Libri di Giorgio Orelli
Un giorno della vita
di Orelli Giorgio
editore: Marcos y marcos
pagine: 221
Ripubblicato a più di cinquant'anni dalla prima edizione, 'Un giorno della vita' ha un sapore letterario del tutto originale
Tutte le poesie
di Giorgio Orelli
editore: Mondadori
pagine: 559
Ticinese, autore di importanti saggi su Dante, Petrarca, Pascoli e Montale, traduttore del Goethe lirico, Giorgio Orelli è uno dei maggiori poeti in lingua italiana del secondo Novecento. Dopo l'esordio nel '44 con "Né bianco né viola" - prefato da Gianfranco Contini -, s'impone all'attenzione della critica nei primi anni Cinquanta, quando le sue poesie sono accolte, insieme a quelle di Sereni, Risi e altri, nella "Linea lombarda" di Anceschi, e con quelle di Zanzotto, Pasolini e Cattafi nell'altrettanto "storica" "Quarta generazione" di Piero Chiara e Luciano Erba. Qui, tuttavia, sono già evidenti le premesse di un percorso poetico autonomo, che ha saputo mantenere negli anni un originale equilibrio tra fedeltà alla tradizione e motivato sperimentalismo. Come osserva Pier Vincenzo Mengaldo, nel succedersi delle principali raccolte i versi di Orelli dimostrano una straordinaria aderenza agli "oggetti" e alla realtà, alla vita e alle "occasioni" come privilegiate fonti di poesia: da "L'ora del tempo" (1962) a "Spiracoli" (1989), passando per la tappa fondamentale di Sinopie (1977), questo poeta capace di alternare grazia ironica e forte preoccupazione etica e civile approfondisce quella dimensione epigrammatico-narrativa che lo contraddistingue e che giunge a compimento con "Il collo dell'anitra" (2001), per offrire una prova ulteriore nel laboratorio inedito del suo "quinto" libro, "L'orlo della vita". Introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo.
La qualità del senso. Su Dante, Ariosto e Leopardi
di Giorgio Orelli
editore: Casagrande
pagine: 99
È ancora possibile dire qualcosa di nuovo e illuminante sui primi versi della Commedia, sulle ottave più conosciute dell'"Orlando furioso" o sull'"Infinito" di Leopardi? L'impresa, apparentemente impossibile, è riuscita in modo del tutto naturale a Giorgio Orelli, attento come pochi al rapporto tra i suoni e i significati delle parole, ossia a quella che Dante, con una formula che Orelli stesso considera "una definizione della poesia che può bastare per i prossimi millenni", chiamava la fabricatio vcrborum armonizatorum. In un saggio di neanche cento pagine, Giorgio Orelli ci offre una lettura di strofe e versi forse oggi perfino un po' logorati dall'uso che se ne è fatto e si continua a fare nelle aule scolastiche, e li restituisce alla loro intrinseca grandezza. Ed è proprio quando il discorso si addentra nello specifico degli esempi scelti, che il lettore paziente avrà la sensazione di avvicinarsi ai segreti del linguaggio poetico.
Il collo dell'anitra
di Giorgio Orelli
editore: Garzanti
pagine: 118
"Dal collo dei colombi di Lucrezio a quello dell'anitra, è continua meraviglia il trasmutare dei colori a seconda della luce: