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Libri di Luciano Eusebi

La chiesa e il problema della pena. Sulla risposta al negativo come sfida giuridica e teologica

di Luciano Eusebi

editore: Scholé

pagine: 320

«Ad alcuni anni dalla prima edizione di questo volume, emerge in modo ancor più impellente il tema di fondo che esso propone:
25,00

La chiesa e il problema della pena. Sulla risposta al negativo come sfida giuridica e teologica

di Luciano Eusebi

editore: La scuola

pagine: 192

Punizione, colpa, redenzione, perdono: un'indagine in una prospettiva che mette in dialogo diritto, religione e teologia sul t
14,50

Patologie della volizione e libertà

editore: Vita e pensiero

pagine: 152

Il volume è il terzo – dopo Neurofisiologia e teorie della mente (a cura di L. Lenzi, 2005) e Dinamiche della volizione e libertà (a cura di L. Eusebi, 2008), anch’essi pubblicati da Vita e Pensiero – che il Centro di Bioetica dell’Istituto Auxologico Italiano dedica all’analisi multidisciplinare sulla realtà della mente umana e sui presupposti biologici del suo funzionamento, con particolare riguardo al profilo del volere: a quella capacità, cioè, dell’essere umano di darsi fini molteplici e sempre nuovi, sulla base di progettazioni idonee a conseguirli, che sembra differenziarlo in maniera radicale da ogni altro vivente. Sono coinvolte nei diversi contributi competenze neurofisiologiche, psicologiche, filosofiche, teologiche, pedagogiche, criminologiche. L’angolo visuale della patologia rimanda all’indagine sui presupposti normali delle scelte volontarie e all’interrogativo su quando una scelta (soprattutto una scelta giudicata illecita o immorale) possa ritenersi attuata in un contesto di malattia. Come ogni realtà soggettiva, anche la volizione si esprime attraverso il corpo e, oggi, le dinamiche neurofisiologiche ad essa correlate sono, sempre più, oggetto di ricerca: ciò esige di affinare, ma di certo non rende obsoleta, la riflessione sul tema della libertà, della quale possiamo constatare sul piano empirico solo i fattori che, a un tempo, la condizionano e la rendono possibile, ma non – direttamente – il manifestarsi. Ne deriva l’inevitabile apertura alla sfida della liberazione in quanto anelito profondo dell’esistenza umana: non solo, attraverso vie terapeutiche innovative, dalle patologie in senso proprio della volontà, ma anche da tutto ciò che – accolto prima facie liberamente – si frappone alla realizzazione autentica della libertà.
16,00

Dinamiche della volizione e libertà

editore: Vita e pensiero

pagine: 160

Le manifestazioni della volizione sono macroscopiche. Tutto ciò che costituisce un intervento degli esseri umani nel mondo deriva senza eccezione, sotto il profilo fenomenologico, da semplici movimenti dei loro corpi: il più delle volte, da impulsi delle dita di una mano. Eppure, dietro questi piccoli movimenti, del tutto simili tra loro, vi sono progetti mentali, e dunque fini, per il cui perseguimento quei movimenti vengono prodotti. In altre parole, vi è la volizione. Di essa, tuttavia, s’è parlato poco. Per molto tempo ci si è limitati a distinguere le condotte volontarie dagli atti cosiddetti automatici o riflessi, dimenticando che le prime sono caratterizzate dalla loro proiezione intenzionale verso uno scopo. In altre parole, le condotte dipendono dalla prospettiva finalistica che, imponendosi nella mente, dà causa alla loro adozione. L’attività umana appare, anzi, caratterizzarsi per l’estrema varietà dei fini perseguiti attraverso le condotte più diverse e, soprattutto, per la capacità dell’essere umano di decidere i fini da perseguire. Di tutto questo, oggi, iniziano a essere studiati i correlati neurobiologici. Il che non sorprende: ben difficilmente, infatti, sarebbe sostenibile che qualcosa di umano possa sussistere senza esprimersi attraverso la dimensione corporea. Il problema, tuttavia, è come il volere si renda emergente attraverso quella dimensione, in un quadro che risulta assai diverso da quello di un rapporto diretto e ripetitivo tra l’esistenza di dati presupposti empirici e il perseguimento di un certo scopo. Ciò rende razionale l’ipotesi che il fiat sotteso alla volizione vada ricercato non in un elemento causale del corpo di un dato individuo ma coinvolga, nel contesto di tutti i fattori incidenti, l’individuo stesso in quanto realtà esistenziale. Il che rimanda, sulla base dei recenti apporti delle scienze di base, alla riflessione sulla libertà del volere. Su tali questioni questo libro propone un prezioso confronto tra competenze neuro-scientifiche, psicologiche, filosofiche, teologiche e giuridiche.
16,00

Colpa e pena?

La teologia di fronte alla questione criminale

editore: Vita e pensiero

pagine: 276

Da tempo la società civile si sta interrogando sulla questione criminale, su quale sia la risposta «giusta» alla violazione delle leggi penali compiuta dai suoi membri. Ciò ha innescato un’ampia riflessione riguardo alla riforma del modello basato sulla «sanzione penale» e alla necessità di nuove strategie razionali e rispettose della persona umana. Questo non può lasciare indifferente la cultura teologica, dal momento che nel corso della storia si sono determinati complessi rapporti tra asserzioni teologiche e giustificazione delle modalità punitive statuali, specie con riferimento all’idea della pena come «retribuzione» della colpa. L’intento di questo libro, frutto di un convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze Religiose dell’Università Cattolica di Milano, è verificare quale sia l’apporto della teologia alla soluzione di tale problema. Esso non si propone di ricercare la migliore giustificazione teorica della pena, così come questa si è tradizionalmente configurata, né di fondare una teoria cristiana della pena, ma di chiarire quali esigenze il messaggio cristiano ponga in evidenza per la progettazione di un intervento giuridico-sociale che sia eticamente valido e socialmente efficace.
16,00

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