Libri di M. Ferrando
Marco Vallora. Scritti. Come se la parola dipingesse
editore: Electa
pagine: 528
Il terzo volume della nuova collana "Scritti" è dedicato a Marco Vallora (1953-2022)
Scritti sul Giappone
di Karl Löwith
editore: SE
pagine: 112
«Un saggio di Nishida Kitarô può accostarci al pensiero giapponese
La materia fiorente. Sulla natura della poesia
di Gustav Sjoberg
editore: Neri Pozza
pagine: 128
Chi ha detto che la materia è incapace di creare da sé la forma (o le forme)? D'accordo, è stato Aristotele, lo sappiamo
Il poeta e gli antichi dei
di Walter Friedrich Otto
editore: Abscondita
pagine: 158
"La ricostruzione sensibile e partecipe di alcuni momenti decisivi della poesia e della riflessione hölderliniane consente a O
La pittura e lo sguardo. Scritti sull'arte
di Avigdor Arikha
editore: Neri Pozza
pagine: 414
Avigdor Arikha è stato uno dei più grandi pittori della seconda metà del XX secolo. Non tutti sanno che, parallelamente alla sua produzione pittorica, ci ha lasciato un'opera di teorico e storico dell'arte non meno sorprendente per acutezza e originalità, che viene qui raccolta nella sua integralità. Congiungendo lo sguardo del pittore con quello del critico, Arikha riesce a situare l'atto del dipingere in una prospettiva completamente nuova, che lo mostra non semplicemente "da vicino", come qualsiasi storico dell'arte può fare, ma piuttosto "da dentro", nella genesi stessa delle opere. Che si tratti dell'astrattismo cromatico di Velasquez o del nitrito del cavallo graffito nella grotta magdaleniana di Gabillou, dello scacco di Giacometti o del ramo d'oro di Poussin, dell'assolo di Bonnard o del «miracolo logico» di Matisse nell'incontro tra il Jazz e l'Apocalisse di Beatus, della pittura pompeiana di David o del Raffaello di Ingres, noi siamo catturati ogni volta dalla novità del suo sguardo e lo seguiamo mentre penetra là dove quello del critico e dello storico si arrestano: l'individuazione del problema che ciascun pittore ha avvertito e ha cercato di risolvere, talora a dispetto del suo tempo.
Immagine e verità. Studi sulla tradizione classica
di Gianni Carchia
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
pagine: 444
Lou Andreas - Salomé. L'incontro con Nietzsche, Rilke, Freud
di Werner Ross
editore: Il mulino
pagine: 92
Il poeta e gli antichi dei
di Walter F. Otto
editore: Zandonai
pagine: 147
Il libro, risalente al 1942, testimonia uno dei momenti più alti e concentrati della riflessione di Walter Friedrich Otto e potrebbe essere affiancato, per tematica e profondità, al famoso testo di Friedrich Schiller "Sulla poesia ingenua e sentimentale" (1796). Ne condivide infatti l'interrogativo essenziale, vale a dire: è possibile la poesia in un'epoca in cui gli antichi dèi, che ne sono stati la vera fonte, sembrano ormai fuggiti, o sono comunque assenti? Il contrasto, che talvolta si configura come vero e proprio conflitto, è perciò quello tra l'eccessivo sentimentalismo dell'età moderna e contemporanea da un lato, e l'aridità di tale sentire dall'altro. Un'aridità che il poeta cerca di aggirare e superare ricorrendo ora al contenuto poetico per eccellenza (la mitologia) ora all'interiorità individuale e ispirata. Goethe e Hölderlin costituiscono, agli occhi di Otto, due eccezioni fondamentali a tale disincantato destino dell'Occidente, perché declinano, sia pure in modo diverso, la medesima eccezionalità che - in ciò Otto riprende Nietzsche - ha caratterizzato sin dalle scaturigini l'anima dei Greci. Il volume è corredato da un'Introduzione di Gianni Carchia, che ne inquadra il significato all'interno dell'opera di Otto, e da una Premessa di Giampiero Moretti, che evidenzia le problematiche legate alla sua ricezione nel contesto degli studi di estetica e di ermeneutica dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri.