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Libri di Nello Barile

Il marchio della paura. Immagini, consumi e branding della guerra all'occidente

di Nello Barile

editore: Egea

pagine: 171

Il terrorismo si è trasformato oggi in un vero e proprio brand, modificando i suoi linguaggi e lo stile con cui comunicava la sua "missione". Si è rifatto l'immagine e ha adottato le tecniche più innovative della comunicazione visuale, dalla grafica alla post-produzione, assoldando tra le sue file soggetti provenienti dalla classe creativa e dalle sottoculture, in particolare dalle scene hip hop delle metropoli europee, con tanto di tatuaggi e di stili di vita problematici. Nell'epidemia di diffusione del nuovo terrorismo un aspetto decisivo è la centralità del consumo. Se è vero che l'Occidente è ovunque, più che dalla forma universale del diritto esso è rappresentato infatti dalla forma globale del consumo. Essendo quest'ultimo la dimensione superficiale attraverso cui i terroristi possono interagire con i valori profondi delle società democratiche occidentali (la libertà che diventa libertà di consumare), essi mirano a colpire i luoghi del divertimento e del loisir: non solo per suscitare più clamore, ma anche per recidere il doppio legame che li rende dipendenti da quel mondo.
18,00

Brand Renzi. Anatomia del politico come marca

di Barile Nello

editore: Egea

pagine: 152

In un profluvio quasi inarrestabile di parole di, su e con Matteo Renzi, è importante fermarsi e guardare al "fenomeno Renzi"
16,00
18,00

Sistema moda. Oggetti, strategie e simboli: dall'iperlusso alla società low cost

di Nello Barile

editore: Egea

pagine: 186

L'affermazione di una super élite dedita alle suggestioni dett'iperlusso, contro una moltitudine low cost che dispone di un maggior numero di scelte di consumo, ma meno qualificanti, corrisponde a un modello di società che potremmo definire "neoaristocratico". Se il peso delle relazioni produttive globali tende a divaricare i mercati tra alto e basso di gamma, occorre ripensare il ruolo della cultura affinché non si perda d'occhio il processo inverso: quello che assegna alla produzione culturale la capacità di generare innovazione e di trasformarsi in una potente risorsa per le aziende e per il mercato. Insomma, bisogna recuperare l'interesse delle aziende per la "cultura della moda", intendendo con tale espressione sia la variante aulica delle fondazioni e del loro neomecenatismo, sia in senso antropologico la capacità di studiare le sottoculture giovanili e i fenomeni che, specialmente all'epoca della società in rete, generano impulsi istantanei di nuova creatività.
19,50

La mentalità neototalitaria

di Barile Nello

editore: Apogeo

pagine: 135

Quale relazione intercorre tra lo stile politico informale di Berlusconi, l'impraticabile ideale della mamma in carriera, il s
9,00

Manuale di comunicazione, sociologia e cultura della moda. Vol. 2: Moda e stili.

Moda e stili

di Barile Nello

editore: Meltemi

pagine: 163

Questo secondo volume del "Manuale di comunicazione, sociologia e cultura della moda" è dedicato alle relazioni tra l'universo
16,00

Brand new world. Il consumo delle marche come forma di rappresentazione del mondo

di Nello Barile

editore: Lupetti

pagine: 191

Se Huxley potesse osservare il nostro presente da vicino dovrebbe ritrattare i temi centrali della sua riflessione. Dal "Brave New World" siamo difatti passati a un "Brand New World" in cui il sistema delle marche deve confrontarsi con nuovi modi di fare esperienza del mondo. La letteratura sulle marche e sulla pubblicità ha per lungo tempo enfatizzato il valore della comunicazione come processo che nasce dall'azienda e che, attraverso una pianificazione efficace, è in grado di arrivare al pubblico per modificarne i punti di vista e/o i comportamenti di consumo. Tale visione è sopravvissuta fino a quando le dinamiche del mercato, dell'innovazione tecnologica e della cultura del consumo hanno innescato un processo irreversibile d'apertura delle aziende alle pratiche "autentiche" che contraddistinguono il mondo della vita quotidiana. Nel momento in cui le strategie del branding esondano dai perimetri chiusi delle aziende per irrorare e modificare la natura stessa delle relazioni sociali, il valore della marca si trasforma in qualcosa d'altro. Oggi è possibile parlare di un branding diffuso che va al di là delle vecchie concezioni del marketing kotleriano e che giunge a confrontarsi con la dinamica dei network sociali, con le forme "autonome" di produzione culturale con le strategie di autopresentazione che regolano il cosiddetto mercato delle identità.
18,00

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