Libri di Benjamin Constant
La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni
di Benjamin Constant
editore: Liberilibri
pagine: 66
"La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni", testo di una conferenza tenuta nel 1819 all'Ateneo di Parigi, è di
Della religione, considerata nella sua sorgente, nelle sue forme e nei suoi sviluppi
di Benjamin Constant
editore: Storia e Letteratura
pagine: 217
Il volume contiene la traduzione della Prefazione e del Libro I dell'opera di Benjamin Constant (1767-1830) - teorico della de
Cecilia
di Benjamin Constant
editore: Mimesis
pagine: 92
Questo racconto autobiografico di Benjamin Constant, "Cécile", che presentiamo qui completato con l'ausilio dei "Journaux intimes", è strettamente connesso, sia dal punto di vista stilistico sia per la tematica dell'amore e per il modo in cui viene rivissuta, al più noto "Adolphe", del quale rappresenta un fratello minore, per qualità e potenza, ma ugualmente interessante. Sentimentalmente travagliata, anche l'esistenza di Constant è piuttosto interessante. Schiacciato da un padre accentratore e succube di una donna volubile, la famosa Madame de Staël, il 'buon' Benjamin non ebbe vita facile. Innamoratosi di molte donne, sia quando faceva vita dissipata sia dopo, durante il burrascoso rapporto con la de Staël, Constant non trova pace, se non forse negli ultimi anni, neppure con la donna che doveva rappresentare il suo dubbio più acceso, quella Charlotte von Hardenberg, incontrata per la prima volta nel 1793, che sarà l'eroina Cécile. L'inquietudine di Constant raggiunge in questo breve romanzo la sua massima espressione.
Il quaderno rosso
La mia vita (1767-1787)
di Constant Benjamin
editore: Robin
pagine: 78
Questa confessione autobiografica ha fatto un lungo giro tra le mani degli eredi prima di giungere a noi
Adolphe
di Benjamin Constant
editore: Garzanti
pagine: 149
Composto di getto alla fine del 1806 ma rimasto a lungo inedito, "Adolphe" è un romanzo di straordinaria modernità, che nulla
Principi di politica. Versione inedita del 1806
di Constant Benjamin
editore: Rubbettino
pagine: LXVI-570
Scritti nel 1806, tornati alla luce nel 1961 e pubblicati per la prima volta nel 1980, i "Principi di politica" di Benjamin Co
lecito mentire?
editore: Archinto
pagine: 72
Nel 1796, Benjamin Constant, amico di Madame de Staël, entrato in politica e attento lettore di Kant, polemizza col carattere
Il diritto di mentire
editore: Passigli
pagine: 67
Intorno a un tema quanto mai controverso, antico e pur sempre attuale, quale quello della menzogna, si affrontano in questo volume due grandi filosofi che rappresentano anche due differenti scuole di pensiero, l'una pienamente radicata nella Francia del dopo-rivoluzione, l'altra che proviene invece dalla vicina Germania. L'occasione è data da un breve trattato scritto nel 1797 dall'allora trentenne Benjamin Constant, che, sotto il titolo "Delle reazioni politiche" disquisisce intorno alla possibile legittimità, in precisi contesti, della menzogna. L'intervento di Constant è centrato sulla necessità che i princìpi universali, per essere accettati anche sul terreno concreto, debbano a loro volta fondarsi su princìpi definiti "intermedi" tali cioè da permetterne la concatenazione con la realtà effettiva. Ma Constant, mentre cerca di definire questa sua teoria, critica la riflessione di Immanuel Kant che "persino di fronte a degli assassini che vi chiedessero se il vostro amico, che loro stanno inseguendo, si sia rifugiato in casa vostra, la menzogna sarebbe un crimine". E il "filosofo tedesco" (così lo definisce, un po' sbrigativamente, Constant), chiamato in causa, risponde da par suo con "Su un presunto diritto di mentire per amore dell'umanità" nel quale ribatte punto su punto al "filosofo francese". E così che questo confronto acquista oggi, un significato emblematico, e anche al di là del tema, pur sempre centrale, che costituisce l'oggetto di questa querelle di fine Settecento.
La libertà degli antichi, paragonata a quella dei moderni. Con il saggio «Profilo del liberalismo» di Pier Paolo Portinaro
di Benjamin Constant
editore: Einaudi
pagine: 226
Pronunciata all'Athénée Royal nel 1819, questa conferenza è il testo teorico più noto e discusso di Benjamin Constant. La sua dicotomia fra libertà degli antichi e libertà dei moderni ha suscitato un dibattito sui rapporti fra libertà politica e civile, cittadino e Stato, diritti dell'individuo e soprusi del potere, che dura tuttora. La presente edizione inquadra il testo nell'insieme del pensiero constantiano e del momento storico, nonché il suo posto nel quadro dello sviluppo del pensiero liberale: l'introduzione di Giovanni Paoletti, basata su una disamina dei manoscritti e delle varianti, ne ricostruisce il contesto e la struttura argomentativa; il saggio di Pier Paolo Portinaro ne propone un'attualizzazione.
Adolphe
di Benjamin Constant
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 218
Un giovane uomo, cinico e arido, si invaghisce di una signora più matura, la bella Ellénore
Adolphe
di Benjamin Constant
editore: Garzanti
pagine: 149
Un giovane e cinico uomo, si innamora di una donna più matura, Ellénore