Libri di M. Cucchi
Nuovi poeti italiani
editore: Einaudi
pagine: 456
La collana «bianca» offre periodicamente uno sguardo sulle nuove generazioni della poesia italiana
Centodieci poesie per sopravvivere
editore: Guanda
pagine: 166
La poesia non è solo desolazione e negatività; nei versi dei poeti non trovano espressione soltanto la malinconia e il male di vivere. È questa l'idea su cui si fonda la scelta di testi proposta da Maurizio Cucchi: un percorso poetico imprevedibile, che traccia una strada da Catullo a Prévert, incontrando autori indimenticabili - da Orazio a Omar Khayyâm, da Rilke a Ungaretti, Keats, Carver, Brecht e Sereni - e proponendo un'antologia personale di testi in versi capaci di comunicare fiducia e speranza, ottimismo e voglia di vivere. Un libro che, come un piccolo breviario letterario, accompagna i giorni di ogni individuo e che offre con le parole dei grandi poeti di tutti i tempi il conforto della poesia.
Parole. Testo francese a fronte
di Jacques Prèvert
editore: Guanda
pagine: 357
Raccolta di poesie pubblicata subito dopo la Seconda guerra mondiale, è in perfetta sintonia con il clima culturale del proprio tempo. C'è la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che determinò il successo mondano dell'esistenzialismo, c'è l'eco di qualche battuta come si immaginava che Sartre potesse pronunciarne al Café de Flore, c'è il cabaret colto, Brecht, la capacità di fare inquadrature come quelle memorabili dei film di Camé, e di dare alle immagini ora la compattezza del volto proletario e fraterno di Jean Gabin, ora quell'effetto di dissolvenza che per chi ha vissuto in Bretagna sarà sempre un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia della bassa marea.
Poeti italiani del secondo Novecento
editore: Mondadori
pagine: 1363
Uscita in prima edizione nei Meridiani nel 1996, l'antologia dei "Poeti italiani del secondo Novecento", curata da Maurizio Cu
Poesie d'amore e libertà. Testo francese a fronte
di Jacques Prèvert
editore: Guanda
pagine: 252
Un'antologia di poesie tratte dalle più famose raccolte del grande poeta francese
Il rosso e il nero
di Stendhal
editore: Mondadori
pagine: 648
"Il Rosso e il Nero", che al suo apparire, nel 1830, ha avuto il merito di inaugurare la grande stagione del romanzo realistico, narra la vicenda di Julien Sorel, giovane ambizioso figlio di un piccolo borghese della Franca Contea. Ispirato a due episodi di cronaca nera realmente accaduti e ambientato nella Francia di quegli stessi anni, il capolavoro di Stendhal è un affresco storico, politico e sociale di un'epoca di grandi mutamenti. Come scrive Erich Auerbach, "in nessun romanzo precedente, e anzi in nessuna opera letteraria, le condizioni politiche e sociali del tempo sono intrecciate con l'azione in modo così preciso e reale; costruire e sviluppare la tragica esistenza di un uomo di umile stato, come qui Julien Sorel, traendone e sviluppandone le conseguenze e le ragioni fondamentali della più concreta storia del tempo, costituisce un fenomeno del tutto nuovo e di enorme importanza". Con uno scritto di Leonardo Sciascia. Introduzione di Erich Auerbach.
L'alta, la cupa fiamma. Poesie (1935-1985)
di Mario Luzi
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 135
Il poeta di Primizie del deserto e di Onore del vero è un poeta parmenideo, che raffigura l'immobilità e la sospensione dell'Essere: un Essere che è desolazione, tristezza, talora squallore, come nei paesaggi appenninici o nelle ore livide dell'autunno, dell'inverno, dell'inizio del giorno. Un Essere che non riesce mai ad apparire come irradiazione di luce, ma è sempre ombra, che tenta in ogni modo di chiarirsi e di diventare luce.
L'uomo e i suoi gesti. L'osservazione del comportamento umano
di Desmond Morris
editore: Mondadori
pagine: 320
Parole. Testo francese a fronte
di Jacques Prèvert
editore: Guanda
pagine: 368
"... Parole, pubblicato subito dopo la Seconda guerra mondiale, è in perfetta sintonia con il clima culturale del proprio tempo. C'è la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che determinò il successo mondano dell'Esistenzialismo, c'è l'eco di qualche battuta come si immaginava che Sartre potesse pronunciarne al Café de Flore, c'è il cabaret colto, Brecht, la capacità di fare inquadrature come quelle memorabili dei film di Camé, e di dare alle immagini ora la compattezza del volto proletario e fraterno di Jean Gabin, ora quell'effetto di dissolvenza che per chi ha vissuto in Bretagna sarà sempre un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia della bassa marea." (Dall'Introduzione di Giuseppe Conte)