Libri di M. Carbonaro
Lo scheletro nell'armadio
di Lilija Berzinska
editore: Iperborea
pagine: 128
Lollo Mollo ha uno scheletro nell'armadio, è il suo segreto e lo tira fuori una sola volta all'anno, il primo giorno di primav
Il pozzo
di Regina Ezera
editore: Iperborea
pagine: 352
Nella quiete incantata di un lago della campagna baltica, durante un'estate dei primi anni Settanta, Rudolfs, medico di Riga,
Bassure
di Herta Muller
editore: Feltrinelli
pagine: 160
Diciannove capitoli, diciannove quadri strettamente correlati. Tutto inizia con l'inquietante tensione de "L'orazione funebre", che ci fa entrare nella vita di una bambina sveva che assiste al funerale del padre. Ne "Il bagno svevo" conosciamo tutta la famiglia: il bambino più piccolo, la madre, il padre, la nonna, il nonno, che approfittano dello stesso bagno caldo, dello stesso sapone, per lavarsi, uno dopo l'altro, per poi sedersi a vedere il film del sabato. Completa il quadro "La mia famiglia", dove l'autrice approfondisce ognuno dei personaggi e traccia il loro albero genealogico. Queste tre prime scene sono il preambolo di "Bassure", il capitolo più lungo. La natura si fa protagonista, con un'infinità di elementi e personaggi che formano il quadro più colorito dell'opera, per manifestare la sofferenza, l'isolamento e l'abbandono in cui versano la sua famiglia e il villaggio svevo. Per essere ancora più chiara, la bambina racconta il lavoro del padre in "Pere marce". La ritroviamo mentre balla in "Tango soffocante" e, convertita in adolescente, balla anche ne "La finestra". Apparirà ne "L'uomo con la scatola di fiammiferi". Racconta le vacanze dei genitori al mare, parla della sua solitudine, della successione dei dittatori, degli assassini della mafia, fino a descrivere in un "Giorno feriale" la sua vita in fabbrica. Una storia di sofferenza, isolamento, abbandono. Il libro d'esordio di Herta Müller in una edizione rivista e corretta dall'autrice premio Nobel per la letteratura 2009.
Vento dell'est, vento dell'ovest. Saga di una famiglia cinese
di Pearl S. Buck
editore: Mondadori
pagine: 259
Venti di trasformazione agitano la Cina all'alba del secolo XX, suscitando contrasti tra tradizione e innovazione, rispetto per l'antico e l'irrompere di una mentalità diversa. Educata secondo i precetti dell'Oriente e data in sposa a un giovane che ha studiato all'estero e rifiuta i valori del passato, Kwei-lan accetta di abbandonare a poco a poco le sue certezze, imparando così ad amare e a essere amata. Speculare alla sua è la storia del fratello, ribelle in nome di una moderna libertà di sentimenti, che ha studiato oltremare e al ritorno in Cina porta con sé la moglie americana. L'ostilità della grande famiglia e l'ostinazione del giovane provocano dolore e fratture, ma anche profonde trasformazioni che condurranno a un diverso incontro fra i due mondi. La nuova traduzione del romanzo d'esordio (1930) di Pearl S. Buck, prima scrittrice americana a vincere il Nobel, è qui accompagnata da una postfazione che racconta la prima parte, trascorsa in Cina, della sua vita che si svolse anch'essa tra la fine di un mondo, quello dell'antico impero ormai agonizzante, e il sorgere turbolento di una nuova epoca.
I Benjamin. Una famiglia tedesca
di Uwe-Karsten Heye
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 333
Walter Benjamin, uno dei "profeti" culturali del Novecento, morì in una piccola località sulla frontiera spagnola; fuggiva dalla Francia occupata e si suicidò per timore di essere riconsegnato alla Gestapo. Era ebreo oltre che antinazista. La sua fine è abbastanza nota. È invece per lo più ignota la vicenda delle personalità con cui più vivamente e drammaticamente si intrecciò la sua storia e, in parte, la sua attività: Georg, il fratello minore, medico, dirigente comunista, soppresso a Mauthausen nel 1942, la sorellina Dora, sociologa e attivista, esule a Parigi con Walter dal 1933 e morta in Svizzera dov'era in esilio, la cognata Hilde, militante clandestina antinazista e madre di un bambino "meticcio" da sottrarre allo sterminio, poi giudice supremo nella DDR e ministro della Giustizia, distintasi nella prosecuzione giudiziaria dei criminali nazisti. L'autore di questa inchiesta storica, basata su documenti sconosciuti e su conversazioni con i protagonisti, li definisce "una famiglia tedesca". E infatti la loro vicenda collettiva di disperazione di morte e di coraggio, è aggrovigliata in modo indistinguibile con la stessa storia della Germania. E il racconto di essa si staglia sullo sfondo della vita in Germania, prima e dopo il 1933.
Il compagno Astapov
di Ken Kalfus
editore: Fandango Libri
pagine: 403
I grandi cambiamenti sociali e tecnologici dei primi decenni del ventesimo secolo mutarono radicalmente il mondo e la sua percezione. Ken Kalfus ci racconta in un romanzo grottesco, visionario, implacabile, l'inizio di questa nuova era e le incredibili implicazioni che ne conseguirono, grazie alla straordinaria impresa di un ragazzo ambizioso alle prese con due morti d'eccezione, quella di Tolstoj e quella di Lenin. Tutto ha inizio nel 1910 nella cittadina di Astapovo, presa d'assalto da curiosi e giornalisti che vogliono assistere agli ultimi giorni di vita del grande e venerato scrittore. Tra gli astanti ci sono anche un giovane operatore cinematografico, Gribsin, e un macabro anatomista dedito alla pratica dell'imbalsamazione, Vorobèv. I due sembrano essere gli unici ad aver intravisto nella facoltà dirompente che hanno le immagini le possibilità che la comunicazione offre alla causa rivoluzionaria. Un nuovo potere, ora, è a portata di mano. Energico affresco sulla storia russa di inizio secolo, ma anche riflessione su una società dominata dall'apparenza, Il compagno Astapov segna uno dei momenti migliori dell'opera di Ken Kalfus, da molti considerato fra i più grandi scrittori americani viventi.
L'altalena del respiro
di Herta Muller
editore: Feltrinelli
pagine: 251
Gennaio 1945, la guerra non è ancora finita: per ordine sovietico inizia la deportazione della minoranza tedesca rumena nei campi di lavoro forzato dell'Ucraina. Qui inizia anche la storia del diciassettenne Leo Auberg, partito per il lager con l'ingenua incoscienza del ragazzo ansioso di sfuggire all'angustia della vita di provincia. Cinque anni durerà l'esperienza terribile della fame e del freddo, della fatica estrema e della morte quotidiana. Per scrivere questo libro Herta Müller ha raccolto le testimonianze e i ricordi dei sopravvissuti e in primo luogo quelli del poeta rumeno tedesco Oskar Pastior. Avrebbe dovuto essere un'opera scritta a quattro mani, che Herta Müller decise di proseguire e concludere da sola dopo la morte di Pastior nel 2006. È infatti attraverso gli occhi di quest'ultimo, e cioè quelli del ragazzo Leo nel libro, che la realtà del lager si mostra al lettore. Gli occhi e la memoria parlano con lingua poetica e dura, metaforica e scarna, reale e nello stesso tempo surreale - come la condizione stessa della mente quando il corpo è piagato dal freddo e dalla fame. Fondato sulla realtà del lager, intessuto dei suoi oggetti e della passione, quasi dell'ossessione per il dettaglio quale essenza della memoria e della percezione, questo romanzo è un potente testo narrativo.
La mia patria era un seme di mela. Una conversazione con Angelika Klammer
di Herta Muller
editore: Feltrinelli
pagine: 203
Una conversazione che è quasi un romanzo, un'autobiografia che sorge in un dialogo con un'interlocutrice sensibile e discreta. Quando Herta Müller parla di sé e delle esperienze che l'hanno formata, sono subito presenti le immagini, i motivi stessi della sua narrativa che il lettore non mancherà di cogliere. E questi accompagnano il racconto di un'infanzia in un villaggio del Banato rumeno, osservato dagli occhi di una bambina che crea per sé fantastici mondi paralleli, prima di approdare al mondo parallelo per eccellenza che è la scrittura. C'è poi la vita nella dittatura di Ceausescu e nella soffocante ombra dei suoi servizi segreti, cui segue l'emigrazione a Berlino Ovest verso la fine degli anni ottanta. Dall'infanzia solitaria nella campagna rumena al premio Nobel nel 2009, "La mia patria era un seme di mela" racconta la parabola di una vita vissuta nella letteratura e in un'inflessibile sincerità delle parole.
Post scriptum
di Alain Claude Sulzer
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 241
Nel gennaio del 1933, in un lussuoso hotel delle Alpi Svizzere, trascorre qualche settimana di riposo il più popolare attore di lingua tedesca. Dopo il sensazionale successo dell'esordio quando ha già trentacinque anni, in un film muto con un'attrice sconosciuta che si farà strada, Marlene Dietrich, è diventato un idolo, un seduttore, un sogno, e non solo in Germania. Adesso, in quei giorni invernali, protetto dal personale e dai proprietari dell'albergo che sorvegliano con discrezione le sue ore di tranquillità, Lionel Kupfer sembra godersi la villeggiatura e concentrarsi sul prossimo ruolo cinematografico. La sua presenza, nonostante le attenzioni, non passa inosservata. Nell'ufficio postale del paese lavora il giovane Walter, fervente e rispettoso ammiratore dell'attore, che una sera va all'albergo per vederlo da vicino. E di lì a poco arriverà anche Eduard Steinbrecher, un mercante d'arte viennese a cui Kupfer è da tempo legato. Si va preparando, in quel luogo di cosi ordinata apparenza, remoto rifugio di un'Europa inquieta, un futuro inaspettato. L'uomo e l'intero continente sono sul punto di scivolare in un baratro senza ritorno. Kupfer è ebreo, e neppure la fama può proteggerlo dalla ferocia dell'odio antisemita. Di colpo il divo dagli occhi azzurro acqua non è più il benvenuto in Germania. Davanti a lui, nella quiete improvvisamente crudele di un accogliente soggiorno, si delinea la definitiva conclusione della sua carriera. E la necessità di scelte senza ritorno.
Homo faber
di Max Frisch
editore: Feltrinelli
pagine: 219
Il "resoconto" di Walter Faber inizia con un atterraggio d'emergenza nel deserto di Tamaulipas, in Messico
Come tessere di un domino
di Zigmunds Skujins
editore: Iperborea
pagine: 364
In una vecchia residenza nobiliare nei dintorni di Riga risiede una famiglia del tutto speciale: oltre al narratore, figlio di
Cox o il corso del tempo
di Christoph Ransmayr
editore: Feltrinelli
pagine: 202
Il grande imperatore cinese Qiánlóng, l'uomo più potente dell'epoca, invita alla propria corte a Beijing il celebre orologiaio