Giuntina: Vite
Gerusalemme. Città di specchi
di Amos Elon
editore: Giuntina
pagine: 416
Una città contesa, una storia senza fine
Prigioniero in Russia
di Menachem Begin
editore: Giuntina
pagine: 424
Mentre le nubi del secondo conflitto mondiale andavano annunciandosi all'orizzonte, Menachem Wolfovitch Begin e i suoi compagn
Viaggio in Israele
di Isaac Bashevis Singer
editore: Giuntina
pagine: 192
Nel 1955, il grande scrittore premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer visitò Israele per la prima volta e raccon
Anus mundi. Cinque anni ad Auschwitz-Birkenau
di Wieslaw Kielar
editore: Giuntina
pagine: 422
Wieslaw Kielar arrivò ad Auschwitz nel giugno 1940, pochi giorni dopo l'apertura del campo
Da Corso Vercelli a Treblinka, Storia di Susanna Pardo
di Carlotta Morgana
editore: Giuntina
pagine: 144
Poco dopo la nascita di Susanna, nel 1916, la famiglia Pardo aveva deciso di lasciare Salonicco e trasferirsi a Milano
Golda. Storia della donna che fondò Israele
di Elisabetta Fiorito
editore: Giuntina
pagine: 176
Protagonista emblematica della storia d'Israele, ricordata da alcuni con affetto e da altri con biasimo, amata o detestata, ma
Trento 1475. Storia di un processo per omicidio rituale
di Ronnie Po-chia Hsia
editore: Giuntina
pagine: 220
La domenica di Pasqua del 1475, il cadavere di un bambino di due anni di nome Simone fu trovato nella cantina di una famiglia
Un cuore da campione. Storia di Ludwig Guttmann, inventore delle Paralimpiadi
di Roberto Riccardi
editore: Giuntina
pagine: 192
Ludwig Guttmann voleva essere un neurologo, curare le lesioni spinali, aiutare gli altri
La balma delle streghe. L'eredità della mia infanzia tra leggi razziali e lotta partigiana
di Stella Bolaffi Benuzzi
editore: Giuntina
pagine: 208
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La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke
editore: Giuntina
pagine: 176
La farfalla impazzita: è questa la definizione che un suo caro amico dà di Giulia Spizzichino, ebrea romana segnata dalle depo
Una famiglia
di Paolo Ciampi
editore: Giuntina
pagine: 171
Come una pianta che dopo la gelata riesce di nuovo a germogliare, perché ci sono radici che né gli anni né le persecuzioni possono spezzare. È questa la storia dei Ventura, una famiglia della borghesia ebraica italiana chiamata ad affrontare durissime prove tra il 1938 e il 1945. Il destino pare già scritto quando le vicende separano Anna e Luigi consegnandoli a un tragico epilogo. A doversela cavare nell'Italia in guerra rimangono solo i loro quattro figli, quattro ragazzini braccati e costretti a misurarsi con un mondo crudele in cui non è facile capire chi potrà aiutarti e chi invece ti tradirà. Farcela non sarà un'impresa di poco conto, suggellata da un cognome nuovo e da un paese nuovo, e poi da tanti figli, nipoti, bisnipoti che in Israele faranno del fragile arbusto dei Ventura un albero rigoglioso, in cui rivivranno anche Anna e Luigi. Una storia di violenza e dolore, ma anche di amore e speranza, che arriva fino ai nostri giorni.
Sono stato un numero. Alberto Sed racconta
di Roberto Riccardi
editore: Giuntina
pagine: 165
Questo libro racconta la vita di Alberto Sed dalla nascita ai giorni nostri. Rimasto orfano di padre da bambino, Alberto è stato per anni in collegio. Le leggi razziali del 1938 gli hanno impedito di proseguire gli studi. Il 16 ottobre 1943 è sfuggito alla retata effettuata nel ghetto di Roma. È stato catturato in seguito, insieme alla madre e alle sorelle Angelica, Fatina ed Emma. Dopo il transito da Fossoli, la famiglia è giunta ad Auschwitz su un carro bestiame. Emma e la madre, giudicate inabili al lavoro nella selezione condotta all'arrivo, sono finite subito nella camera a gas. Angelica, un mese prima della fine della guerra, è stata sbranata dai cani per il divertimento delle SS. Solo Fatina è tornata, segnata da ferite profonde: ha assistito alla fine terribile di Angelica ed è stata sottoposta agli esperimenti del dottor Mengele. Alberto è sopravvissuto a varie selezioni, alla fame, alle torture, all'inverno, alle marce della morte. Ha partecipato per un pezzo di pane ad incontri di pugilato fra prigionieri organizzati la domenica per un pubblico di SS con le loro donne. Dopo essere scampato a un bombardamento, è stato liberato a Dora nell'aprile 1945. Tornato a Roma, superate le difficoltà di reinserimento, ha iniziato a lavorare nel commercio dei metalli e si è sposato. Ha tre figlie, sette nipoti e tre pronipoti.