Libri di Giuseppe Squillace
Filippo il Macedone
di Giuseppe Squillace
editore: Laterza
pagine: 136
Schiacciato dalla preponderante figura del figlio Alessandro Magno, Filippo II, in circa 24 anni (360-336 a
Filippo II di Macedonia
di Giuseppe Squillace
editore: Salerno
pagine: 360
Chi era il padre di Alessandro Magno e perché è sbagliato sottovalutarlo
Nel regno di Narciso. Fiore, profumo e pianta di un mito antico
di Giuseppe Squillace
editore: Carocci
pagine: 136
Gli studi su Narciso si concentrano per lo più sul mito, esaminandolo da un punto di vista storico, filologico, filosofico e a
Memorie di Clio. Fonti per lo studio della storia greca dell'età micenea all'ellenismo
di Giuseppe Squillace
editore: UTET Università
pagine: 414
Questo lavoro nasce dalla necessità di affiancare al manuale di storia greca un'antologia di fonti presentate in traduzione it
I balsami di Afrodite. Medici malattie e farmaci nel mondo antico
di Squillace Giuseppe
editore: Aboca Edizioni
La figura di Afrodite e il suo legame con medicamenti, piante curative e spezie fragranti rivive nelle pagine di questo saggio
Le lacrime di Mirra. Miti e luoghi dei profumi nel mondo antico
di Giuseppe Squillace
editore: Il mulino
pagine: 297
Colpevole di amore incestuoso con il padre, la bellissima Mirra viene mutata in albero. Le lacrime che stillano dalla corteccia odorosa sono il profumo che conserva il nome della donna, la mirra. È solo uno dei miti fioriti intorno ai profumi nell'antichità. Destinate agli scopi più diversi, a onorare gli dei o a soddisfare l'olfatto dei re, nel mondo antico le sostanze aromatiche costituivano un aspetto importante della vita quotidiana di sovrani illuminati, imperatori eccentrici, uomini e donne altolocate, ma anche di figure bizzarre, prostitute e parvenu. Tutti erano accomunati dall'uso e dalla passione per gli "aromata", nella forma pura di spezie, o in quella derivata di oli, polveri fragranti e vini aromatici. Sulla scorta delle fonti archeologiche, letterarie ed epigrafiche, il libro ricostruisce l'antica cultura dei profumi, raccontandone la mitologia e le leggende, tracciandone la geografia, studiandone le ricette e le tecniche di produzione.
I giardini di Saffo. Profumi e aromi nella Grecia antica
di Giuseppe Squillace
editore: Carocci
pagine: 120
Strettamente collegate con i raffinatissimi regni d'Egitto, Lidia e Persia, e con terre lontane come Arabia e India, le sostanze aromatiche furono per i greci elemento di offerta agli dei prima di divenire parte della toeletta quotidiana. Il libro ricostruisce un universo di spezie fragranti ed esotiche, ma anche di oli, polveri e vini aromatici creati per gente facoltosa e per potenti sovrani, inventati da noti "nasi", preservati da trucchi e segreti di un'arte che autori come Saffo, Anacreonte, Erodoto e soprattutto Teofrasto non mancarono di svelare.
Filippo il macedone
di Giuseppe Squillace
editore: Laterza
pagine: 129
"Se fosse un servo o un figlio bastardo a sperperare e a dilapidare le sostanze che non gli spettano, quanto più grave e irritante, per Eracle, potrebbe essere definito da tutti il suo comportamento! Ma su Filippo e su quello che egli fa attualmente, non si esprime un giudizio di questo genere: eppure non solo egli non è un Greco e non ha nessuna affinità con i Greci, ma non è neppure un barbaro originario di una regione che è onorevole menzionare, è una peste di Macedone, di un paese dal quale prima non era nemmeno possibile acquistare uno schiavo di valore." (Demostene, Terza filippica). Disprezzato dall'ateniese Demostene, poco studiato nelle accademie e schiacciato nell'immaginario collettivo dalla figura del figlio Alessandro Magno, poco si sa in realtà della personalità di Filippo II di Macedonia, che preparò la strada alla diffusione della cultura greca fino alle sponde dell'Indo. In questa biografia, Squillace stila un ritratto del re, svelandone capacità e risorse inaspettate: Filippo seppe abilmente adattare i suoi comportamenti alle circostanze e modellare le sue scelte politiche alle situazioni contingenti; impose direttamente il suo potere su taluni popoli e altri li tenne sotto controllo sfruttando le istituzioni preesistenti; rese stabile e sicura la monarchia macedone e compattò il traballante mondo greco.