Libri di A. Raffetto
Parla, ricordo
di Vladimir Nabokov
editore: Adelphi
pagine: 364
Con la "particolare nitidezza" di qualcosa che si vede dall'altro capo di un telescopio, minuscolo ma provvisto dello smalto a
E cosi via. Testo inglese e russo a fronte
di Iosif Brodskij
editore: Adelphi
pagine: 254
Apparso negli Stati Uniti nel 1996, questo libro raccoglie la sfida estrema di un grande poeta: testi stesi direttamente in in
Una tomba per Boris Davidovic. Sette capitoli di una stessa storia
di Danilo Kis
editore: Adelphi
pagine: 174
Il volto di Boris Davidovic e quello butterato del suo carnefice, intento a estorcergli l'ennesima "falsa confessione", si specchiano nel buio di una cella densa di fumo, "ansanti e spossati": in un fronteggiarsi di convinzioni ugualmente "imparziali, inviolabili e sacre", il primo cerca di conservare la dignità nella caduta e nella morte, l'altro di preservare la severità impersonale e astratta della "giustizia" stalinista. Ma questo scontro è solo il più cupo fra le sette variazioni su un unico tema, quello della sopraffazione e della persecuzione costitutive non solo del "socialismo reale", ma della Storia in assoluto.
Poesie di Natale. Testo russo a fronte
di Iosif Brodskij
editore: Adelphi
pagine: 97
Diciotto poesie, scritte nell'arco di trentatrè anni, fra il 1962 e il 1995. Negli anni Sessanta e Settanta le poesie o i poemetti natalizi sono variazioni via via fantastiche, rabbiosamente amare, malinconiche, scherzose, ispirate dalla festività, ma quasi svincolate dalla ricorrenza concreta. Negli anni Ottanta la svolta, che è insieme tematica e stilistica: proprio l'evento della Natività, un miracolo che puntuale si ripete e illumina il nostro destino, si fa specchio di una riflessione sul tempo, la solitudine e l'amore che ha la levità ironica di una sonata mozartiana.
Fuoco pallido
di Vladimir Nabokov
editore: Adelphi
pagine: 321
Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell'immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d'infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull'"osceno, inammissibile abisso" della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli ultimi versi del poema con un'ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l'armonia dell'arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso.
La quarta Vologda
di Varlam Salamov
editore: Adelphi
pagine: 234
In questo libro Salamov ripercorre l'epoca della sua infanzia e formazione a Vologda, città del Nord nivea e cupoliforme, densa di significati sovrapposti nella storia russa - primo fra tutti quello di essere stata città-simbolo dei confinati politici sotto gli zar. Con naturalezza, cercando di mantenere sempre la "percezione giovanile degli eventi" e oscillando nel tempo come seguisse il "mugghiante dondolio dello sciamano" (e di ascendenze sciamaniche era la sua famiglia), Salamov è riuscito a mescolare la corrente della sua vita al turbinoso flusso dela storia russa, senza mai distaccarsi dal tono fondamentale della sua opera.
Per non dimenticare. Tre racconti
di Israil M. Metter
editore: Il Nuovo Melangolo
Il volume raccoglie tre racconti di Metter, pubblicati tra gli anni '60 e '70: Rjabov e Kozin; Il regalo e La madre. Scritti in uno stile che alterna ironia e commozione, la narrazione ruota attorno a vicende quotidiane, apparentemente banali: un uomo alla ricerca di risposte dall'accusatore del padre; le peripezie di un'anziana donna di un villaggio agricolo; le difficoltà burocratiche che si frappongono al semplice desiderio di un uomo anziano, di donare i costumi di scena della moglie, un'attrice ormai scomparsa, al teatro della sua cittadina. Intorno a queste figure si delinea la vita dolente e accorata di un'umanità che pur umiliata e offesa, talvolta degradata, non ha smesso di coltivare affetti e desideri.
Il rogo nel porto
di Boris Pahor
editore: Zandonai
pagine: 236
Il percorso creativo di Boris Pahor, scrittore sloveno e cittadino italiano, ruota in prevalenza intorno al destino della gent