Libri di Mario Giacomo Dutto
ACQUA ALLE FUNI
Per una ripartenza della scuola italiana
di Mario Giacomo Dutto
editore: Vita e pensiero
pagine: 260
L’ambiguità della scuola italiana appare radicale:
forma cittadini, sviluppa talenti e genera
intelligenze, ma crea anche sconfitti, produce
indifferenza e induce emarginazione. L’impegno
necessario a liberarla dalle sue annose criticità
richiama quello profuso nell’innalzamento dell’obelisco
in piazza San Pietro nel 1586. Sollevato
da terra per mezzo di una fabbrica imponente di
argani ingegnosi, evitò il crollo grazie all'esperienza
e intraprendenza dell’operaio Bresca il
quale, accortosi che i canapi cui era assicurato
stavano cedendo, gridò nonostante il divieto di
parlare durante i lavori: «Acqua alle funi!». Fu
ascoltato. I canapi bagnati ressero allo sforzo, e
l’obelisco venne posizionato al centro della
piazza, dove tuttora si trova.
Le pagine di Mario Giacomo Dutto, profondo conoscitore
della scuola italiana, avendoci lavorato
per una vita in posizioni di grande responsabilità,
sono un invito a ‘dare acqua’ alle funi che
reggono la scuola italiana, in modo che possa
ripartire lasciando l’usuale cabotaggio sotto
costa per la vela d’altura. Un invito ad attraversare
la realtà scolastica nelle sue atmosfere e
nei suoi labirinti con il ‘coraggio della ragione’
e a coltivare ambizioni e scelte intelligenti con
il ‘coraggio dell’azione’. Decifrare il parlar di
scuola, leggere la critica, approfondire le controversie
e fare tesoro della ricerca sono i primi
passi di un cammino che porti a riconoscere gli
errori disseminati nel recente passato. Così, riducendo
i rumori di fondo, si mette a fuoco l’ultimo
miglio dell’impresa educativa, quello in cui
l’insegnare e l’apprendere s’intrecciano e docenti e studenti dialogano. Perché è alla pratica
del lavoro quotidiano nelle classi, alle punte d’eccellenza
spesso nascoste a un’analisi superficiale
che bisogna guardare, sotto la guida delle lezioni
del passato e dei modelli scolastici vincenti di
altri Paesi, per riscrivere la grammatica della nostra
scuola.
È una sfida che riguarda tutti – insegnanti, studenti,
dirigenti scolastici, genitori, legislatori –
perché, come ci ricorda bene Dutto, «una scuola
fuori dalla storia del proprio Paese e delle sue
speranze non ha diritto di cittadinanza, ma
anche un Paese non all’altezza della propria
scuola tradisce il futuro».