Libri di Ottiero Ottieri
La psicoterapeuta bellissima e Le guardie del corpo
di Ottiero Ottieri
editore: Guanda
pagine: 145
"Questo libro di Ottiero Ottieri consta di due parti che si innestano l'una nell'altra con una logica che potremmo definire te
Poemetti: Vi amo-L'infermiera di Pisa-Il palazzo e il pazzo
di Ottiero Ottieri
editore: Einaudi
pagine: 246
Per la prima volta riuniti in un unico volume, i tre poemetti autobiografici di Ottieri mostrano la continuità che li lega e appaiono ancora più potenti. Sono tre monologhi torrenziali, un'unica confessione estrosa e tragicomica in bilico tra la sanità e la malattia, il privato e il politico, la follia e il desiderio sfrenato. L'ironia è la chiave di questa partitura in tre movimenti. L'autoironia e l'autodenigrazione sembrano uno sberleffo sull'orlo del baratro, uno sberleffo che, attraverso il caso individuale, colpisce il mondo intero. La malinconia e la disperazione sono come nascoste dalla maschera teatrale, dai giochi di parole, dalle rime impreviste, ma costituiscono la struttura profonda dei poemetti, il luogo dove immancabilmente vanno a finire le ossessioni dell'autore e il mondo esterno, risucchiato anch'esso in una spirale senza fine.
I venditori di Milano
di Ottiero Ottieri
editore: Edizioni Clichy
pagine: 250
"I venditori di Milano" è una commedia in tre atti rappresentata al Teatro Girolamo di Milano nel marzo 1960, per la regia di
La linea gotica
Taccuino 1948-1958
di Ottieri Ottiero
editore: Guanda
pagine: 297
Per abbattere un muro, non c'è che abbatterlo
Opere scelte
di Ottieri Ottiero
editore: Mondadori
II Meridiano presenta sei testi, scelti per la loro eccellenza letteraria a rappresentare le molteplici capacità espressive e
I divini mondani
di Ottieri Ottiero
editore: Guanda
pagine: 90
Da una festa a un'altra festa, da una cena a un'altra cena, da Londra a Madrid e poi a Milano, da un amore a un altro, senza m
Cronache dell'al di qua
di Ottiero Ottieri
editore: Avagliano
pagine: 189
Tra la metà degli anni Cinquanta e i Sessanta, Ottiero Ottieri collaborò prima a "Il Mondo" e poi a "Il Giorno", pubblicando prose di osservazione della società italiana. Quelle prose narrative formano un vero e proprio libro involontario, nel quale l'autore usa al meglio il suo sguardo laico e la sua scrittura limpida e illuminista, per denunciare l'ipocrisia e il perbenismo e mettere in rilievo il pessimismo sotteso alla sua visione del mondo. Dal mito di Brigitte Bardot al primo concerto dei Beatles a Milano, l'Italia del boom economico passa davanti agli occhi del lettore come se tutto stesse per accadere adesso. E si avvertono anche gli scricchiolii e le avvisaglie del Sessantotto e dell'esplodere irrefrenabile delle contraddizioni della società.
La linea gotica. Taccuino 1948-1958
di Ottiero Ottieri
editore: Guanda
pagine: 204
"La linea gotica" è il romanzo dell'Italia che si sta impegnando a diventare una nazione, di un paese già in odore di boom, intento a una ricostruzione febbrile. Il mondo intero diviso in due, la classe operaia, l'industria, le aggregazioni borghesi fanno da sfondo alle storie individuali. Ma la vera protagonista è l'inquietudine dell'io narrante, un'inquietudine che viene dall'impossibilità di trovare una soluzione che valga in ugual modo per le sue aspettative personali, le aspirazioni della classe operaia, le idealità del partito e le esigenze della borghesia imprenditoriale. Prefazione di Furio Colombo.
L'irrealtà quotidiana
di Ottiero Ottieri
editore: Guanda
pagine: 310
"L'irrealtà quotidiana" è un "saggio romanzesco" il cui nucleo è l'esperienza di una cura psicoanalitica intesa come terapia del "sentimento d'irrealtà", ossia di quel sentimento dovuto a uno stato di alienazione psichica e politica. È questo un tema caro a Ottieri, un tema che viene via via declinato in termini psicologici, politici, autobiografici, filosofici fino ad abbracciare il grande capitolo della follia.
Donnarumma all'assalto
di Ottiero Ottieri
editore: Garzanti Libri
pagine: 262
Italia del Sud, fine anni Cinquanta. Una grande azienda settentrionale ha deciso di impiantare una nuova fabbrica nel cuore del Mezzogiorno. Ora deve selezionare il personale adatto, e per questo ha incaricato uno psicologo che sottoponga i candidati a una "valutazione psicotecnica". Nel suo diario, lo psicologo registra l'esito del suo lavoro, che si fa via via più coinvolto e commosso, fino a trasformarsi in una vera e propria partecipazione al dramma dei disperati che si aggrappano al miraggio del posto di lavoro per liberare se stessi e le loro famiglie dalla miseria. E lui che, invece, per dovere professionale, deve decidere il destino di ciascuno di loro. Prefazione di Giuseppe Montesano.
Una irata sensazione di peggioramento
di Ottiero Ottieri
editore: Guanda
pagine: 192
Protagonista del romanzo è lo scrittore Pietro Mura, un intellettuale milanese da sempre attratto dal fascino irresistibile delle donne, alcolista che vive in bilico tra Milano e Torino. Milano, con il suo cielo finto e la sua aria stagnante, è la città da cui scappare; è la capitale immorale governata da un'unica anima, l'anima del commercio; ed è anche la culla della politica e della malattia. Torino è la città dal cielo alto e luminoso; è la meta dove Pietro periodicamente si reca per incontrare il professore che lo ha in analisi e la sua bella assistente; ed è quindi anche la città che lo lega a nuove dipendenze.