Libri di John Berger
Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra storia dell'arte e quotidianità
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 168
Osservare un'immagine in apparenza è un gesto semplice, naturale come respirare, ma in verità attiva meccanismi socioculturali
Fotocopie
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 172
Conversare con una ragazza su un autobus in Irlanda, osservare una donna prendersi cura di un piccione in una piazza di Londra
E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 152
Simile a una busta che custodisce un dispaccio giunto da un luogo lontano, la copertina che stringete tra le mani contiene un
Paesaggi
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 352
"Paesaggi" è la più completa raccolta degli scritti di John Berger dedicati all'arte e alla letteratura
Sulla motocicletta
di John Berger
editore: Neri Pozza
pagine: 156
«Sulla moto si affronta ad alta velocità ogni fatto che s'incontra
Ritratti
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 654
John Berger non sopportava di essere definito un critico d'arte
Sul guardare
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 274
Osservare il linguaggio sgretolarsi in un'opera di Magritte
Il settimo uomo
di John Berger
editore: Contrasto
pagine: 247
Nei primi anni Settanta, nelle nazioni più industrializzate, un lavoratore su sette era immigrato e proveniva da Paesi come Po
Sul disegnare
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 186
Il disegno è la più profonda tra tutte le attività umane
Perché guardiamo gli animali? Dodici inviti a riscoprire l'uomo attraverso le altre specie viventi
di John Berger
editore: Il saggiatore
pagine: 139
Lo sguardo di un cane, con la sua muta urgenza, può interrogare in modo profondo, indicando realtà che sfuggono all'attenzione umana. Una lepre che attraversa un confine, davanti agli agenti di frontiera, rivela quanto ci sia di arbitrario nelle convenzioni che governano il nostro quotidiano. Rispecchiarsi negli occhi di un orango equivale a un viaggio nel tempo lungo millenni, e il bagliore emanato da una lucciola può apparire ancora più gelido e remoto di quello di una stella. Da sempre gli animali occupano il centro dell'universo insieme all'uomo: nell'antichità venivano utilizzati per popolare lo zodiaco, e gli indù immaginavano che la Terra fosse sorretta da un elefante, a sua volta in piedi sul guscio di una tartaruga. Li guardiamo da sempre, perché sono esseri senzienti e mortali come noi, eppure radicalmente diversi: osservandoli abbiamo imparato a definire che cosa è umano, e il loro sguardo ci è ancora indispensabile. Oggi gli animali abitano le case di milioni di persone, le loro fotografie invadono il web e le pagine dei giornali: sono dappertutto, eppure stanno scomparendo, perché è sempre più rara la possibilità di un incontro, sostituita dallo spettacolo di documentari, cartoni animati e giochi per bambini. Stanno perdendo il ruolo di messaggeri di un "oltre" segreto, dell'abisso che si trova al di là del linguaggio e parla della nostra origine, della nostra solitudine come specie.
Smoke
editore: Il saggiatore
Nessuno si azzardi a fumare. È vietato, nocivo, funesto, maleodorante e terribilmente scorretto; se i fumatori vogliono insistere nel loro vizio deprecabile se ne stiano alla larga, e si vergognino un po'. Eppure c'è stato un tempo in cui tutti fumavano, persino i bambini. Si fumava sui treni e al cinema; si fumava addirittura sui campi da tennis. A quel tempo, pipe, sigari e sigarette erano parentesi di quiete, condividerle con qualcuno significava raccontare viaggi, scambiarsi sogni e vedute sul mondo. E prima ancora, quando la natura era minacciosa e non minacciata, un lungo pennacchio di fumo indicava la presenza di un fuoco acceso, di un riparo dal freddo e dalla fame. John Berger, uno dei maggiori scrittori viventi, fumatore orgoglioso e incallito, incontra il mondo variopinto e caliginoso di Selguk Demirel. Insieme disegnano un racconto per parole e immagini che con tono divertito accarezza le atmosfere di Charles Dickens e Jack London; Smoke è questo, ma è anche un piccolo, ironico inno alla libertà che lancia un messaggio eversivo e utopico: fumatori di tutto il mondo, unitevi!