Libri di G. Ceronetti
Il libro a venire
di Maurice Blanchot
editore: Il Saggiatore
pagine: 285
Proust e Artaud, Musil e Hesse, Joubert e Rousseau: questi alcuni degli autori scandagliati nel "Libro a venire"
Le poesie. Testo latino a fronte
di G. Valerio Catullo
editore: Adelphi
pagine: 414
I poeti d'amore sono una specie estinta, lamenta Ceronetti
La rivoluzione sconosciuta. Una scelta di testi
editore: Adelphi
pagine: 87
Nel presentare «ai cittadini e agli amici» la mostra-spettacolo su quel «mistero della Storia» che fu il 1789 e sulle sue «pro
Odi
di Quinto Orazio Flacco
editore: Adelphi
pagine: 102
L'amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in version
Qohélet. Colui che prende la parola
editore: Adelphi
pagine: 196
Era il 1955, e nella sinagoga di Torino il giovane Guido Ceronetti, studioso principiante di ebraico bilbico, si applicava sotto la guida del rabbino, a "una stentata versione interlineare" del rotolo detto nella Vulgata "Ecclesiaste": il secondo dei libri sapienziali dell'Antico Testamento, redatto da un ignoto autore del III secolo e da alcuni interpreti attribuito a Salomone stesso; e dal rabbino imparò a dirne i versetti. Da allora, per quasi cinquant'anni, Ceronetti ha continuato a confrontarsi con questo grande "poema ebraico". Oltre all'ultima versione, terminata nel 2001, questa edizione ci offre la prima, che risale al 1970; tra le due, l'amplissimo ventaglio delle riflessioni che hanno accompagnato il lavoro della traduzione.