Libri di Gianfranco Mormino
Storia della filosofia morale
di Gianfranco Mormino
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 274
Il volume descrive come i massimi filosofi dell'Occidente abbiano affrontato il problema di rendere più vivibile il mondo, ela
Per una teoria dell'imitazione
di Gianfranco Mormino
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 100
Non esiste ancora un'ipotesi capace di comprendere in modo unificato l'elementare "copia" di un gesto o di un suono e la poten
René Girard. Il confronto con l'altro
di Gianfranco Mormino
editore: Carocci
pagine: 295
Il volume illustra la parabola teorica dell'antropologo franco-americano René Girard, uno tra i più influenti e controversi pensatori viventi, nell'ormai consueta articolazione in tre fasi: la prima è caratterizzata dalla scoperta della natura mimetica, interdividuale e rivalitaria del desiderio (da "Menzogna romantica e verità romanzesca" ai saggi sull'"Edipo re"); la seconda dall'individuazione del meccanismo vittimano come sorgente della religione e delle strutture sociali ("La violenza e il sacro"); la terza, infine, dall'interpretazione del messaggio giudaico-cristiano come rivelazione della violenza fondatrice, rifiuto di ogni suggestione di massa ed esortazione a reindirizzare l'imitazione verso modelli non-violenti (da "Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo" a oggi). La tripartizione può essere interpretata anche come un percorso che parte dalla modernità, risale ai tempi arcaici e infine ritorna all'età presente, proponendone una lettura segnata da risvolti apocalittici. Tesi fondamentale dello studio è che nel pensiero girardiano siano compresenti - in una tensione irrisolta - una filosofia deterministica ed evoluzionistica, all'opera nell'analisi delle dinamiche comportamentali individuali e collettive, e una prospettiva provvidenzialistica e finalistica, funzionale all'apologia del cristianesimo.
Determinismo e utilitarismo nella Teodicea di Leibniz
di Gianfranco Mormino
editore: Franco Angeli
pagine: 240
Il volume ricostruisce la riflessione leibniziana sui problemi del male, della libertà e della responsabilità morale lungo il suo intero arco temporale, dagli scritti giovanili fino ai Saggi di teodicea del 1710. Interlocutori di Leibniz, in questo quarantennio, sono non solo i principali contemporanei, da Hobbes e Spinoza a Malebranche e Bayle, ma anche i pensatori antichi e medievali, gli umanisti e i grandi della Riforma protestante, le cui posizioni si intrecciano in un dialogo fittissimo che trae spunti dai più vari ambiti del sapere.