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Libri di M. Tullio Cicerone

14,00

Difesa dell'attore Roscio-Contro Vatinio. Testo latino a fronte

di M. Tullio Cicerone

editore: Garzanti Libri

pagine: 178

La prima delle orazioni raccolte in questo volume è la "Difesa dell'attore Roscio", che risale al 76 o, secondo altri studiosi, agli anni 69-68 a.C. Si tratta comunque del periodo contemporaneo o appena successivo al viaggio in Grecia, durante il quale si era rivelata decisiva l'esperienza nella scuola retorica di Molone di Rodi per correggere l'eccessivo manierismo asiano, cifra stilistica delle prime orazioni. L'orazione "Contro Vatinio" è un'appendice della "Pro Sestio", e anche in questo caso Cicerone ha un interesse personale per la vicenda. L'accusa a Vatinio è una dura inquisizione sulla congiuntura politica dell'anno 59 a.C., che aveva determinato l'esilio dello stesso oratore. Testo originale a fronte. Con una saggio di Mariangela Scarsi.
6,46

De senectute-De amicitia

di M. Tullio Cicerone

editore: Mondadori

pagine: 221

Composti nel 44 a
10,00

Le catilinarie. Testo latino a fronte

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 208

9,50

Lettere. Testo latino a fronte

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 320

Scritte tra il 65 e il 43 a
11,00

I doveri

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 432

Nel 44 a
12,20

Difesa di Marco Celio

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 176

La più spiritosa e divertente fra le orazioni ciceroniane nasconde un sinistro retroscena: le gravi imputazioni raccolte contr
10,00

Il poeta Archia

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 128

10,00

Dei doveri

di M. Tullio Cicerone

editore: Mondadori

pagine: 415

14,00

Bruto. Testo latino a fronte

di M. Tullio Cicerone

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 450

12,50
16,50

De officiis. Quel che è giusto fare. Testo latino a fronte

di M. Tullio Cicerone

editore: Einaudi

pagine: 399

Nell'accezione ciceroniana, gli "officia" sono regole di comportamento. Per condurre bene, virtuosamente, sia la vita pubblica sia quella privata. Con il "De officiis", l'anno prima di morire, Cicerone si rivolge al figlio Marco e cerca di organizzare un sistema di trasmissione della memoria fra generazioni. Una specie di "Etica spiegata a mio figlio", come si intitolerebbe oggi, che è poi diventata uno snodo fondamentale per la cultura latina, medievale e moderna. Nata in tempi difficili per riassumere e tramandare l'identità culturale di una comunità in un passaggio storico cruciale, nel momento di massima discontinuità dell'organizzazione statuale romana, l'opera ha trovato lettori e cultori molto in là nel tempo. Questo passaggio di consegne, elaborato nella e per la guerra civile, è stato ripreso soprattutto quando la latinità era solo un ricordo o un modello. Con modalità prescrittive, Cicerone ha trasmesso il suo "munus" alle generazioni successive, proponendo quello che, nella ricezione, è divenuto un paradigma per chi si proponeva di riorganizzare altri tipi di società, sui fondamenti della "sapientia", della "iustitia", della "magnitudo animis", del "decorum". Si tratta di virtù che non potevano più essere, né concettualmente né politicamente, quelle che Cicerone aveva messo a punto ma che alla sua teorizzazione si rifacevano, reinterpretandola, adattandola, in una trasmissione di valori che ha permeato la cosiddetta "cultura occidentale" fino ai giorni nostri.
30,00

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