ben poco. La cronaca giudiziaria è piena di queste storie: c'è chi, per regalare all'Italia un treno da record, non ha esitato a sventrare la pancia del Mugello e a rubare acqua a fiumi e acquedotti, mettendo in pericolo anche la stabilità di una fetta di Firenze. O chi, a nord come a sud, inserisce deroghe alle leggi per favorire imprese produttive fortemente inquinanti, con buona pace di parchi naturali e distese di sabbia finissima. O ancora chi dell'emissione di sbuffi tossici sembra aver fatto il proprio vessillo. Eppure, la lotta intrapresa da comitati e associazioni ha trovato l'appoggio di alcuni coraggiosi "investigatori togati", protagonisti delle più importanti battaglie ambientali, che sono riusciti ad arrivare laddove nessuno si era mai spinto prima, contrastando il comportamento arrogante di chi, per incoscienza o per dolo, ha stravolto la vita di molte persone. Nella convinzione che questa, ognuna di queste, sia "una storia corale, non singola". Prefazione di Erri de Luca. Con un'intervista a Raffaele Guarinello.
Sulla strada per Corleone. Storie di mafia tra Italia e Germania
di Petra Reski
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 302
"Avevo vent'anni quando mi infilai in una vecchia Renault 4 e andai da Kamen a Corleone. Solo perché mi ero letta Il Padrino". Così ha inizio il racconto di Petra Reski, affermata giornalista e scrittrice tedesca. Uno spensierato Grand Tour contemporaneo, che è soprattutto l'esordio di un innamoramento senza fine, quello per il Sud Italia. Replicato oggi, il viaggio ha però tutt'altro sapore: su quei 2.448 chilometri pesa la consapevolezza di una capillare interferenza della mafia nell'economia italiana ed europea, e non c'è più traccia della spensieratezza e dell'entusiasmo di ieri. Una lunga discesa, dalle fitte ramificazioni alla base della struttura mafiosa, un reportage scandito dalle tappe della conoscenza, come in una lunga via crucis anti-redentiva: incontrando magistrati e imprenditori coraggiosi, preti più o meno redenti, e poi uomini e donne collusi o pentiti. "Perché certi viaggi vanno fatti due volte". Anche se per trovare traccia della mafia non c'è più bisogno di andare fino in Sicilia. Le filiali della criminalità organizzata prolificano da anni sul territorio tedesco, come ampiamente dimostrato dal massacro di Duisburg e senza che sia stata adottata a oggi un'efficace azione di contrasto giudiziario. Fare affari senza uccidere, è questo il diktat delle mafie italiane in trasferta: traffico di stupefacenti e armi, smaltimento di rifiuti di ogni genere, riciclaggio dei proventi illeciti e contrabbando di merci contraffatte, per non parlare della compravendita dei voti.
Amianto. Storia di un serial killer
di Stefania Divertito
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 200
Un marchio di fabbrica, un'impronta. L'esposizione all'amianto può portare con sé tracce indelebili. Fibrosi polmonare (asbestosi), lesioni pleuriche e peritoneali, carcinoma bronchiale e mesotelioma pleurico: se una di queste patologie compare non ci sono dubbi, l'esposizione c'è stata. E non c'è una dose minima al di sotto della quale possiamo essere sicuri di non ammalarci. Lo ha ribadito la Commissione europea il 14 aprile 2009, rispondendo a un'interrogazione scritta presentata dall'eurodeputato comunista Willy Meyer Pleite. Solo in Italia ogni anno muoiono 4.000 persone a causa di mesoteliomi e asbestosi. Nel nostro paese la fibra killer ha lasciato dietro di sé una lunga scia di morti, sia nelle città dove erano presenti fabbriche per la produzione di Eternit (l'esempio più noto è quello di Casale Monferrato) sia nei cantieri navali, ma ha fatto vittime anche tra coloro che non avevano mai lavorato né in una fabbrica né tantomeno nel settore dell'edilizia. Semplici cittadini, con l'unica colpa di essere nati troppo vicino a una discarica abusiva o inconsapevoli dirimpettai di tettoie pericolose. Tutte persone a cui, nella maggior parte dei casi, è stata negata anche una semplice pensione d'invalidità e gli indennizzi che spettavano loro di diritto.
Guerra alla terra. I conflitti nel mondo per la conquista delle risorse
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 160
L'acqua nei Territori Occupati palestinesi
L'Italia chiamò
Uranio impoverito: i soldati denunciano. Con DVD
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 160
Travolto dallo scandalo della Sindrome del Golfo, che ha fatto migliaia di vittime tra i militari inviati in Iraq, il dipartim
Lo sa il vento. Il male invisibile della Sardegna
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 218
Da troppo tempo la Sardegna è lo scenario di uno scempio - militare e industriale - che sta mettendo a serio rischio l'ambiente e la salute dei suoi abitanti. Non più solo l'isola di spiagge blandissime, alberi millenari e natura selvaggia, ma anche quella dei poligoni militari che hanno portato nel cuore del Mediterraneo l'incubo della contaminazione da polveri di guerra, un allarme sanitario sistematicamente negato che accomuna il fronte interno più grande d'Europa ai teatri di guerra internazionali. E ancora la più grande raffineria del vecchio continente, inquinamento elettromagnetico e rifiuti pericolosi, ciminiere e scarichi che spargono rifiuti industriali e scorie nocive in una devastazione di veleni e disoccupazione. Un viaggio dal Sarrabus al Campidano, dal Sulcis-Iglesiente sino a Porto Torres e l'arcipelago de La Maddalena, che dà voce a chi contro le guerre simulate e gli abusi industriali ha dichiarato una pacifica guerra. Perché "il vento gira e ogni tanto spira dalla parte dei vinti, di chi ostinato non vuol dimenticare. Lo sa il vento, in Sardegna, come stanno le cose".
Teatro civile. Nei luoghi della narrazione e dell'inchiesta
di Daniele Biacchessi
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 254
Sono molti gli ospiti coinvolti in questo libro che ha per oggetto il teatro civile: Marco Paolini, Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Marco Baliani, Giulio Cavalli, Renato Sarti, Roberta Biagiarelli, Sergio Ferrentino, Ulderico Pesce, Raja Marazzini, Patricia Zanco, Alessandro Langiu, Elena Guerrini, Saverio Tommasi, Gang, Modena City Ramblers, Cisco, Yo Yo Mundi, Gaetano Liguori, Giorgio Diritti, Marco Rovelli, Alessio Lega, Francesco Gherardi, Paolo Trotti, Marta Galli, e centinaia di cantastorie italiani. Daniele Biacchessi torna nei luoghi della memoria italiana, narra storie del passato e del presente: dalla diga del Vajont al Petrolchimico di Marghera, dall'Uva di Taranto alle discariche abusive, passando per le fabbriche italiane e argentine e il teatro ecologico. E ancora le guerre in Iraq, Somalia, Cecenia, Bosnia, Afghanistan, Medio Oriente. Infine la Resistenza, gli alpini morti sul Don, l'assedio di Leningrado, fino alle pagine più oscure della storia contemporanea come le stragi di Piazza Fontana a Milano e alla stazione di Bologna, la morte di Pino Pinelli, il caso Moro, Ustica, Moby Prince, Linate, gli omicidi di mafia e le cosche al Nord. Nella convinzione che, come dice l'autore, "qualunque spettacolo è teatro civile".
Ladri di immagini
di Luca Scarlini
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 132
Razzia in ambito d'arte, in un territorio, il Belpaese, in cui paesaggio e capolavori del passato si completano a vicenda. È la cosiddetta archeomafia. Un male diffusissimo, ma che non è mai stato una priorità di denuncia. Il commercio clandestino delle opere d'arte italiane è un business ricchissimo, che coinvolge mafia, camorra e sacra corona unita, oltre a persone del mestiere senza scrupoli e musei. E poco importa che lo scempio venga perpetrato a puro scopo di lucro o spinti dalla necessità di fare cassa, liquidando patrimoni ritenuti ingombranti o troppo complessi da conservare. E cosi, i nostri capolavori finiscono per impreziosire uffici di burocrati, sedi di ambasciate o dimore dei potenti di turno. "Ladri di immagini" racconta come il mercato dell'arte rubata in Italia esista e si diffonda malgrado tutto. Tanto di arte ne abbiamo perfino troppa, nel più grande museo del mondo.
L'ultima cena. A tavola con i boss
di Peppe Ruggiero
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 180
Nessuno l'ha invitata, ma entra ogni giorno nelle nostre case, si siede alle nostre tavole, "speculando su ciò che abbiamo di più necessario, ciò di cui nessuno può fare a meno", come spiega Luigi Ciotti nella prefazione di questo libro: "Il cibo". La criminalità organizzata raccontata da Peppe Ruggiero non è quella degli omicidi, dei sequestri, della droga, degli appalti. Ma è forse ancora più inquietante: affonda le radici in uno dei settori economici e culturali italiani d'eccellenza lo vampirizza, lo intossica, lo inquina. Le inchieste della Direzione distrettuale antimafia e le testimonianze inedite raccolte rivelano dettagli agghiaccianti, che minacciano ogni genere alimentare: dalla pasta alla frutta, dalla carne ai datteri, tutto può essere "taroccato" per generare maggior profitto. E dove non basta la sofisticazione alimentare più bieca, arriva comunque il "pizzo", l'imposizione di un marchio, la diffusione a macchia d'olio di un prodotto. Il cosiddetto "menù della camorra", dall'antipasto al dessert, è gentilmente offerto dai boss di casa nostra.. Non esistono vie d'uscita? In realtà ci sono sempre altri mondi possibili, come dimostra il progetto Libera Terra: cooperative sociali che producono cibo genuino sulle terre confiscate alle mafie. (Prefazione di Luigi Ciotti, introduzione di Roberto Morrione)
Il segreto delle tre pallottole
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 231
È quasi inevitabile che ogni affermazione circa la fusione fredda crei intorno a sé un'atmosfera da "teoria del complotto". E, altrettanto fatalmente, ci si trova a compiere d'un tratto un balzo all'indietro nel pieno della Guerra Fredda, con il consueto corredo di spie, verità negate, spiegazioni taciute. Di certo rimane soltanto un palese e totalmente anacronistico tentativo di occultare una nuova generazione di armi che utilizza l'uranio in varie forme. L'uranio del primo tipo serve a nascondere l'uranio del secondo tipo, pretendendo che le tracce lasciate da questi due tipi di uranio siano in realtà tracce di uranio di un terzo tipo: quello più innocuo. Di tangibile rimangono le tante vittime lasciate sui campi degli ultimi scenari di guerra, abbandonate al loro destino senza fonti ufficiali in grado di spiegare la ragione della loro morte o le motivazioni delle loro malattie. "Il segreto delle tre pallottole" ha l'ambizione di raccogliere le fila di un argomento scomodo, riportando le voci di chi ha dedicato e continua a dedicare la propria vita allo studio di sofisticati processi nucleari che potrebbero avere straordinarie-applicazioni civili.
Carte false. L'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Quindici anni senza verità
editore: Edizioni Ambiente
pagine: 187
L'omicidio dei due giornalisti della televisione italiana, avvenuto quindici anni fa in Somalia, è ancora uno dei grandi misteri nazionali. Nel paese africano, in quegli anni, agli interessi locali si mescolano quelli della politica e del business internazionali. La guerra tra fazioni, che i militari dell'Onu a stento controllano, richiede denaro e armi. La cooperazione internazionale, di cui le aziende italiane sono parte importante, diventa terreno propizio ai traffici illeciti, come quello dei rifiuti tossici esportati dall'Italia e sepolti in Africa. Ma le circostanze della tragedia sono l'inizio di un percorso nel quale gli sforzi per svelare i nomi dei mandanti e degli esecutori delineano un intreccio di politica, economia, istituzioni, poteri pubblici e privati che cercano di nascondere le vere ragioni del delitto. Le parole dei testimoni, gli atti di magistratura e parlamento, le ammissioni e le omissioni, le mezze verità e le bugie palesi: un'inchiesta a più voci per continuare a cercare la verità dei fatti, per ricordare Ilaria Alpi applicando al lavoro del giornalista l'etica che la distingueva. I contributi dei giornalisti che negli ultimi quindici anni si sono occupati a fondo delle inchieste sull'omicidio dei due giornalisti - da Francesco Cavalli ad Alessandro Rocca, da Luciano Scalettari a Mariangela Gritta Grainer - coordinati da Roberto Scardova, sono arricchiti da un'intervista ai genitori di Ilaria Alpi. (Prefazione di Gianni Minà)