Libri di E. Paccagnini
Vortice
di Alfredo Oriani
editore: Garzanti
pagine: 192
"Vertigine suonava il titolo originario consegnato al manoscritto
Ritrovare Guareschi. «Mondo piccolo-Don Camillo»
editore: Interlinea
pagine: 224
In occasione del 50° anniversario della morte di Giovannino Guareschi sono state studiate le carte letterarie e le sceneggiatu
Viaggio col padre
di Carlo Castellaneta
editore: Interlinea
pagine: 212
Un viaggio di tredici ore in treno può salvare i rapporti in crisi tra nord e sud, tra padre fascista e figlio che si oppone e
La signora di Monza e altre storie patrie. Ediz. italiana e latina
di Giuseppe Ripamonti
editore: La Scuola di Pitagora
pagine: 103
Senza Walter Scott, probabilmente Alessandro Manzoni non avrebbe mai pensato di scrivere un romanzo storico
In Toscana. Appunti
di Gabriele D'Annunzio
editore: Otto/Novecento
pagine: 128
Pubblichiamo un inedito di Gabriele D'Annunzio custodito nella Biblioteca cantonale di Coira. Una raccolta di proverbi e modi di dire toscani, ordinati da D'Annunzio all'età di 16 anni, quand'era studente. Quando il Poeta scrisse questi appunti, egli era convittore nel Liceo Cicognini di Prato, che frequentò dal 1876 al 1881. La prima pagina è infatti intitolata "In Toscana". Sulla copertina ha scritto semplicemente "Appunti". Fu mandato a Prato o ci andò per suo espresso desiderio? Quanto ha fissato su quelle paginette di quaderno ci fa propendere per la seconda ipotesi: come altri scrittori e poeti di tutto spicco, anch' egli, seppure giovinetto, sentì probabilmente il bisogno di "risciacquare i panni in Arno". Il quadernetto passò poi nelle mani di Amerigo Antoniuzzi, suo compagno di camerata che, a sua volta, lo regalò a Luigi Staffetti. Questi ne fece dono, nell'ottobre del 1908, al Dott. Domenico Mosca, amico fraterno del Pascoli. Il 9 aprile 1919 il dott. Mosca lo donò alla Biblioteca Cantonale di Coira. E lì è rimasto, sepolto fra tanti libri, finché nel 1961 l'amico scrittore e poeta Paolo Gir lo scovò e ne diede notizia sui "Quaderni". Le materie trattate sono più di venti e fra queste: Rumore, Voce, Fatica e studio, Modi avverbiali, Modi proverbiali, Amore e odio, Tempo, Caldo e freddo...
Al Giro d'Italia. Vasco Pratolini al 38° Giro d'Italia (14 maggio-5 giugno 1955)
di Vasco Pratolini
editore: La vita felice
pagine: 142
Della propria "passione" sportiva, e per il Giro in particolare, Vasco Pratolini non ha mai fatto mistero. Non solo: dato che "sport e nostalgia sono compenetrabili l'un l'altro", ecco allora che i due termini che si possono richiamare per meglio qualificare la disposizione e l'atteggiamento dello scrittore nei confronti del Giro possono ben essere "vacanza" e, al tempo stesso, "vacanza memoriale". Una vacanza che si muove tra presente e ricordi che ne rinverdiscono l'atteggiamento, facendogli recuperare una visione anche adolescenziale, festosa, della corsa; "ritrovare sotto la scorza dei quarant'anni gli entusiasmi dell'adolescente acceso d'ammirazione per Binda e per Brunero, per Girardengo e per Belloni. E in realtà non ho che da sostituire dei nomi per rivivere cotesta stagione, una volta di più e con lo stesso cuore".