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Libri di Gabriele Nissim

Auschwitz non finisce mai. La memoria della Shoah e i nuovi genocidi

di Gabriele Nissim

editore: Rizzoli

pagine: 272

Il ricordo della Shoah è uno degli elementi sui quali abbiamo costruito la nostra identità culturale a partire dalla seconda m
19,00

Il bene possibile. Essere giusti nel proprio tempo

di Gabriele Nissim

editore: Utet

pagine: 178

Nel flusso incessante di crimini e ingiustizie che ogni giorno ci raggiunge attraverso mass media e social network, ci capita
15,00

La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento

di Gabriele Nissim

editore: Mondadori

pagine: 304

Un giorno nel 1965 Johanna, una studentessa universitaria tedesca in cerca di un'occupazione a Roma, legge sul "Messaggero" un'inserzione: "Poeta tedesco ricerca segretaria tedesca". Poco dopo essere stata assunta, il sedicente poeta le detta una lunga lettera in difesa degli ebrei che sostiene di aver scritto e spedito a Hitler nel 1933, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi, fra cui quelli di alcuni giornali. Johanna è convinta di avere di fronte un millantatore, ma dovrà ricredersi quando, tornata in Germania, si metterà a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo così passo passo la vita di Armin T. Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come "giusto" per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-16. Quello stesso riconoscimento Armin lo aveva ricevuto nel 1967 anche in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Führer e la denuncia delle leggi antisemite. Gabriele Nissim ne ha ricostruito la straordinaria vita, anche sulla base delle tante lettere custodite negli archivi di famiglia. Dopo aver servito nell'esercito tedesco, alleato dei Giovani Turchi, come ufficiale medico durante la Prima guerra mondiale - e aver assistito come testimone diretto al genocidio degli armeni (sono sue le uniche fotografie esistenti dello sterminio) -, a metà degli anni Venti Wegner diventa comunista...
15,00

100 giusti del mondo

editore: Mondadori Electa

pagine: 167

I Giusti non sono né santi né eroi
24,90

La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento

di Gabriele Nissim

editore: Mondadori

pagine: 304

Un giorno nel 1965 Johanna, una studentessa universitaria tedesca in cerca di un'occupazione a Roma, legge sul "Messaggero" un'inserzione: "Poeta tedesco ricerca segretaria tedesca". Poco dopo essere stata assunta, il sedicente poeta le detta una lunga lettera in difesa degli ebrei che sostiene di aver scritto e spedito a Hitler nel 1933, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi, fra cui quelli di alcuni giornali. Johanna è convinta di avere di fronte un millantatore, ma dovrà ricredersi quando, tornata in Germania, si metterà a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo così passo passo la vita di Armin T. Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come "giusto" per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-16. Quello stesso riconoscimento Armin lo aveva ricevuto nel 1967 anche in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Führer e la denuncia delle leggi antisemite. Gabriele Nissim ne ha ricostruito la straordinaria vita, anche sulla base delle tante lettere custodite negli archivi di famiglia. Dopo aver servito nell'esercito tedesco, alleato dei Giovani Turchi, come ufficiale medico durante la Prima guerra mondiale - e aver assistito come testimone diretto al genocidio degli armeni (sono sue le uniche fotografie esistenti dello sterminio) -, a metà degli anni Venti Wegner diventa comunista...
20,00
5,00

La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti

di Gabriele Nissim

editore: Mondadori

pagine: 264

Gabriele Nissim ha dialogato a lungo con Moshe Bejski, scampato alla deportazione grazie all'aiuto di Oskar Schindler e fondatore del Giardino dei Giusti, a Gerusalemme, nel quale ogni albero ricorda la vita di un uomo che ha salvato almeno un ebreo dalla persecuzione nazista durante la Shoah. E in queste pagine guida il lettore lungo un itinerario del tutto particolare: rilegge i grandi pensatori del Novecento - da Hannah Arendt a Vasilij Grossman, da Etty Hillesum a Vàclav Havel - che si sono interrogati sul bene possibile nelle situazioni estreme, e individua quale sia stata di volta in volta la molla che ha spinto i protagonisti a gesti di bontà apparentemente insensata. La speranza è che questo esercizio della memoria possa dare l'avvio a una sorta di staffetta della responsabilità morale che si tramandi ai giovani, affinché possa formarsi una generazione che cresca nell'idea della tolleranza e del rispetto reciproco.
10,50

Il tribunale del bene

La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti

di Nissim Gabriele

editore: Mondadori

pagine: 336

Il gesto eroico di Oskar Schindler, che salvò centinaia di ebrei dalla Shoa, venne riconosciuto e commemorato con un albero ne
11,00

L'uomo che fermò Hitler

La storia di Dimitar Pesev che salvò gli ebrei di una nazione intera

di Nissim Gabriele

editore: Mondadori

11,00

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